MotoGP start
Credits: motogp.com

Continua la nostra tappa di avvicinamento ai LiveGP Awards 2024, l'esclusiva cerimonia di premiazione del mondo delle due e quattro ruote. Oggi approfondiremo le candidature della impresa sportiva dell’anno nel mondo delle moto. Per partecipare alla votazione, cliccate QUI e fate la vostra scelta. 

Francesco Bagnaia vince 11 GP in una stagione 

Il 2024 per Francesco Bagnaia è stato comunque pieno di soddisfazioni. Con 11 vittorie il pilota piemontese ha evidenziato una superiorità netta sul campo, nonché un feeling pressoché totale con la Ducati Desmosedici GP24. Una prestazione ricompensata con il titolo mondiale, giusto? E invece no! Pecco ha visto il campionato scivolare via dalle sue mani all’ultima gara, a Barcellona. Una delusione cocente, certo, ma tranquilli: nel 2025 ci riproverà. Una curiosità: con 11 successi Bagnaia ha eguagliato il suo mentore Valentino Rossi, il quale ha raggiunto tale cifra nel 2002 (con Honda) e nel 2005 (con Yamaha).

Jorge Martín campione del Mondo “da privato”

La sconfitta del vincente Pecco Bagnaia ha corrisposto alla vittoria iridata di Jorge Martín. Il madrileno ha conquistato il titolo mondiale MotoGP all’ultimo round, con solo sei successi tra Sprint e Gran Premi. A fare la differenza è stata la costanza, la lucidità di attaccare quando ne aveva e di accontentarsi quando era già arrivato al limite. Un successo figlio del fallimento del 2023, dove Martín ha pagato spesso e volentieri la troppa foga. Ciliegina su questa torta dolcissima è il fatto che Martin ha trionfato con un team satellite, il Prima Pramac Racing. Nell’era moderna della MotoGP, non era mai successo che una squadra indipendente battesse le strutture factory. Solo per questo vale la candidatura come impresa dell'anno.

Razgatlıoğlu segna il nuovo record di vittorie consecutive nel WorldSBK

Passiamo al WorldSBK, il quale ci ha regalato giornate epiche. A cominciare da Toprak Razgatlıoğlu, l’uomo che ci ha abituato all’impossibile. Pensate alle staccate micidiali che solo lui sa fare. Ma quello che ha combinato quest’anno le batte tutte. Alzi la mano chi mai avrebbe pensato di vederlo vincere con la BMW, la quattro cilindri ammazza carriere, potente ma ingestibile, la mangia gomme per eccellenza. Con quella moto il turco non solo ci ha conquistato il mondiale, ma ha anche firmato il nuovo record di vittorie consecutive, ben 13. Vittorie ottenute spesso per distacco nei confronti del binomio Alvaro Bautista-Ducati, finora considerato invincibile. Dove può arrivare il funambolico pilota con il numero #54?

Toprak Razgatlioglu campione del mondo
Credits: worldsbk.com

Andrea Iannone torna alla vittoria dopo quattro anni di squalifica

Andrea Iannone può dire di aver visto l’inferno, subito il purgatorio per poi trovare il paradiso. Una sostanza maledetta gli è costata una squalifica di ben quattro anni, nei quali poteva al massimo allenarsi con moto stradali. Quando la sua carriera sembrava ormai finita, Ducati lo ha aiutato a trovare posto nel WorldSBK, presso GoEleven. Pronti-via, a Phillip Island l’abruzzese ha dimostrato a tutti di non avere accumulato ruggine, prendendosi un incredibile podio in Gara 1. Ma è al Motorland Aragón, a fine stagione, che ha fatto il capolavoro. Dopo aver lottato, sgomitato e anche arrancato, il numero #29 è salito sul gradino più bello del podio, quello del primo posto. Andrea ha insegnato a tutti che non bisogna mollare mai e credere nelle proprie capacità. L’anno prossimo sarà ancora in pista, con la stessa moto, nello stesso team, nello stesso campionato. 

Danilo Petrucci fa tripletta al Cremona Circuit

Oltre a Iannone, la "Cinderella story" del WorldSBK l’ha regalata Danilo Petrucci. A settembre, il WorldSBK ha esordito al Cremona Circuit, circuito nuovo di pacca con tanti dubbi a riguardo. Sentendo l’aria di casa, Danilo ha dato un bel boost alle sue prestazioni, nonché manate di gas alla sua Ducati targata Barni Spark Racing Team. Risultato? Superpole, vittoria nelle tre manche e giro più veloce. Imbattibile per tutti, compreso il pretendente al titolo Nicolò Bulega. E pensare che, tre mesi prima, Petrucci aveva sfiorato la morte, in un devastante incidente in motocross!

Riccardo Trullo

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