GT Open | A Barcellona vittoria Imperiale per Lamborghini: titolo piloti e team per la casa del Toro
Gara-1
A partire dal palo è la Lexus di Costa che, al pronti-via, viene risucchiata in quarta posizione; a transitare per primo è Mapelli (su Lamborghini Imperiale), secondo Bouveng (su BMW), terzo Engelhart (su Lamborghini). Subito fuori dai giochi le due Lamborghini di Liuzzi e Dolby, quest’ultimo a muro con la sua Gallardo, mentre uno scatenato Mapelli inizia a dettare il ritmo prendendo subito il largo. Nel frattempo inizia una lotta tra Engelhart e Costa con quest’ultimo che va lungo, ad approfittarne è Gianmaria (Lamborghini) che lo infila, ma i due vanno al contatto con il pilota dell’Imperiale che ha la peggio: il cofano della Huracan vola via!
Al terzo passaggio Costa riesce a riacciuffare la terza posizione ai danni di Engelhart e cerca di ricucire lo strappo dal duo di testa. Ad animare la gara ci pensano Gianmaria e Bell (su McLaren) in lotta per il sesto posto e le rientranti Ferrari del team Rinaldi e Bentley che vanno al contatto. Dopo una fase di studio Costa, al sesto passaggio, infila la BMW di Bouveng e si mette all’inseguimento di Mapelli. Bella la lotta tra la Mercedes di Onslow Cole ed Engelhart per il quarto posto: il duo si avvicina fino ad impensierire Bouveng; più staccato Ramos (su Ferrari) che è in lotta per la nona posizione con Gonda (BMW). Mapelli comanda la gara con quasi quattro secondi e mezzo sul più diretto inseguitore, quando la Bentley di Witt si ferma in traiettoria costringendo l’ingresso della Safety Car che ricompatta il gruppo azzerando i distacchi.
Al tredicesimo giro si riaccendono le ostilità con Mapelli che gestisce bene la ripartenza, mentre Bouveng perde subito il contatto dai due di testa, con Engelhart che cerca di superarlo per favorire i giochi di squadra delll’Imperiale ma, contemporaneamente, deve prestare attenzione alle sue spalle per lo scatenato Onslow Cole. Il terzetto regala una bella battaglia con Bouveng che arriva largo e si fa infilare da Engelhart e Onslow Cole, per poi tagliare tutta la pista nell’entrare ai box per il cambio pilota obbligatorio: manovra pericolosissima e sanzionata con cinque secondi di penalità a fine gara dai commissari.
Subito ai box Ramos che cede il volante a Mac, con il preciso obiettivo di risalire la classifica; ai box anche la Lamborghini di Engelhart sostituito da Postiglione. Il duo di testa Mapelli-Costa si ferma contemporaneamente ai box, sostituiti rispettivamente da Venturini e Frommenwiler, mentre escono davanti la BMW di Rueda e la Ferrari di Mac. Frommenwiler rischia di perdere il controllo della sua Lexus con gomme ancora non in temperatura; ad approfittarne è Rueda, ma entrambi arrivano lunghi in staccata e vengono sorpassati da Mac che, coadiuvato da un’ottima strategia, si trova al secondo posto virtuale. Chi deve recriminare invece è Postiglione, attardato da una strategia poco efficace che lo fa retrocedere in nona posizione. Pierburg, che ha rilevato il volante da Onslow Cole, si ritrova a battagliare in seconda posizione ma, poco dopo, viene superato rispettivamente da Mac, Rueda e Frommenwiler.
Venturini ha ormai preso il largo con ben sette secondi su Mac che, pur di non far aumentare il distacco, va più volte oltre i limiti della pista. Ma il colpo di scena avviene quando la Lexus di Frommenwiler si ferma mestamente a bordo pista, così come la loro corsa verso il titolo. La Safety Car è costretta a rientrare per facilitare il lavoro dei commissari, azzerando nuovamente i distacchi. La gara riprende quando mancano solamente diciotto minuti, ma le posizioni di vertice sono ben delineate con Venturini che comanda agevolmente su Mac e Rueda seguiti da Farnbacher (su Lexus).
