F1 | Marina Bay: il Focus sul Gran Premio di Singapore
Ormai ci hanno preso gusto. Dopo una stagione caratterizzata da un digiuno degno del peggiore dei “Ramadan”, gli uomini Ferrari a Singapore portano a casa la terza vittoria consecutiva. E il bello è che riescono a farlo su una pista che sulla carta doveva essere ostica per la SF90, piazzando addirittura entrambe le vetture nelle prime due posizioni. Completa il podio il sempre solido Max Verstappen, seguito dal duo Mercedes, che in questa occasione non partecipa ai festeggiamenti finali.
Dominio netto: “A Singapore faticheremo”, si era detto a Maranello. “Non è la pista adatta per le caratteristiche della nostra macchina”. E come dare torto a queste dichiarazioni data la natura dragster della SF90, che dall’inizio del mondiale sembra studiata più per le gare sul quarto di miglio che per quelle di Formula Uno. E invece, sul tracciato forse più tortuoso dell’intero calendario, l’ultimo pacchetto aggiornamenti portato da Binotto fa urlare al miracolo. La vettura va fortissimo, tanto da permettere a Leclerc di fare la pole position e a Vettel di partire terzo incollato a Hamilton. E la musica non cambia neanche in gara, con la coppia Ferrari che disputa solo internamente la lotta verso la vittoria. Mai possibilità per gli altri di avvicinarsi, con Vettel che vince la gara grazie ad un undercut studiato per sopravanzare Hamilton, che con un giro d’uscita mostruoso gli vale addirittura il sorpasso sul compagno. Doppietta Rossa dunque, la prima della stagione. Che pensando alla tipologia di circuito, alle caratteristiche delle piste delle due vittorie precedenti, e al fatto che siamo alla terza di fila, beh… le speranze per le gare restanti sono assolutamente rosee. La vettura pare rinata, e stando a quanto emerso dalla pista si può andare forte ovunque. Se aggiungiamo che alla guida c’è un Leclerc agguerrito da una parte, ed un Vettel forse ritrovato dopo la vittoria dall’altra, la pozione per vincere è pronta.
Mercedes sbigottita: insieme agli uomini Red Bull, sono loro i veri sconfitti del weekend. Giù dal podio con entrambe le macchine, a Brackley portano a casa una di quelle legnate che non ti aspetti. La pista era di quelle amiche, e le prove libere del venerdi avevano lasciato pensare ad una vittoria a mani basse. E invece la domenica le frecce d’argento non hanno avuto il passo della Ferrari neanche per un istante, con le Rosse che anche coi distacchi annullati più volte dalle varie safety car, non sono mai state impensierite. Non che i tedeschi si perdano d’animo o debbano temere per il campionato, ma se la forza di Maranello dovesse confermarsi questa, nelle prossime domeniche non è detto che a Stoccarda si possa festeggiare senza troppi affaticamenti.
Red Bull costante: stesso discorso fatto per Mercedes. I bibitari attendevano Singapore quasi fosse “La Mecca”, consapevoli di avere una vettura capace di imporsi tra le serpentine di Marina Bay. Maranello invece ha tagliato di netto la cresta ringalluzzita degli austriaci, per i quali però c’è da dire che non hanno per niente sfigurato. Il solito Max infatti oramai è una costante, e anche il giovane Albon sta ben figurando. Per giunta il motore Honda pare arrivato a potersela giocare, e se il buon Newey dovesse avere una delle sue solite “genialate” per la prossima stagione, il team è pronto per ritornare a vincere.
Solito discorso! Chiudiamo il giro con un appunto che non ci stancheremo mai di ripetere: “Cambiamo queste piste”. Saranno fighe a vedersi, porteranno soldi, aiuteranno i vari paesi ad affacciarsi nel motorsport. Ma ragazzi, siam qui per vedere “corse”, non sfilate. Suggerimento alla Federazione: la prossima volta che ci sarà da progettare un tracciato chiedete ai tifosi, non a Tilke. Il quale sarà anche il migliore degli architetti, ma di corse automobilistiche, spiace dirlo, pare non ci capisca un tubo.
Daniel Limardi