Nelle ultime settimane, le voci a proposito di una possibile fusione tra Sauber e Marussia, due tra i team del Mondiale di Formula 1 maggiormente in difficoltà dal punto di vista finanziario, si sono fatte sempre più insistenti. La crisi economica non risparmia nessuno, ed alle prese con una categoria che (in barba al tetto di spesa millantato alcune stagioni orsono) vede una nuova escalation di costi, diverse scuderie si trovano costrette a fare i salti mortali per assicurare la propria presenza nel campionato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con team anche di primo piano (come la Lotus) costretti a dover privilegiare le offerte di piloti con la valigia pesante per dare continuità alla propria avventura nella massima formula, e scuderie minori alle prese con debiti accumulati pari a decine di milioni di euro. Ad un passo dal fallimento, la scorsa estate, è andata proprio la Sauber: il team svizzero ha dovuto chiudere in gran fretta l'accordo con i fondi di finanziamento russi per garantire il futuro del team, al fine di assicurarsi nuovi capitali e ripianare i debiti accumulati con personale e fornitori. La verità, però, è che la consistenza di questi fondi pare non sia stata sufficiente (almeno per ora) a garantire il futuro del team di Hinwil: un indizio potrebbe essere rappresentato dal fatto che il giovane russo Sergej Sirotkin, dato inizialmente per sicuro titolare nel 2014, pare dovrà ora accontentarsi di un posto da semplice collaudatore. Ma in attesa di capire quale sarà il futuro del team diretto da Monisha Kaltenborn, c'è almeno un'altra scuderia che non naviga in buone acque. La Marussia, difatti, è anch'essa alle prese con un pesante rosso in bilancio, al punto che non sarebbero sufficienti gli introiti derivanti dalla conquista del decimo posto nel Mondiale Costruttori. A questo punto, sono montate inevitabili le voci (provenienti da fonti giornalistiche tedesche e britanniche) che vorrebbero i due team in procinto di dare vita ad un'unica scuderia in vista della prossima stagione. Ma cosa c'è realmente di vero? E quali sarebbero le possibili conseguenze? Andiamo con ordine. Di sicuro, Sauber e Marussia hanno più di un punto in comune, che di fatto renderebbe plausibile l'ipotesi di un accordo. Innanzitutto, la motorizzazione: entrambi i team, difatti, disporranno nel 2014 del V6 turbo Ferrari, rappresentando di fatto gli unici team clienti del Cavallino dopo l'interruzione del rapporto di collaborazione che legava Maranello alla Toro Rosso. Anche con un'eventuale fusione, è però plausibile pensare che Marussia e Sauber debbano comunque onorare l'impegno economico sottoscritto con la Ferrari (si parla di circa 12 milioni di Euro per ogni fornitura), anche se potrebbero poi entrare in gioco fattori politici e legati al mercato piloti (ad esempio, con la conferma in squadra di Jules Bianchi e la creazione di un vero e proprio junior team del Cavallino) che potrebbero ridimensionare l'entità di tale spesa. Ad avvicinare però Sauber e Marussia ci sono anche le quote russe nella proprietà dei team, con il governo (si è parlato addirittura di un intervento diretto di Putin nell'operazione-salvataggio della Sauber) che avrebbe tutto l'interesse a far sì che un super-team russo possa essere presente in Formula 1, specialmente nell'anno in cui il Circus iridato debutterà sul nuovo impianto di Sochi. C'è, infine, la questione legata ai piloti: già detto di Jules Bianchi (il quale ha già un contratto con Marussia e sembra tranquillo di poter mantenere in ogni caso il sedile), un'eventuale fusione ridimensionerebbe le ambizioni di molti piloti che attualmente stanno puntando ai sedili Sauber ed a quello rimasto in Marussia: non a caso, Gutierrez la scorsa settimana è stato avvistato presso la sede della Caterham (scuderia con la quale ha già corso in Gp2). Di sicuro, una tale eventualità vedrebbe il numero delle monoposto presenti al via del Mondiale ridursi a sole 20 unità, ovvero il minimo storico già toccato nella stagione 2009. Situazione che potrebbe riproporre d'attualità il tema relativo alla possibilità di schierare una terza vettura per i top team: ma da questo punto di vista, la strada da percorrere sembra ancora molto lunga...

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