F1 | Ferrari 2020: più carico aerodinamico, maggior potenza e sospensione idraulica
Concluso il tempo di analizzare la stagione appena terminata, in casa Ferrari è già tempo di focalizzarsi sul 2020: obiettivo raggiungere le Mercedes. Nella recente cena natalizia i vertici della scuderia del cavallino, in particolar modo Mattia Binotto, hanno tracciato quella che sarà la Rossa che calcherà i circuiti del prossimo campionato di Formula 1. Com’è lecito immaginarsi, complice la stabilità regolamentare assoluta, la nuova arma di Maranello sarà una logica evoluzione della SF90. I punti guida da seguire saranno la maggior potenza dalla Power Unit, maggior carico aerodinamico dalla monoposto e, soprattutto, una miglior gestione degli pneumatici, che resteranno gli stessi del 2019. A rincuorare il popolo ferrarista c'è la notizia che sul progetto 671 ha lavorato, soprattutto nell’area sospensioni e telaio, Simone Resta, il papà delle SF70H e SF71H.
Ovviamente le notizie trapelate sono ancora poche e generiche, ma si può già delineare una road-map su quella che sarà la Ferrari che vedremo l’11 febbraio. Partiamo dalla parte più nascosta, ovvero da sotto il cofano motore: la nuova Power Unit sarà completamente rivista, cercando di compattarla ulteriormente senza intaccare potenza ed affidabilità. Per quanto riguarda la parte endotermica ci sarà una nuova architettura delle testate, con un diverso disegno delle camere di combustione e layout dell’intercooler.
Verranno confermati i radiatori con la disposizione a sandwich per ridurre ingombri e peso. L’obiettivo è di creare una migliore fluidodinamica interna e, contemporaneamente, ridurre la sezione delle fiancate. Modifiche anche alla parte elettrica della propulsione: l’ERS subirà modifiche soprattutto a livello di software per incrementare la disponibilità di carica sul singolo giro ed erogare una coppia più costante soprattutto in uscita dalle curve; resterà invariata la disposizione di ogni singolo elemento.
Nonostante la stabilità regolamentare, la nuova Ferrari avrà un’aerodinamica completamente rivista, del tutto indirizzata alla ricerca della generazione di maggior deportanza. Il punto da cui è partito lo sviluppo del Progetto 671 è stato sicuramente il pacchetto Singapore, dove gli uomini di Maranello hanno apportato i correttivi alla SF90 con immediati benefici. L’aerodinamica frontale rivestirà un ruolo fondamentale: sicuramente verrà confermato il concetto di ala Out Wash (che, anzi, verrà copiato da tutti i team), forse meno estremizzato.
Confermate anche le zanne, o diffusore anteriore, al di sotto del musetto che, secondo alcuni fonti, seguirà la filosofia Mercedes, riducendo la sua sezione frontale. Il grosso del lavoro verrà fatto su tutta la superficie aerodinamica e, in particolar modo, all’imboccatura delle pance laterali per pulire il flusso che andrà ad investire la parte posteriore della monoposto. Un lungo lavoro interesserà anche il fondo piatto, che avrà il compito di generare la maggior parte del carico aerodinamico. In conclusione, la nuova monoposto avrà maggiore drag (resistenza aerodinamica) e di contro non sarà la più rapida in rettilineo, ma offrirà una maggiore velocità di percorrenza di curva e soprattutto un maggiore sfruttamento degli pneumatici.
A proposito di Pirelli, che ha confermato le coperture in specifica 2019 anche per la prossima stagione, per sfruttare al massimo gli pneumatici in Ferrari si interverrà in modo corposo sulle sospensioni. A Maranello pare abbandoneranno la sospensione anteriore con il terzo elemento meccanico in favore di quello idraulico, in grado di gestire con maggior costanza il beccheggio dell’asse anteriore, oltre ai trasferimenti di carico longitudinali. Sintomo che la Ferrari spinga molto per accorciare le distanze dalla Mercedes è lo studio applicato sulle sospensioni, anche se gli elementi idraulici verranno banditi a partire dal 2021.
Anche il telaio verrà studiato in funzione della maggior deportanza generata dall’intero copro vettura. Ricordiamo che, sia per quanto concerne le sospensioni che il telaio, vige l’occhio e la mano di Simone Resta, l’ingegnere che, oltre ad occuparsi della monoposto del 2021, ha voluto dare il suo contributo sulla futura nascitura del Cavallino. Come affermato da Binotto, il layout di base è già stato definito, ma queste ultime settimane serviranno ad affinare ulteriormente i concetti e soprattutto non farsi trovare impreparati nei confronti della concorrenza, per poi puntare lo sguardo “all’anno zero” del 2021. Ultima nota di colore: la tonalità di rosso della nuova monoposto sarà leggermente più scuro rispetto a quello della SF90 mantenendo il basso peso specifico del pigmento, risparmiando circa 300 grammi sul peso complessivo.
Michele Montesano