Dopo le qualifiche del GP Bahrain, la Mclaren-Honda può guardare il bicchiere mezzo pieno e con maggiori motivazioni al proprio futuro. Se Jenson Button non ha avuto l'opportunità di far registrare nemmeno un crono a causa di problemi sulla sua monoposto, Fernando Alonso è riuscito per la prima in questa stagione a centrare il Q2.

 

Lo spagnolo è apparso soddisfatto della sua prestazione e ha dichiarato: “Ci serviva arrivare in Q2 perché avevamo visto qualche progresso il quale però nelle scorse gare non si era concretizzato, quindi entrare in Q2 è una motivazione per tutti noi e la conferma che stiamo andando nella giusta direzione. Non è abbastanza per dirci soddisfatti, ma è comunque un passo avanti”. Sulle prospettive per la gara lo spagnolo ha aggiunto: “L’affidabilità è il nostro maggior problema nel weekend e non dobbiamo sottostimarla. Non siamo abbastanza veloci per andare a punti, ma la cosa più importante sarà riuscire a finire la gara”.

 

Problemi di affidabilità che hanno condizionato l'altro pilota Mclaren, Jenson Button, il quale per ben tre volte lungo il weekend è stato costretto ad abbandonare la propria monoposto lungo il tracciato: “Non so cosa sia successo alla mia macchina: ho sentito come un bang! Ho dovuto accostare a bordo pista e spegnere tutto”.

 

Un passo in avanti è stato comunque fatto dal team di Woking, visto che la McLaren di Alonso con il tempo di 1’35”039 è riuscita a mettersi dietro non solo le due Manor, ma anche Kvyat su Red Bull e Maldonado su Lotus, avvicinandosi al gruppetto formato da Toro Rosso, Sauber e Force India.

 

Il tutto in attesa di Barcellona, dove grazie ad uno step evolutivo potrebbe finalmente emergere il vero potenziale della McLaren-Honda e capire le sue reali ambizioni per il futuro.

Chiara Zaffarano

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