La gara Moto2 inizia con un concetto chiaro e sicuro: il record di Jonas Folger ottenuto nel 2015 resisterà almeno per un altro anno, questo grazie a quel Giove Pluvio che ha scelto questa Domenica per dimostrare tutta la sua potenza. Ottima comunque la partenza degli italiani Morbidelli e Pasini, issatisi già alla fine del primo giro rispettivamente al primo e terzo posto, separati dal solo Aegerter. Caduta invece per Marini a seguito di un violentissimo highside. Dietro al riminese un quintetto fantasia composto da Oliveira, Nakagami, Luthi, Baldassarri e Syarhin, maestro della pioggia. Alla curva 4 del terzo giro l’Italia subisce un doppio schiaffio: Pasini, copiato pochi attimi dopo da Baldassarri, finisce a terra. La debacle tricolore non ha purtroppo fine: il capoclassifica Morbidelli perde l’anteriore alla Quercia e gli ingenti danni subiti alla moto non gli permettono la ripartenza. Adesso la classifica di gara recita un Aegerter davanti a tutti, seguito dal connazionale Luthi e dal portoghese Oliveira. Le condizioni della pista non migliorano, l’asfalto italiano continua a non perdonare nessuno, ma il duo svizzero Aegerter-Luthi sembra poter allungare su tutti gli inseguitori tranne il malese Syarhin, autore del giro veloce della gara. Hafizh spinge alle spalle di Oliveira, portandolo all’errore. Caduta anche per il neo-acquisto MotoGp Xavier Simeon. Il primo italiano in pista è adesso il rookie of the year Pecco Bagnaia, 5° e in buon recupero sul giapponese Nagakami. 6° Corsi davanti all’unico alfiere Ktm rimasto, Brad Binder. A 10 giri dal termine sono solo 17 i piloti ancora in gara, mentre Bagnaia ha ricucito sul quarto in classifica Nakagami, subito dietro il romano Corsi. Nelle posizioni di vertice ormai si è ai ferri corti: Luthi vuole quegli ulteriori 5 punti che lo porterebbero a -4 dal leader in classifica. Caduta anche per la “wild-card” Alex De Angelis, vittima anche lui dell’asfalto viscido. A 5 giri dal termine prova ad aggiungersi  a suon di settori record anche il malese Syarhin, ma la doppia perdita repentina dell’anteriore lo conducono a più miti consigli: per lui la terza posizione vale quanto una vittoria. Arriviamo così all’ultimo giro con un Dominique Aegerter leggermente distaccato dal numero 12 Tom Luthi: lo svizzero sembra aver abbandonato sogni di vittoria, già soddisfatto per quei 20 punti guadagnati sul nostro Franco. Aegerter ottiene così, dopo Sachsenring 2014, la seconda vittoria in carriera, riportando dopo oltre 3 anni la Suter davanti a tutti. Secondo Luthi davanti ad un incredibile Syarhin. Quarto Bagnaia, solo ottavo Corsi, caduto all’ultima curva.

Adesso tutti verso Aragon, in attesa di vedere come Morbidelli gestirà da qui in poi il finale di stagione, in un campionato considerato numerose volte già chiuso, ma poi sempre riaperto.

Andrea Rocca

 

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