Mark Alan Webber nasce il 27 agosto 1976 a Queanbeyan in Australia. Comincia la sua carriera nel mondo del motocross prima di passare in maniera definitiva alle quattro ruote con i kart, dove nel 1993 ottiene il titolo nel campionato del Nuovo Galles del Sud. Dopo l’esperienza con i kart, Webber decide di passare alla Formula Ford Australiana dove chiude in quinta posizione assoluta nel 1995 e, alla fine dello stesso anno, ottiene la vittoria nel Formula Ford Festival che gli garantisce un sedile nella Formula Ford Europea.

Si trasferisce così in Europa e nel 1997 passa a correre nel campionato britannico di Formula 3, grazie all’aiuto economico del rugbista David Campese e partecipando al Gran Premio di Macao, dove ottiene il quarto posto. L’anno dopo decide di lasciare le monoposto per concentrare la sua carriera nelle ruote coperte. Partecipa al campionato FIA GT nel team ufficiale Mercedes e chiude la stagione al terzo posto assoluto con cinque vittorie; inoltre, partecipa alla 24 Ore di Le Mans insieme a Schneider e Klaus Ludwig, ottenendo la pole position nella sua classe, ma durante la gara è costretto al ritiro. Nel 1999 la Mercedes tenta di costruire un prototipo per partecipare alla classe LMP1 della 24 Ore di Le Mans, ma durante le prove della gara la vettura di Webber decolla e si capovolge in pieno rettilineo per un difetto aerodinamico, che spinge la squadra a decidere di ritirarsi per motivi di sicurezza.

Nel 2000 Webber torna a correre in monoposto grazie all'appoggio di Paul Stoddart, che gli offre un sedile in F.3000 nell’European Arrows: Webber si aggiudica una vittoria e il terzo posto finale in classifica davanti a Fernando Alonso. L'anno dopo continua la sua carriera in Formula 3000 con il team Super Nova Racing ottenendo tre vittorie e chiudendo al secondo posto in classifica generale. Nello stesso anno entra in Formula 1 come collaudatore della Benetton. Nel 2002, Webber lascia il suo posto di collaudatore alla Renault (che ha rilevato la Benetton) a Fernando Alonso e debutta in Minardi in Formula 1: alla sua prima gara in Australia ottiene il quinto posto e i primi due punti iridati in carriera. Saranno anche gli unici punti in classifica, che gli permetteranno di finire la stagione al 16° posto in classifica.

L’anno dopo lascia la Minardi per passare alla Jaguar e durante la stagione ottiene diversi piazzamenti a punti: il miglior risultato sarà il sesto posto ottenuto in tre gare, grazie ai quali ottiene il 10° posto in classifica. Continua con la Jaguar anche nel 2004 ma riesce ad ottenere solo quattro risultati a punti e la tredicesima posizione in classifica piloti. L’anno dopo Mark Webber lascia la Jaguar per approdare in Williams, dove ottiene il primo podio nella carriera con il terzo posto nel Gran Premio di Monaco e termina la stagione al 10° posto. La seconda stagione in Williams vede il pilota australiano ritirarsi in nove gare e realizzare punti solo in tre occasioni. Termina in 14° posizione con sette punti totali.

Decide quindi di lasciare la Williams per andare alla scuderia Red Bull dove vi rimane fino al ritiro dalla Formula 1. Nella prima stagione nella scuderia di Milton Keynes, Webber riesce ad ottenere un altro podio nel Gran Premio d’Europa e altre due gare in zona punti. Termina con 10 punti in 12° posizione. L’anno dopo ottiene 8 piazzamenti a punti, con il miglior risultato ottenuto a Montecarlo con un quarto posto. Chiude la stagione all’undicesima posizione e con 21 punti ottenuti. Nella stagione 2009, la prima con Sebastian Vettel come compagno di scuderia, ottenere la prima vittoria nel Gran Premio di Germania, dopo essere partito dalla pole position, replicata da un'altra nel Gran Premio del Brasile; inoltre ottienre sei podi nel corso della stagione e chiude quarto con 69,5 punti.

L’anno dopo Mark Webber si trova a lottare per la conquista del titolo mondiale contro Fernando Alonso e Sebastian Vettel e solo nell’ultima gara ad Abu Dhabi il titolo finisce nelle mani del tedesco, mentre Webber si deve accontentare del terzo posto finale in classifica. Nel corso della stagione ottiene quattro vittorie, anche se rimane il rammarico per la grande opportunità sfumata, la quale non si sarebbe poi più ripresentata in seguito. Nella stagione 2011 Webber ottiene una sola vittoria e nove podi, terminando per la seconda volta al terzo posto in classifica. L’anno dopo ottiene la vittoria nel Gran Premio di Monaco e quello di Corea, insieme a due podi che lo fanno terminare al sesto posto con 179 punti.

Nel suo ultimo anno in Formula 1, caratterizzato dall'ennesimo titolo del compagno Sebastian Vettel, Webber non ottiene nemmeno un successo ma "soltanto" otto podi, grazie ai quali finisce la sua carriera in terza posizione. Dopo aver terminato la sua esperienza in Formula Uno, Webber ritorna a correre nuovamente nel campionato endurance con la Porsche, nella classe Lmp1 insieme a Bernhard e Hartley. Il suo miglior risultato è il terzo posto assoluto ottenuto sia nella 6 ore di Silverstone che Bahrain. L’equipaggio chiude l'annata in nona posizione. Nel 2015 Mark Webber, insieme agli stessi compagni della passata stagione, riesce a conquistare il titolo iridato WEC, mentre alla 24 ore di Le Mans arriva in terza posizione. Nel 2016, a tre gare dalla fine della sua carriera come pilota, Webber ha vinto tre gare e in classifica occupa la quarta posizione virtuale, mentre la vittoria nella 24 ore di Le Mans gli è nuovamente sfuggita.

Ancora tre gare e saluteremo un pilota che ci accompagnato per un lungo tratto della storia della Formula 1, dai primi anni del secondo millennio fino al 2013: un periodo in cui il grande Circus ha continuato la sua lunga evoluzione, diventando a tratti sensibilmente diverso da ciò che Webber ha visto e conosciuto quando era solo un rookie.

Chiara Zaffarano