Il Sabato inglese del WorldSBK ha dato una certezza su tutte: Toprak Razgatlıoğlu è assolutamente imprendibile, mentre dietro regna l'incertezza in ottica di Gara 2. Due bei ritorni ai piani alti della classifica sono quelli di Álvaro Bautista e Jonathan Rea, entrambi autori di una corsa in rimonta.

Gara partita dalle retrovie

Jonathan Rea è partito dall'ottava casella dello schieramento, mentre Álvaro Bautista addirittura dalla 12ª: di certo un inizio di weekend in salita per i due che, fino al 2023, erano gli unici a tenere testa a Toprak. Come già scritto nel recap, Bautista ha tentato la sorte scegliendo la copertura SCX (la più morbida a disposizione, ndr) viste le condizioni dell'asfalto più calde. Una scelta che ha decisamente pagato: le ottime doti di gestione gomma dello spagnolo hanno fatto sì che non ci sia stato un calo nella prestazione. 

Nella fase centrale della gara Bautista è stato spesso il più veloce degli umani in pista (al di fuori di Toprak, ndr). Nell'arco di tre giri il ducatista è arrivato al 6° posto, facendo partire poi la caccia alla Yamaha di Andrea Locatelli. Nel farlo, Bautista si è portato con sé anche Rea. Se poi il #1 ci ha messo poco a superare la resistenza del bergamasco, Rea ha dovuto combattere col compagno di box fino alla fine, avendo la meglio per meno di tre decimi sul traguardo. 

Bautista è realista: “Non siamo al livello di Toprak”

Quello che si è potuto sentire dopo la gara è un Álvaro Bautista sicuramente contento per il podio ottenuto, ma allo stesso tempo non ancora a proprio agio con la Panigale V4R. 

Il podio era il massimo che potevo ottenere oggi. Non riesco ancora a guidare come vorrei: mi manca qualcosa quest'anno, non riesco più a fare la differenza come nel 2023. Faccio fatica sia nelle curve veloci che in quelle lente. Capisco bene la situazione di Razgatlıoğlu: ha lo stesso feeling che avevo io lo scorso anno. Ad oggi, non siamo al suo livello e quindi non possiamo pensare di lottare con lui. Cerco di fare il massimo, senza guardare gli altri: oggi ho fatto 3°, ma domani potrei essere 5° come 1°.

Rea con i piedi per terra: “Il riferimento è ancora Locatelli”

Primo pilota Yamaha a Donington Park, ma per poco. Jonathan Rea ha finalmente vinto il duello con il compagno di box Andrea Locatelli, portandosi a casa la prima top 5 della carriera con il brand di Iwata. Quello visto nelle Midlands orientali è un #65 in crescita rispetto al disastro di Misano, ma non ancora ai livelli che ci si aspettano da lui, come dichiara a Motosprint nel post-gara: “Sono contento della mia gara, sia della posizione che per il divario tra me ed il secondo" (giusto meno di 5”, ndr). “La partenza non è stata delle migliori, ma quando ho visto che Bautista mi ha superato ho capito che poteva essere il treno giusto per risalire. La cosa più bella di oggi è stato vedere i piloti ufficiali Ducati una volta tagliato il traguardo”.

Un buon risultato, però, non risolve tutti i problemi che continuano a permanere tra il sei volte iridato e la R1: “Fatico parecchio in accelerazione, per questo spesso forzo in frenata e commetto degli errori”. Rea non vuole nemmeno rovesciare quelle che sono le gerarchie all'interno del box: “Il riferimento in Yamaha è ancora Locatelli, il primo pilota in classifica. Lui non ha avuto una gara facile, di certo non la sua miglior gara”.

Valentino Aggio

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