La gara 

Le condizioni climatiche del weekend ci hanno regalato dei turni di libere incredibili con i big in grande difficoltà: su tutti Rossi, Pedrosa ed il duo Ducati ufficiale Dovizioso-Lorenzo. Le qualifiche sono state tra le più pazze dal 2002 (prima gara della MotoGP) ad oggi, con Marquez poleman davanti ad Abraham e Crutchlow, Vinales 6° davanti a Rossi e le Ducati ufficiali lontane.

Prima della gara è giusto celebrare due pietre miliari nella storia della MotoGP: la prima sono i 15 anni di storia della stessa MotoGP da quel lontano 7 aprile 2002, la seconda i 350 GP della "Leggenda" Valentino Rossi.

In partenza Marquez scatta bene mentre Abraham si fa tradire dall’emozione e perde posizioni. Le due Yamaha ufficiali vengono su subito forte e si incollano a Crutchlow, salito in seconda posizione causa partenza sballata di Abraham. Prima curva e subito il primo colpo di scena: Lorenzo out! Il maiorchino è andato a tamponare Iannone (partito in anticipo) in staccata di curva 1. Gara finita per il rider della Ducati che rientra a capo chino nei box. Marquez nel frattempo prova a fare il vuoto approfittando di un Crutchlow in formato tappo che ferma la rimonta di Vinales e Rossi.

Neanche il tempo di metabolizzare l’uscita di scena di Lorenzo che arriva il secondo colpo di scena: out Marquez in curva 2, quando aveva più di 2” di vantaggio sul terzetto Vinales-Crutchlow-Rossi. Nello spazio di 3 giri quindi fuori i due top rider spagnoli! Vinales ringrazia del regalo e si prende la testa della gara seguito da Crutchlow e Rossi. Dietro di loro succede di tutto: si forma un bel gruppo composto da Petrucci, Pedrosa, Zarco, Bautista e Dovizioso in lotta per la quarta posizione.

Vinales tenta la fuga spingendo al massimo, mentre Rossi non riesce ad aver ragione di un coriaceo Cal Crutchlow con una Honda che però si muove tanto, ma l’inglese non fa una piega.

Petrucci e Pedrosa sono ai ferri corti e si scambiano più volte la posizione: la bagarre tra di loro però avvantaggia Zarco che si incolla agli scarichi dei due piloti in battaglia. Intanto a Iannone viene notificata la penalità per partenza anticipata che sconta il giro successivo prima di gettarsi in una difficile rimonta. Nella giornata storta della Suzuki va giù anche Rins: caduta di anteriore anche per il rookie spagnolo di casa Ecstar. Gli fa compagnia la seconda Aprilia in pista, quella di Sam Lowes che navigava in penultima posizione davanti alla KTM di Smith.

Vinales tira come un matto ed ha già accumulato oltre 1” di vantaggio su Crutchlow e Rossi, il quale non riesce a trovare il varco per passare la Honda dell’inglese. Botte da orbi dietro per la quarta posizione tra Zarco, Pedrosa e Petrucci, con Bautista che si è unito alla festa tirandosi dietro Dovizioso, mentre Aleix Espargarò sta arrivando approfittando delle scaramucce davanti. Giornata no per Honda Repsol che perde anche Pedrosa mentre era quarto, lasciando campo libero a Bautista, Zarco e Petrucci, con Dovizioso ed Espargarò ormai arrivati sul gruppo.

Altro giro ed altro colpo di scena: Aleix Espargarò scivola nel tentativo di passare Dovizioso e travolge l’incolpevole pilota Ducati. Gara finita per entrambi e clamorosamente fuori i piloti Ducati ed Honda Repsol. Non fortunato Dovizioso in Argentina negli ultimi due anni: centrato da Iannone all’ultimo giro di gara lo scorso anno, centrato da Aleix Espargarò quest’anno...

Vinales vola verso la seconda vittoria stagionale, mentre Rossi si avvicina a Crutchlow per provare un attacco al pilota inglese. Bautista e Zarco si danno battaglia per la quarta posizione, con Bautista che è la migliore Ducati in pista, mentre Petrucci è sesto con Folger settimo.

Rossi riesce finalmente a passare Crutchlow e prova a gettarsi all’inseguimento di Vinales, che però ha 2”7 di vantaggio sul team mate. Crutchlow però non molla e rimane agganciato alla Yamaha numero 46. Bautista prende metri su Zarco, mentre Folger è arrivato addosso a Danilo Petrucci per la sesta posizione. Grandissimo lavoro anche del team Tech 3 che piazza Zarco e Folger in top 10. Rossi prende margine su Crutchlow, ma il divario da Vinales è troppo ampio per poter pensare di andarlo a prendere. Folger attacca e passa Petrucci per la sesta posizione.

Ultimo giro: Vinales viaggia solitario verso la sua seconda vittoria consecutiva, Valentino Rossi è secondo davanti a Crutchlow, Bautista è quarto davanti a Zarco, Folger e Petrucci.

Alla bandiera a scacchi Vinales centra la seconda vittoria stagionale davanti a Rossi per l’1-2 Yamaha ufficiale nel giorno dei 350 GP del pesarese. Terzo è Crutchlow, poi Bautista, Zarco, Folger, Petrucci, Redding, Miller, Abraham. A punti anche Baz, Rabat, Barbera, Pol Espargarò e Bradley Smith, con Iannone 16° ed ultimo.

Con la doppia vittoria nelle prime due gare di apertura, Vinales è il primo pilota Yamaha a riuscire nell’impresa dai tempi di Wayne Rainey, nel 1990.

 

Classifica finale

1. Maverick Viñales  (Yamaha) - 25 giri in 41'45"060
2. Valentino Rossi  (Yamaha) - 2"915
3. Cal Crutchlow - (Honda) - 3"754
4. Alvaro Bautista  (Ducati) - 6"523
5. Johann Zarco  (Yamaha) - 15"504
6. Jonas Folger  (Yamaha) - 18"241
7. Danilo Petrucci  (Ducati) - 20"046
8. Scott Redding  (Ducati) - 25"480
9. Jack Miller  (Honda) - 25"665
10. Karel Abraham  (Ducati) - 26"403
11. Loris Baz  (Ducati) - 26"952
12. Tito Rabat  (Honda) - 41"875
13. Hector Barbera (Ducati) - 42"770
14. Pol Espargaro  (KTM) - 43"085
15. Bradley Smith  (KTM) - 43"452
16. Andrea Iannone  (Suzuki) - 46"219

 

Prossimo appuntamento

Dopo questa clamorosa tappa argentina, la MotoGP si prende due settimane di pausa per poi tornare ad Austin in Texas, sul Circuit of the Americas, per il terzo appuntamento della stagione 2017 in programma nel weekend del 21-23 aprile.

Marco Pezzoni

 

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