Sono passati ormai più di 5 mesi da quel terribile incidente accaduto durante il 41° giro del Gran Premio del Giappone e la lotta di Jules Bianchi continua. Il pilota francese, ricoverato all'ospedale di Nizza, respira autonomamente da diverso tempo ma è ancora in coma per le conseguenze del tremendo impatto della sua Marussia contro la gru che stava recuperando la Sauber di Sutil.

Dopo un paio di mesi di silenzio da parte della famiglia sulle condizioni dello sfortunato pilota francese, è tornato a parlare il padre di Jules, che in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha dato gli ultimi aggiornamenti sullo stato di salute del figlio e sule prospettive future: “Serve pazienza, tanta pazienza. Ci sono piccoli progressi, ma Jules resta sempre in coma. I dottori non si pronunciano, finché resta in questo stato non possono dire niente. Potrebbe svegliarsi oppure non farlo mai, di sicuro Jules sta combattendo, il suo fisico è sempre buono e molto forte. Lui non molla, e neppure noi lo facciamo, proviamo a essere duri come lui. Non è certo facile, per me, per Christine, la mia ex moglie, per Tom e Mélanie, i suoi fratelli. Vivere così è inumano. Non sapere come andranno a finire le cose è davvero difficile, sapere che in ogni momento può arrivare una spiacevolissima chiamata dall’ospedale... Ma dobbiamo essere forti per Jules, bisogna farlo per lui”.

Ma non è tutto. Nonostante la FIA abbia aperto (e già chiuso) un'inchiesta sull’incidente occorso al figlio, Philippe Bianchi intende andare in fondo a questa vicenda e si è rivolto ad un avvocato per vederci chiaro: “Non so ancora cosa succederà in futuro, di sicuro quello che è accaduto a Suzuka non è stata una situazione normale di gara. L’inchiesta ha detto che in pista non è successo niente di sbagliato, però poi hanno cambiato tutto. Se c’è qualcuno che ha avuto delle responsabilità in quanto accaduto, dovrà senz’altro pagare”.

Infine, il padre di Jules ha messo a confronto la situazione di suo figlio con quella di Michael Schumacher, ancora alle prese con una lenta convalescenza a 14 mesi dall’incidente accaduto sulle nevi di Meribel: “Sta facendo la gara più bella della sua vita e sono sicuro che alla fine lui la vincerà. Basta vedere quello che sta succedendo con Michael Schumacher, sono passati 14 mesi dall’incidente sulla pista di sci e i suoi progressi non sono grandi. Dalla parte di Jules c’è soprattutto l’età. Speriamo che qualcosa accada”. Di sicuro, i fans e tutto il mondo della Formula 1 è al fianco di Jules e della sua famiglia. I motori, domenica a Melbourne, si accenderanno anche pensando a lui.

Marco Pezzoni

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