Moto2 | GP Australia: Tony Arbolino, lo specialista del bagnato
Sotto il diluvio di Phillip Island, la Moto2 ha visto un solo, vero, dominatore: Tony Arbolino, la cui sicurezza sul tracciato australiano bagnato non ha lasciato scampo a nessuno.
Una gara che ha visto Tony protagonista dall'inizio alla fine: l'alfiere del team Elf Marc VDS ha infatti chiuso con oltre 15" di vantaggio su Aron Canet e Fermin Aldeguer, rispettivamente secondo e terzo. Un distacco accumulato in soli dieci giri [la distanza percorsa dalla Moto2 prima della bandiera rossa, ndr], che rende bene l'idea della sontuosa prestazione di Arbolino in Australia.
TIBURON DI NOME E DI FATTO
Come detto, a Phillip Island Tony Arbolino non ha lasciato scampo agli avversari. Partito ottavo, sotto la pioggia australiana il pilota di Garbagnate Milanese ha dimostrato di essere un vero tiburón [il suo soprannome, che significa "squalo" in spagnolo, ndr], di nome e di fatto. Fin dalle prime curve era evidente che e ne avesse di più e nonostante qualche intoppo iniziale [la caduta di Alonso López che lo ha costretto ad allargare la traiettoria e perdere terreno, ndr], Arbolino ha recuperato in fretta e si è portato al comando, iniziando a macinare tempi incredibili e girando addirittura 3" a giro più veloce degli inseguitori.
Come ha raccontato lui stesso ai microfoni di Sky Sport, "quando ti senti bene sul bagnato non puoi rallentare perché non sai mai cosa possa succedere con l'acqua". E così è stato: Tony ha tenuto un ritmo impossibile per chiunque, dominando e rifilando ben 15" a Canet e Aldeguer.
Una confidenza sul bagnato che colpisce, ma non stupisce. Arbolino, infatti, è un pilota che si potrebbe definire uno "specialista" in queste condizioni: delle sue nove vittore in carriera, ben quattro sono arrivate con la pioggia, più o meno copiosa, tutte in Moto2. La prima risale al GP della Thailandia del 2022: anche in quell'occasione, la gara fu interrotta prima della metà [dopo soli 8 giri, ndr] per via del peggiorare della situazione meteorologica. La replica arrivò poche settimane dopo, a Sepang, nel GP della Malesia 2022: in quel caso, iniziò a piovere poco prima della gara e l'acqua in pista rese il tracciato non del tutto bagnato, ma particolarmente insidioso. Il terzo trionfo sul bagnato, invece, risale al GP d'Argentina 2023, anche questo sotto il diluvio.
IL TITOLO 2023? DURA, MA MAI DIRE MAI...
Una prestazione, dunque, da incorniciare per Tony Arbolino, che in un weekend che si prospettava difficile è riuscito a recuperare un po' di terreno nei confronti di Pedro Acosta in classifica generale. I punti guadagnati sul rivale, però, sono pochi (solo 9), questo per via dell'interruzione anticipata della gara [prima della metà, ndr]: da regolamento, quindi, è stato assegnato solamente la metà del punteggio. Al termine del GP, Tony ha commentato così la situazione, scherzandoci su: "Sono un po' arrabbiato per i punti, ne avrei meritati 50 per come abbiamo corso. Ma le regole sono regole e le accettiamo".
Una domenica che, quindi, ha in parte sorriso anche allo spagnolo: nonostante le complicazioni iniziali [il pilota #37, caduto nel giro di schieramento, è stato costretto a partire dal fondo della griglia, ndr], infatti, Acosta rimane saldamente al comando con un margine "di sicurezza" importante. A soli quattro Gran Premi dalla fine della stagione e con 56 lunghezze di distacco, quindi, la situazione per Arbolino non è delle migliori. E il primo ad esserne cosciente è lui: "Se faccio un pensiero al Mondiale? Se avessi preso tutti i punti, un po' sì. Ma ora non ci penso, sono consapevole delle occasioni perse prima e degli errori commessi. Magari un pensierino..."
Giorgia Guarnieri
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