monoposto in pista durante gara campionato W Series
Crediti foto: media f1.com

Gli attuali amministratori della W Series hanno riportato a galla la gravità della situazione finanziaria in cui versa la società che ha lanciato il campionato femminile di monoposto, chiuso in anticipo nel 2022 dopo tre stagioni. Secondo i dettagli forniti da Companies House, la W Series Ltd avrebbe infatti accumulato debiti per circa 21,1 milioni di dollari.

Tra i principali creditori figurano la Formula 1, circuiti di gara, fornitori varie e le stesse partecipanti alla competizione, le quali non hanno ricevuto il montepremi del 2022, pari a 1,5 milioni di dollari. Nonostante le aste e la vendita di beni, i debiti restano comunque ingenti.

W Series: che brutta fine!

Per arginare la situazione debitoria, la W Series ha organizzato un'asta con le 20 auto della categoria, oltre ad altre due showcar. La vendita ha raccolto proventi per poco più di 1 milione di sterline, ma è stato necessario organizzare un'ulteriore asta per concludere la transazione, a causa del fallimento di un acquirente iniziale. Oltre a questo, altri beni come rimorchi e pezzi di ricambio hanno generato ulteriori 257.000 sterline.

Anche la proprietà intellettuale della serie, che include social media, domini web e marchi, è stata acquisita da Formula E per circa 110.000 sterline, come riportato da Formula Scout, sottolineando la difficoltà nel recupero dei debiti complessivi della W Series.

Alle pilote mancano i premi

Jamie Chadwick, pilota vincitrice campionato W Series
Jamie Chadwick - Credits: W Series Official website

I debiti verso le pilote sono tra i più significativi. Jamie Chadwick, campionessa per tre stagioni consecutive della W Series, è ancora in attesa di ricevere il premio equivalente a 500.000 dollari per il titolo conquistato nel 2022, quando la stagione è stata interrotta in anticipo. Anche altre pilote di punta, come Beitske Visser e Alice Powell, devono ancora ricevere più di 100.000 sterline ciascuna per i loro piazzamenti. Abbi Pulling, oggi sempre più vicina al titolo della F1 Academy, è anch'essa tra i creditori, con un debito non pagato di circa 81.000 sterline. Complessivamente, la categoria deve ancora l'equivalente di 1,5 milioni di dollari in premi. Per una pilota, sono soldi che potrebbero valere molto: anche una carriera.

Azionisti ed altri creditori

Il più grande creditore singolo è il maggiore azionista e direttore della società Sean Wadsworth, a cui sono dovuti 6,5 milioni di sterline, principalmente da un prestito alla società. L'altro direttore della società, Catherine Bond Muir, ha crediti per 211.900 sterline.

Dopo aver eliminato 1 milione di sterline di costi e rimborsato 512.000 sterline a DHL per il trasporto dei beni destinati alla gara annullata di Austin, alla W Series rimangono soltanto 688.515 sterline per fronteggiare i debiti della società. Fondata nel 2017, inizialmente con il nome di She Championship Ltd, gli investitori, tra cui David Coulthard e Adrian Newey, hanno contribuito con oltre 30 milioni di sterline: denaro senza alcuna possibilità di recupero a seguito della liquidazione della società.

Tra i maggiori creditori rimanenti figurano: Formula One Marketing (con un credito di oltre 1.300.000 sterline), la società di gestione del marchio di Coulthard, Velocity Experience (poco più di 1 milione di sterline di crediti), DO & CO International Catering (503 mila sterline), HM Revenue and Customs (circa 265 mila sterline), i broker assicurativi Gallagher (182 mila sterline) e il fornitore delle monoposto, Tatuus (111 sterline).

Nonostante le speranze di recupero siano molto basse, gli amministratori della W Series stanno ancora indagando sui debiti contratti, e hanno classificato la possibilità di recuperare i fondi come "incerta". Se i creditori garantiti, come HM Revenue and Customs (HMRC) e i dipendenti, potrebbero ricevere i rimborsi, la maggior parte degli altri rischia di ottenere solo una minima parte di quanto dovuto.

La W Series, nel complesso, ha accumulato perdite di 47 milioni di sterline, con una media di oltre 2 milioni per ciascuna delle 21 gare disputate durante le sue tre stagioni di vita.

gara campionato W Series, ora ricco di debiti
Credits: W Series, sito ufficiale wseries.com

I problemi della W Series

La situazione della W Series evidenzia le sfide critiche che un campionato emergente può affrontare, soprattutto nel motorsport, dove i costi di gestione sono elevatissimi. Nonostante un'idea di partenza ambiziosa e necessaria per promuovere la partecipazione femminile nelle corse, la W Series non è stata in grado di trovare un modello finanziario sostenibile.

Uno dei problemi principali è stato l’enorme disallineamento tra i costi e i ricavi. Sebbene abbia attirato importanti sponsor e figure come David Coulthard e Adrian Newey, l’investimento necessario per mantenere il campionato competitivo è risultato insostenibile. La W Series ha generato perdite complessive per 47 milioni di sterline, una cifra impressionante se si considera il numero relativamente basso di gare disputate. Un dato che chiaramente non è stato compensato né dalle sponsorizzazioni né dagli introiti degli eventi.

Il fatto che i premi in denaro non siano stati pagati ai piloti, tra cui Jamie Chadwick e altre figure di spicco, evidenzia la gravità della situazione. Il mancato rispetto di questi obblighi mina la fiducia e la reputazione della W Series, non solo nei confronti dei piloti, ma anche verso i fornitori e gli sponsor. Questo tipo di debito, soprattutto verso chi ha partecipato direttamente al campionato, crea una macchia indelebile sull’immagine della categoria, che puntava a dare risalto e supporto alla carriera delle donne nelle corse automobilistiche.

Inoltre, il campionato non è riuscito a costruire una base di fan e una presenza commerciale tali da garantire una crescita sostenibile. Un progetto come la W Series avrebbe richiesto non solo risorse, ma anche una visione a lungo termine e una strategia di guadagno più chiara per poter durare nel tempo.

Anna Botton