IndyCar | O’Ward, due podi per la leadership
Dopo le prime due gare stagionali, è Pato O’Ward a guidare la classifica generale della stagione IndyCar 2023. Fino ad ora, al messicano del team Arrow McLaren sono bastati due secondi posti in altrettante uscite per stare davanti a tutti i rivali. Ora, la categoria si prepara ad affrontare un mese di aprile particolarmente intenso, prima di arrivare al consueto appuntamento dell’ultimo weekend di maggio con la Indy 500.
Pato sempre in lotta con i migliori e beffato nel finale
Anche sull’ovale di Fort Worth, così come era successo nella prima gara di St. Petersburg, O’Ward ha chiuso al secondo posto dopo aver strenuamente lottato per la vittoria. Questa volta, almeno, il messicano non ha nulla da recriminare per quanto riguarda l’affidabilità, dopo che in Florida si era praticamente visto togliere la vittoria da un vuoto del suo motore Chevrolet.
Nella domenica texana, lo spettacolo portato in pista dalla IndyCar è stato certamente all’altezza delle aspettative. O’Ward e Newgarden si sono dati battaglia dal primo all’ultimo passaggio, con Dixon, Grosjean e Palou alle loro spalle che non si sono certo risparmiati. A metà gara, il giro a ruote appaiate, dopo che il messicano aveva recuperato cinque secondi sul driver di Nashville, è da antologia del motorsport.
Negli ultimi passaggi, poi, Pato non ha potuto resistere al pilota Penske, che per il secondo anno di fila ha colto il successo all’ultimo respiro in Texas. “Mi ha dato tutto lo spazio possibile, con grande rispetto”, ha dichiarato poi Newgarden, mostrando quanta sportività ci sia nel paddock. O’Ward, comunque, ha di che essere soddisfatto. Non solo perché si è preso la leadership del campionato, ma anche perché ha avuto il passo migliore per quasi tutta la gara, dimostrando di essere uno dei pretendenti più seri a sollevare la Astor Cup in settembre a Laguna Seca.
“I ragazzi del team hanno fatto un grande lavoro. Stiamo ancora aspettando la vittoria, ma penso che siamo forti e ci meritiamo di raggiungerla quanto prima”. Queste le parole di O’Ward a fine gara: difficile dargli torto dopo aver visto i primi due appuntamenti.
Malukas sorprendente, bene anche il rookie Canapino
In ottica campionato, buono è stato sicuramente da considerare il terzo posto di un Alex Palou che è sembrato in alcuni frangenti, soprattutto dopo la seconda ripartenza, essere tornato ai livelli del 2021. Dietro di lui ha chiuso uno dei giovani più promettenti del panorama IndyCar: David Malukas. Il pilota di Dale Coyne era riuscito a portarsi davanti a Grosjean ancora prima che questi perdesse il controllo della sua Andretti gialla e finisse a muro.
Nono ha terminato il vincitore di St. Pete Marcus Ericsson, ora secondo in classifica davanti all’onnipresente Scott Dixon. Da sottolineare anche il 12° posto di Augustin Canapino. Sull’argentino in forza al team Juncos-Hollinger occorre aprire una parentesi, perché la sua storia è molto diversa da quella di tutti gli altri protagonisti. Campione nel campionato turismo in patria, nella prima uscita in Florida (debutto su auto a ruote scoperte) aveva accusato tanta stanchezza. Il risultato del Texas, invece, è una iniezione di fiducia importante in vista dei prossimi appuntamenti stagionali.
Un aprile di fuoco aspettando Indy
L’ovale di Fort Worth ha aperto quello che sarà un mese ricco di sfide per i piloti IndyCar. Tra poco più di una decina di giorni, infatti, saranno impegnati sulle strade di Long Beach, una delle piste più iconiche del motorsport. Come successo in Florida, c’è da scommettere che anche sulle coste del Pacifico O’Ward e Arrow McLaren saranno in grado di dire la loro, e provare a centrare la vittoria sfuggita fino ad oggi.
A fine mese, poi, sarà il primo tracciato permanente ad essere di scena: il Barber Motorsport Park. La bellissima pista situata sui saliscendi poco lontano da Birmingham, Alabama, potrà darci una conferma di quelli che sono i valori in campo di questa stagione, prima che il circus a stelle e strisce si trasferisca per un mese in quella che è la sua casa, Indianapolis.
Nicola Saglia