Parla l'ex-medico FIA: "Segnali positivi per Schumi"
In mezzo alle molteplici interpretazioni, più o meno avventate, a proposito delle condizioni di Michael Schumacher, ne arriva una da una fonte sicuramente autorevole e che merita di essere analizzata con attenzione. Si tratta di quella di Gary Hartstein, sino alla scorsa stagione medico della FIA durante i Gran Premi, un anestesista-rianimatore che conosce Schumacher e soprattutto in grado di leggere tra le righe del bollettino comunicato oggi dall'équipe medica di Grenoble. Occorre premettere che Hartstein non si trova in ospedale nè ha potuto parlare con i medici che hanno in cura il tedesco: ma sin da subito si è distinto per la competenza e l'oculatezza dei propri commenti apparsi su Twitter, portando una ventata di sana competenza in mezzo alle tante, troppe diagnosi già emesse dalla rete. A proposito della conferenza stampa di stamane, Hartstein ha scritto sul proprio blog:
"Innanzitutto, questa conferenza stampa si è rivelata più rassicurante del previsto. Devo ammettere che ero preoccupato rispetto al possibile annuncio di una seconda operazione per il perdurare dell'elevata pressione intracranica (ICP), ed il fatto che non si è resa necessaria è una notizia positiva.
Dunque adesso che cosa sappiamo? Sappiamo che oltre al fatto di tenere Michael profondamente sedato, i medici hanno abbassato la sua temperatura corporea. Questo fa parte di una strategia volta ad ottimizzare lo stato metabolico del cervello. Insieme con l'incremento della quantità di "sostanze positive" per il cervello, ridurre la temperatura implica minore attività per il cervello. Pertanto la relazione tra le attività ed il consumo di energia è resa più favorevole.
Ci è stato detto che Michael soffre di una lesione bilaterale. Ciò significa che il cervello ha subito ferite in entrambi gli emisferi. Questo non dovrebbe sorprendere. Si è trattato di un colpo davvero duro. Ma di che tipo di "lesioni" stiamo parlando? Non avendolo i medici detto chiaramente, possiamo ipotizzare tre tipi di situazioni. Il primo è l'ematoma stesso. Si tratta di un accumulo di sangue che può essere smaltito. Questo è stato fatto, e Michael sarà esaminato di continuo per monitorare la formazione di eventuali nuovi ematomi, piuttosto che del ripresentarsi di quello originale.
Il secondo riguarda le contusioni. Queste sono sostanzialmente macchie bianche e blu nel cervello. Esse sono il risultato di forze contundenti, e consistono in aree di gonfiore e sangue che fuoriescono dai vasi nei tessuti, esattamente come avviene quando si urta con un braccio. Nel cervello, come altrove, quel sangue viene assorbito e il danno svanisce. Di solito va tutto bene, ma a volte può lasciare piccole cavità dietro di sé.
Il terzo tipo di lesioni sono ad un livello microscopico. Esse consistono in danni ai fasci di cavi che connettono tra loro gruppi di cellule cerebrali. Questo tipo di danno non è visibile in maniera nitida utilizzando immagini standard, ma è spesso associato con la definizione di "scarso esito neurologico". Queste lesioni non vengono trattate nello specifico, ma vengono curate attraverso i classici principi della terapia neuro-intensiva, ovvero massimizzando le condizioni positive per il cervello e riducendo al minimo quelle potenzialmente dannose".
Non ci resta che incrociare le dita e attendere pazientemente che il quadro clinico del Kaiser possa evolversi in maniera positiva. I tempi potrebbero rivelarsi lunghi, ma al momento il fatto che le condizioni siano stabili potrebbe essere interpretato come un fattore positivo. In ogni caso, saranno decisive le prossime ore.
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