F1 | Vettel-Ferrari: le tappe che hanno portato al divorzio
Il rapporto tra Sebastian Vettel e la Ferrari oggi è arrivato al capolinea. Nonostante il comunicato stampa della Ferrari sia vago sui motivi che hanno portato alla decisione consensuale di non rinnovare oltre il 2020, è chiaro come entrambe le parti non abbiano trovato un terreno comune sul quale muoversi. L'impressione è che l'idillio delle prime stagioni si fosse logorato da tempo: andiamo a ripercorrere alcune tappe che, con tutta probabilità, hanno portato alla rottura.
L'esordio
Il rapporto tra Sebastian Vettel e la Ferrari era iniziato alla fine del 2014.
Il tedesco subentrava a Fernando Alonso con la speranza che potesse traghettare la scuderia di Maranello fuori dalle acque tumultuose, nelle quali si trovava all'epoca, e ritornare a vincere il Mondiale.
Sfortunatamente le aspettative non sono state del tutto soddisfatte, complice anche un anno stonato, il 2016, nel quale a Maranello portano a casa zero vittorie.
2017
Nel 2017 la Ferrari riesce a proporsi come una sfidante seria per l'AMG Mercedes, ma non si concretizza il "colpo grosso".
Da un lato è chiaro come la scuderia anglo-tedesca fosse meglio attrezzata per la seconda parte di stagione rispetto agli uomini di Maranello, dall'altro incomincia ad insinuarsi qualche dubbio sulla "tenuta" del tedesco (vedi GP dell'Azerbaijan).
2018
Nel 2018 la scuderia si dimostra ancora una volta competitiva, ottenendo tra l'altro un eccezionale uno-tre nel GP di Gran Bretagna, "a casa loro".
Dal successivo GP di Germania, però, le cose cambiano. Vettel esce inspiegabilmente fuori pista in gara buttando via un potenziale primo posto, con tutto il suo peso per la leadership nel Mondiale.
Da quel punto in poi le critiche nei confronti del tedesco saranno sempre più vive. Il fatto che la Ferrari debba affrontare la scomparsa di Marchionne, con tutto il trambusto annesso e connesso a livello dirigenziale, non aiuta ad uscire dal loop.
A Monza, in maniera informale internamente alla scuderia, viene reso noto che Kimi Raikkonen non sarà confermato per l'anno successivo. Il tedesco perde un altro punto fisso. La nuova dirigenza punta su Charles Leclerc, pilota che orbita nell'universo Ferrari da molto tempo.
Come se non bastasse, in gara Vettel si gira, non attendendo in maniera inspiegabile il momento buono per attaccare Lewis Hamilton. Altre critiche, Mondiale praticamente andato e altri errori in gara nei Gran Premi del Giappone e degli USA.
2019
L'inizio dell'anno viene scosso dall'avvicendamento tra Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto. La scomparsa di Marchionne produce i suoi effetti.
Nonostante alla presentazione della SF90 venga dichiarato esplicitamente come Sebastian Vettel sia il cavallo su cui la Ferrari punterà, i rapporti, nonostante non si registrino "uscite" polemiche di rilievo, sembrano progressivamente logorarsi.
In Bahrain, secondo GP stagionale, il tedesco sbaglia nuovamente in gara, mentre Leclerc comanda agevolmente la situazione, almeno finché la power unit non lo rallenta.
La SF90 non è esattamente la migliore vettura in pista e Vettel non se la sente addosso. Accantonando la discutibile penalizzazione inferta nel GP del Canada, il tedesco si rende di nuovo protagonista di un errore, centrando Max Verstappen, durante la gara del GP di Gran Bretagna.
Nella striscia vincente tra agosto e settembre, Vettel fa da comprimario a Spa-Francorchamps, a Monza si gira, ma vince a Singapore.
In questa fase di campionato si evidenzia come Charles Leclerc non abbia "tirato" il compagno nelle qualifiche di Monza, come pianificato dal team, lasciandogli bruciare il giro buono nel giorno della farsa delle Q3; in Russia Leclerc chiede ai box che Vettel lasci strada, ma il tedesco, informato della richiesta, risponde con un "che si avvicini prima".
Nel Piloti Leclerc conclude quarto e Vettel quinto.
2020
Fondamentalmente il 2020 è un campionato ancora da correre, ma la Ferrari si è assicurata i servigi di Leclerc per i prossimi anni. Il monegasco gode di una lunga estensione di contratto e un congruo aumento di stipendio. Lo stesso non si può dire per Sebastian.
Il contratto di Sebastian è in scadenza, è un fatto noto, e il rinnovo verterebbe su una diminuzione dello stipendio e sulla base annuale. Chiaramente la Ferrari ha fatto la sua scelta per il futuro e Vettel non sembra farne parte.
Le domande sul futuro di Sebastian in Ferrari rimangono tali fino ad oggi, giornata nella quale le due parti confermano che questo futuro insieme non ci sarà.
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Luca Colombo