Lo spettacolo, negli ultimi frangenti di gara, è a centro gruppo tra Felix da Costa e Postiglione e tra quest’ultimo ed un bravissimo Caldarelli, in coppia con Fu Songyang, che porta la Ferrari alla vittoria nella classe ProAm seguito dalle McLaren di West-Ledogar e Balfe-Bell. Vittoria in classe Am della Mercedes di Basso-Figueiredo (Sports&You), che precede la Ferrari di Rinaldi guidata da Salikhov-Borisov e l’altra Mercedes di Silva-Coimbra.
Gara-2
Prima fila della seconda manche monopolizzata dalle BMW del Teo Martin di Da Costa e Rueda, con quest’ultimo che viene subito inghiottito al quarto posto. Ottimo lo scatto delle Lexus di Frommenwiler e Farnbacher rispettivamente secondo e terzo, così come di Caldarelli issatosi in quinta piazza. Da Costa cerca di dettare subito il ritmo prendendo il largo, ma l’uscita della Ferrari di Mowlem richiede la neutralizzazione della Safety Car.
La gara riparte al settimo passaggio con Caldarelli che inizia a pressare Rueda che perde subito il contatto dalla Lexus di Farnbacher, mentre anche Venturini è in difficoltà seguito da Mac. Frommenwiler fa da tappo al gruppetto degli inseguitori compattando il gruppo, così Rueda rompe gli indugi e cerca di superare Farnbacher ma ad approfittarne, ancora una volta, è lo scatenato Caldarelli che soffia ad entrambi il terzo posto. Venturini, invece, cerca di contenere Mac senza prendere troppi rischi.
All’apertura della corsia box, per il cambio pilota obbligatorio, il primo a fermarsi è Rueda che cerca di recuperare posizioni tramite l’undercut; lo seguono Mac e Postiglione, quest’ultimo chiamato dall’Imperiale ad una tattica di copertura. Al giro successivo si ferma ai box anche Venturini ma, causa l’handicap tempo, scivola in classifica costringendo Mapelli ad una delicata rimonta. Da Costa entra ai box lasciando il volante della BMW a Da Veiga e rientra appena davanti a Costa che cerca di attaccarlo subito; l’unico che non si risparmia in pista è Caldarelli, ultimo a rientrare ai box.
Bouveng, al termine del valzer dei pit-stop, si trova in terza posizione, mentre Mapelli è solamente tredicesimo ma inizia una rimonta furiosa passando dapprima Hahn seguito da Bell e Salikhov. Costa si avvicina minaccioso a Da Veiga ma non riesce a superarlo, stesso discorso per Engelhart che pressa da vicino Bouveng. Al ventisettesimo giro Costa sferra l’attacco decisivo su Da Veiga e lo passa, cosa che non riesce ad Engelhart ormai pressato anche da Farnbacher. Da Veiga, perso il contatto con Costa, rallenta vistosamente per cedere il secondo posto a Bouveng che potrebbe valergli il titolo, ma quest’ultimo, pressato allo spasimo da Engelhart, arriva lungo e scivola in sesta posizione, servendo così la vittoria del campionato a Venturini.
Taglia il traguardo per primo uno scatenato Costa, seguito da Da Veiga e Farnbacher, mentre Engelhart viene penalizzato di cinque secondi per il contatto con Bouveng retrocedendo in sesta posizione. Nella ProAm vince la rientrante Bentley con Witt-Meadows, seconda l’esordiente Audi R8 dell’Optimum Racing guidata da Ellis-Wilkinson, a chiudere il podio la McLaren di Balfe-Bell. Vittoria al debutto per la Ferrari del team Rinaldi, nella classe Am, con Borisov-Salikhov.
Lo squadrone Imperiale, con ben tre Huracan, conferma ai vertici del GT Open la Lamborghini sia nella classifica a squadre che nella classifica piloti, con Venturini coadiuvato dapprima da Biagi, campione uscente, e nelle ultime tre gare da Mapelli. Vittoria nella ProAm per la coppia Bell-Balfe al volante della McLaren del Balfe Motorsport. Nella classe Am, successo per l’equipaggio Mercedes Coimbra-Silva dello Sports and You.
Michele Montesano