La prima mossa per la rivoluzione era arrivata a fine 2015, quando il piccolo team era abilmente riuscito a siglare un accordo con Mercedes per la fornitura dei propulsori. Roba mica da poco, se si pensa che la Formula Uno attuale gira intorno alle potenze dei motori, e che è proprio la Mercedes in tal senso a farla da padrona. Ma se è vero che una Power Unit con gli attributi ti può dare una grossa mano, è anche vero che questa da sola non basta. Bisogna metterci intorno un pacchetto che funziona.

E difatti, per non lasciare nulla al caso, sfruttando sempre la partnership Mercedes, la Manor è riuscita ad accaparrarsi delle soluzioni “chiavi in mano”. Le monoposto britanniche infatti, dispongono di trasmissione e parti delle sospensioni di manifattura Williams, senza dimenticare anche la possibilità di utilizzare carburante Petronas già usato appunto da Mercedes e dal box di Sir Frank.

Sul fronte piloti, invece, prima del debutto di Melbourne avevamo assistito ad un vero e proprio rebus per la coppia di driver che avrebbero guidato le vetture britanniche, arrivando solo in extremis ad una soluzione ufficiale. Si è optato per il talento di Pascal Wehrlein come “condottiero”, affiancato da un pilota pagante che poteva garantire una certa stabilità economica al team: Ryo Haryanto, supportato dal governo indonesiano.

Risultato finora? Le monoposto Manor, sorprendentemente, si ritrovano spesso in bagarre, capaci di lottare con gli altri e di sentirsi “in gara”, scrollandosi di dosso l’alone di semplici comparse messe lì solo per arricchire la griglia. Durante il Gran Premio d’Austria addirittura, dopo un incredibile dodicesimo tempo in griglia fatto registrare da Wehrlein, il team inglese ha agguantato il suo primo punto mondiale di questo 2016 grazie al decimo posto al traguardo del tedesco, rompendo un digiuno che durava da Monaco 2014. Niente male se si pensa da dove si era partiti.

Quali saranno dunque gli obiettivi per il prosieguo del campionato? Semplice: continuare a rimanere con gli altri, e cercare di raccogliere qualche altro punto per mantenere il decimo posto in classifica costruttori ai danni della Sauber che attualmente occupa l’ultima posizione. Per riuscirci, oltre a continuare lo sviluppo della monoposto, il team si è liberato anche di Ryo Haryanto (complice la mancanza di fondi da parte del pilota pagante) in favore del collaudatore Renault legato a Mercedes, Esteban Ocon, che sulla carta dovrebbe garantire un rendimento migliore e che dal Gran Premio del Belgio prossimo occuperà il secondo sedile Manor fino a fine stagione. Riusciranno a ottenere i target prefissati? Le premesse ci sono tutte, e considerando “l’alleanza” con Mercedes, il grosso cambio di regolamento previsto per il prossimo anno potrebbe mischiare ancora di più le carte in tavola, permettendo magari al piccolo team di pescare il jolly…

Daniel Limardi