Kawasaki WorldSBK 2024
Credits: worldsbk.com

Le pagelle di fine 2024 del WorldSBK per Kawasaki non saranno eccellenti ma svelano numerosi aspetti positivi. Per le due compagini rappresentanti del marchio, KRT Provec e Puccetti Racing il 2024 è stato un anno di transizione, in attesa del 2025 che sarà il momento del rilancio del programma sportivo del costruttore giapponese. Ciononostante, qualche buon risultato si è visto.

KRT mostra segnali di ripresa (voto 7), Puccetti in grande difficoltà (voto 4)

Il team Provec, o Kawasaki Racing Team (KRT) come sarebbe giusto chiamarlo, ha lavorato in ottica futura, ma il presente non è stato da buttar via, anzi. Il regolamento ha concesso di mettere mano al motore della ZX-10RR, riportandole un pizzico di competitività. La concorrenza di BMW e Ducati è ancora lontana, ciononostante le Ninja ufficiali hanno lottato per il podio in diverse occasioni, e hanno conquistato una vittoria con Alex Lowes. L’inglese ha assunto idealmente il ruolo di caposquadra dopo il passaggio di Jonathan Rea alla Yamaha. Axel Bassani è arrivato quest’anno in KRT dopo le ottime annate con il privatissimo team Motocorsa. Il pilota di Feltre ha passato i vari round a capire come funziona una squadra ufficiale, cercando di adattarsi il più possibile.

Kawasaki Puccetti 2024
Credits: Puccetti Racing

Per quanto riguarda Puccetti Racing, la scuderia di Reggio Emilia ha corso con il solo Tito Rabat facendo fatica a raccogliere qualche punto. Nonostante le sirene di altri marchi, Manuel Puccetti ha accettato di restare fedele a Kawasaki, e tale fedeltà sarà ricompensata. I dettagli li vedremo più avanti.

Lowes capitano (voto 8), Bassani arranca (voto 4), Rabat in crisi (voto 3)

L’assenza di Jonathan Rea ha fatto bene ad Alex Lowes, vero e proprio capitano di corvetta in KRT. Il pilota inglese ha portato a casa una vittoria e dieci piazzamenti sul podio, concludendo la stagione al quarto posto nella classifica piloti. Tali risultati sono venuti nelle sue piste preferite, Phillip Island e Donington Park, a dimostrazione di quanto valga il fattore campo nelle corse. Ma quello che conta di più è che Lowes è diventato più costante, riducendo il numero degli zeri: appena cinque in più di trenta gare disputate. È ancora incline agli alti e bassi, ma il miglioramento c’è e si vede.

Il discorso cambia per Axel Bassani. Il pilota veneto ha sempre navigato ai margini della top ten, con zero podi ed un solo quinto posto in tredici round. L’anno scorso con una moto privata ha fatto decisamente meglio. Particolarmente faticosi per lui erano i primi giri, dove perdeva posizioni e tempo nei confronti dei primi. Più che la moto Axel ha forse patito lo status di pilota ufficiale, dovendo adattarsi ad un metodo di lavoro a cui non era abituato. La speranza è che, con un anno in più alle spalle, possa mostrare il suo vero valore. Se Bassani ha faticato a stare nei primi dieci, Tito Rabat con la sua Kawasaki by Puccetti ha stentato a ritagliarsi un posto ai margini della zona punti. Il suo casellario conta numerosi zeri e non era raro vederlo a lottare tra gli ultimi. Il feeling con la moto di Akashi preparata in Emilia non è mai sbocciato, ragion per cui le parti si sono separate alla fine di una stagione di sofferenza per entrambi. Rabat l’anno prossimo guiderà una Yamaha, dove spera di trovare condizioni migliori.

Nel 2025 Kawasaki all'attacco

Archiviato il 2024, Kawasaki punta al 2025 affilando le proprie armi. Per l’occasione i giapponesi hanno riportato in auge il marchio Bimota, che ritorna nel mondiale Superbike per la prima volta dopo 25 anni. La KB 998 Rimini adotta lo stesso motore della Ninja ma il telaio è made in Italy, con soluzioni ricercate. I test invernali sono stati promettenti, ma il progetto è appena nato e necessita di un grande sviluppo. Sia Lowes che Bassani sono comunque soddisfatti. Kawasaki continuerà a schierare il proprio brand e la ZX-10RR, affidandola a Puccetti. La formazione assume lo status di team factory, e godrà di un supporto tecnico e anche economico dal costruttore. Garrett Gerloff sarà l’unico pilota in verde, portando con sé i due anni di esperienza con BMW. Tutto sommato, è valsa la pena soffrire per un anno, vista la ricompensa ricevuta. Anche per quanto riguarda il texano, Gerloff avrà l'opportunità di redimersi, visti i risultati incoraggianti delle prime uscite. 

Riccardo Trullo

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