F1 | GP Bahrain: la notte del deserto può sorridere alla Ferrari?
Se non è stata solo fortuna per la Ferrari in Australia, sarà il Bahrain a spiegarlo. Il Gran Premio di domenica sarà già determinante per intuire il trend di questa prima parte di stagione e fugare i dubbi sui reali valori delle vetture in lotta per il titolo, dopo test invernali brevi e freddi e una prima gara che ha mostrato il valore della Mercedes ma anche la bontà del progetto Ferrari e la sua solidità come serio contendente per la vittoria lungo tutta la stagione.
Riuscirà quindi la Ferrari a confermarsi o dovrà rassegnarsi alla riscossa della Mercedes? Il dubbio è lecito, considerato il finale rocamblesco della gara di Melbourne, ma ci sono tutti gli elementi per sostenere che la Rossa, se non vincente, potrà essere sicuramente protagonista anche nel deserto di Sakhir. Il passo lungo offrirà notevoli opportunità di sviluppo nel corso dell'anno, ma già da ora è certezza che la SF71H sia un osso duro e un avversario del tutto temibile. Dodici mesi fa proprio il GP del Bahrain fu gara dai ricordi felici per la Rossa, che trionfò anche in questo angolo di medio oriente, in cui la F1 fa tappa dal 2004. Nel 2017 fu però la terza gara del campionato, ma comunque importante per capire da subito la qualità della SF70-H e la sua efficienza anche con le alte temperature. Non sarà diverso quest'anno: sia Mercedes che Ferrari sono infatti chiamate a dimostrare il loro grado di adattabilità al caldo del deserto e al consumo delle gomme, tema centrale nell definizione di assetti e strategie su ogni pista. Un tracciato impegnativo quello del Bahrain, pista completa con tratti veloci, curve lente, misto e importanti frenate. Un circuito severo per i freni e per l'affidabilità, considerate le alte temperature, gli alti consumi e lo sforzo fisico per i piloti.
La gara scatterà al tramonto (le 17 italiane) e sotto le luci dei riflettori, elemento questo che conferisce un fascino particolare all'evento, condiviso solo con i Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi. Il tracciato imponente e sontuoso sorge a pochi chilometri nel deserto fuori Manama, la capitale di un pease ricchissimo di petrodollari ma in cui la passione motoristica ancora deve crescere. Nonostante l'importanza dell'evento, infatti, questo non richiama un pubblico numeroso; anzi è forse la gara con meno presenze, ma che gode sicuramente di un credito importante da parte degli addetti ai lavori proprio per la severità della pista e le qualità di bilanciamento e bontà del telaio richieste alla macchina.
Lo scorso anno Valtteri Bottas conquistò la sua prima pole position al volante della Mercedes, mentre fu proprio la Ferrari di Sebastian Vettel a conquistare una bellissima vittoria che lo ha portato ad essere il recordman su questa pista con ben tre affermazioni, a pari merito con Fernando Alonso. Il successo nella notte del Bahrain lanciò inoltre la squadra di Maranello verso la sua fuga di primavera, gettando le basi per l'allungo in classifica che sembrava definitivo. La possibiltà di ripetere la performance dello scorso anno è concreta e tangibile: agli uomini in rosso l'abilità di coglierla.
Stefano De Nicolo'