F1 | Un'altra letterina a Babbo Natale...
Conoscendo come gestisci il business del carbone, chissà cosa deve aver combinato Bernie Ecclestone per meritarsi l'estromissione volante dalla sala dei bottoni del giochino che ha fatto diventare grande, inquadrata da una laconica dichiarazione: "Chase [Carey] ha preso il mio posto, ora sono come un presidente onorario anche se non ho idea di cosa voglia dire". Ogni volta che la leggo, penso sia una battuta scartata dalla sceneggiatura di "Una poltrona per due" e invece è la chiosa finale di un evento che fino a un paio d'anni fa era impensabile.
Anche quelli della Honda si devono essere comportati davvero male, visto l'andazzo degli ultimi tre anni: un po' dispiace per i giapponesi e per la loro sconsiderata creatività, perché un'azienda che finanzia un progetto del dopo lavoro in cui si prevede la costruzione di una Formula 1 tout-court (va bene che gli Anni Novanta erano tempi di grandeur, ma il concetto di fondo rimane...) non può che risultare simpatica. Probabilmente l'enorme peso evocativo di essere rientrati in Formula 1 in partnership con la McLaren, ha creato un contesto di aspettative e pressioni che ha portato ai risultati che abbiamo visto.
Esaurita la parentesi a base di carbone, arriviamo a una modesta lista di desideri. Vorrei che tutta la prossima stagione fosse avvincente come la prima parte di quest'ultimo campionato, perché da Agosto in poi la Ferrari ha perso il passo nei confronti della concorrenza e non c'è stata più storia. Non ci vuole tanta scienza per capire che fare questi passi falsi sicuramente non è la strategia più indicata per vincere i Titoli, per cui l'auspicio è che si lavori sul parametro degli sviluppi estivi, che negli ultimi anni è stata un po' una nota dolente... ormai sono dieci anni che non si batte chiodo e sono un po' stufo di mettere assieme concetti del tipo "anche quest'anno si vince l'anno prossimo" o di sentire il Presidente che minaccia il ritiro (cosa a cui non crede nessuno). Forse, parafrasando Roberto Vecchioni in "Luci a San Siro", chiedo troppo a volere indietro i miei vent'anni e un tedesco che tu sai, ma qualche trofeo in più da esporre in bacheca non mi sembra una richiesta così fuori dal mondo.
So di essere stato piuttosto schizzinoso durante l'anno: non ci capisco niente delle metafore culinarie e quando Bernie Ecclestone ha detto di aver lasciato un ristorante stellato che la nuova gestione americana stava facendo diventare un fast-food... mi è passata la fame. Sì, la tavola calda made in USA di Liberty Media sembra essere più amichevole e meno vetusta della locanda gourmet che abbiamo frequentato in passato, ma gli ingredienti di quello che viene servito rimangono sempre poco chiari. Mi piacerebbe che questa nuova gestione fosse davvero rivoluzionaria, tanto da elevare un piano della competizione con meno trame di tipo commerciale-politico: sono dettagli che spesso non riesco a cogliere o capire, ma so già che con il tuo tono bonario mi dirai "oh oh oh, ma dove girano tanti dollari quello che chiedi è pura utopia". E stai attento: le presentazioni tipo match di box con la voce narrante di "Ballando con le stelle" non hanno niente di rivoluzionario, sono solo un particolare folkloristico che francamente vorrei dimenticare.
Mi piacerebbe che ci fosse un po' più di sale nella zucca di chi decide ai piani alti: chiamare Carmen Jorda (il cui poster sta sempre bene vicino a quello di Danica Patrick) per discutere di automobilismo al femminile non è stata una grandissima idea. O anche l'unica ragione immaginabile alla base del numero diminuito delle unità propulsive disponibili durante l'anno non è che sembra stare molto in piedi, dato che i soldi risparmiati per la costruzione vengono poi spesi nelle prove al banco e nei sistemi di qualità: il problema è che mi dovrò rassegnare a vedere gare in cui ad un certo punto si tirerà su il piede per ragioni di affidabilità ed è un peccato, perché sarebbe bello vedere queste vetture spremute al limite ogni giro di gara e senza discorsi di ottimizzazione dietro.
Spero anche che tutte le discussioni riguardanti Halo rimangano sempre di carattere estetico e di quanto sia brutta la struttura a forma di infradito: personalmente mi ispira tante perplessità a livello tecnico (ma probabilmente chi ci ha lavorato avrà fatto tutti i suoi conti) e non ci vuole un indovino per capire che ne stanno già ponderando l'effetto prestazionale.
Caro il mio Santa Claus, lo sappiamo bene che la tua pacioccona figura è soltanto un'invenzione scenica le cui radici si perdono confuse nel passato e che, purtroppo, tutte le brutture del mondo non si fermano o cambiano a Natale... perché è Natale: prendi questa letterina come l'esercizio scritto da uno dei tanti matti che crede di avere in tasca la visione illuminata delle cose e pretende che il mondo si pieghi a quest'ultima. Il bello della Formula 1, come si può dire degli sport in generale, è sentirsi calati nell'abitacolo e spingere le auto, i piloti e i meccanici con il tifo, per poi ritrovarsi insieme a chi condivide questa passione e far convergere quello che è "la mia Formula 1" in ciò che possiamo chiamare "la nostra Formula 1". Quella che ci piace.
Un saluto cordiale e Buone Feste!
P.S.: nel caso dovessi avere qualche superpotere speciale, ti chiedo solo una cosa: per favore vedi di apparire in sogno e dire qualcosa al pubblicitario che nello spot fa diventare un'Audi R18 (cioè un mostro da più di 1000 cv ingegnerizzato nel minimo dettaglio) in una Formula E (che per quanto sia una serie molto interessante e tecnicamente affascinante, rimane un monomarca)... c'è un limite a tutto e qui è stato abbondantemente superato.
Luca Colombo
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