Pedro Acosta sale sul podio della Sprint Race del GP di Catalunya
Pedro Acosta è terzo nella Sprint del GP di Catalunya. Credits press.gasgas.com

La Sprint del GP della Catalunya ha riportato al vertice della MotoGP KTM, ma alla fine della fiera è stato ancora una volta Pedro Acosta a rappresentare la casa austriaca. Il giovane talento spagnolo ha conquistato il gradino più basso del podio, lottando come un leone contro veterani del calibro di Francesco Bagnaia e Marc Marquez. Comunque, la RC16 è apparsa rinvigorita sul circuito del Montmeló, come ha dimostrato la ottima performance di Brad Binder.

In Catalunya Acosta lotta con onore per un posto sul podio

Pedro Acosta ha costruito la sua fortuna nelle qualifiche, in cui ha centrato la seconda fila. Al murciano è stato sufficiente partire bene per trovarsi nelle condizioni ideali non solo per la zona podio, ma anche per la vittoria. Infatti, nei primissimi giri abbiamo assistito ad un duello insolito, in cui Pedro ha lanciato il guanto di sfida a Raul Fernandez. Il madrileno del team Trackhouse Racing ha persino tentato una fuga solitaria, prima di cadere in curva 11.

Pedro Acosta in piega sul circuito del Montmelo
Pedro Acosta è il migliore dei piloti KTM al Montmelo. Credits press.gasgas.com

Con il passare dei giri, Acosta ha dovuto affrontare avversari di calibro ben più elevato, come Bagnaia e Aleix Espargaró, emerso poi come vincitore. Come al solito, Pedro non si è tirato indietro, ingaggiando duelli spettacolari con il torinese ed il compagno di marca Brad Binder. Ma per farlo ha chiesto troppo alle sue gomme, soprattutto all’anteriore, che ha cominciato a surriscaldarsi. Alla fine si è dovuto arrendere ai piloti più esperti, perdendo la zona podio a vantaggio di Marc Marquez. Le successive cadute di Binder e soprattutto di Bagnaia lo hanno fatto salire al terzo posto, piazzamento finale in questo caldo sabato catalano.

È stata durissima, una delle gare più dure della stagione fino ad ora. Quando fai un errore con la gestione del gas, la ruota posteriore scivola, e sei finito. È quello che è successo a me quando Raul [Fernandez] era davanti e stava spingendo come un dannato. Mi sono scaldato un po’ e mi sono detto: “Ok, ci provo”. Nel finale la mia ruota anteriore si è surriscaldata, quando stavo dietro a Pecco e a Brad. Ero in difficoltà in ingresso curva, ed ero troppo aggressivo sul gas con la ruota dietro che pattinava. Era come una palla di neve: curva dopo curva, il problema era sempre più grande. Tutti volevano essere davanti per raffreddare la gomma anteriore, ma poi era difficilissimo restarci perché anche che eri da solo era abbastanza difficile essere veloci nell'ultimo settore. 

Nella gara sprint del GP di Catalunya Pedro Acosta si è confermato il migliore dei piloti KTM. Tuttavia, le prestazioni sue e di Binder hanno dimostrato come il circuito del Montmeló abbia restituito un pizzico di competitività alla moto austriaca, apparsa in ombra nei GP precedenti. Il segreto, ha rivelato lo spagnolo, sta nello scarso grip dell’asfalto catalano, che attenua il fenomeno delle vibrazioni, tallone d’Achille della RC16.

Acosta calcolatore nella Sprint del Montmeló

Al termine della giornata, Acosta ha raccontato in maniera dettagliata l'ultimo giro. Il pilota GASGAS ha deciso di non affondare l'attacco per la seconda posizione, dimostrando una grande maturità in quello che è solo il suo sesto Gran Premio di MotoGP.

All’ultimo giro, stavo cercando di preparare la curva 10 per il contrattacco a Marquez, perché era la zona più sicura. Anche se fossi andato largo, avrei avuto l’asfalto dopo la curva per rientrare. Ma il divario con Martin non era enorme. E anche dopo aver visto l'incidente di Pecco, ho detto: “OK, oggi abbiamo più da perdere che da guadagnare”. Spero di avere la moto per vincere. Non sappiamo se le cose funzioneranno, ma ci stiamo avvicinando. Su una pista in cui l'anno scorso la moto soffriva molto, siamo arrivati terzi. Togliendo la caduta di Pecco, eravamo quarti, a uno o due secondi dalla vittoria. Non siamo così lontani. 

Riccardo Trullo

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