Una super McLaren in Bahrain
Credits: McLaren X page

Il Gran Premio del Bahrain 2025 si è rivelato un punto di svolta nel mondiale di F1. Il quarto round stagionale ha offerto uno spaccato nitido dei valori in campo, soprattutto all’interno del box McLaren. Oscar Piastri ha centrato una vittoria autorevole, in un weekend in cui ha dominato ogni fase con lucidità e freddezza, affermandosi come reale candidato al titolo. Sul fronte opposto, Lando Norris ha vissuto un GP complicato: partito con slancio, ha però commesso errori che ne hanno limitato il potenziale, gettando un’ombra sulla sua gestione mentale e strategica.

Con la vittoria di Sakhir, la seconda stagionale e la quarta in carriera, Piastri è ora a soli tre punti dal compagno di squadra nella classifica piloti. Ma la sensazione è che il momentum sia tutto dalla sua parte.

Oscar Piastri: leadership cristallina

Il weekend di Oscar Piastri in Bahrain è stato un capolavoro di precisione e controllo. Dopo aver conquistato la pole position al sabato, l’australiano ha condotto una gara impeccabile: partenza perfetta, ritmo inavvicinabile per chiunque e gestione lucida anche nei momenti più delicati, come la ripartenza dopo la safety car a metà corsa. In quella fase, Piastri ha subito ristabilito le distanze con un giro quasi da qualifica, rifilando due secondi a Russell e spegnendo sul nascere qualsiasi velleità di rimonta.

La McLaren #81 ha esaltato le qualità del pacchetto tecnico, soprattutto nelle curve a media e alta velocità, dove il carico aerodinamico e l’efficienza del nuovo fondo hanno fatto la differenza. Grazie a una leadership mai realmente minacciata — interrotta solo brevemente durante le soste ai box — Piastri ha potuto mantenere una guida pulita e poco stressante per le gomme, chiudendo la gara con oltre 15 secondi di vantaggio su George Russell.

Questa seconda vittoria stagionale, la quarta in carriera, certifica la piena maturità del giovane australiano, che dopo un 2024 solido ha iniziato il nuovo anno con l’atteggiamento di chi vuole restare in vetta. Il suo commento post-gara lo conferma:  

"Sono molto orgoglioso di come è andato questo weekend. Non è mai stato un circuito che si adattasse perfettamente a noi, quindi vincere qui è un risultato fantastico. Sapevo che la gomma media era la scelta giusta, e non avrei mai lasciato che la vittoria mi sfuggisse."

Con questo successo, Piastri si è portato al secondo posto in classifica generale, superando persino Max Verstappen. Un segnale forte in una stagione che, almeno finora, sembra promettere un equilibrio più acceso rispetto al dominio Red Bull degli ultimi anni.

Norris e piastri si stringono mano dopo gp bahrain f1 2025

Lando Norris: ritmo da top, ma troppi errori

Se il Gran Premio del Bahrain ha segnato la definitiva consacrazione di Oscar Piastri come pilota maturo e incisivo, per Lando Norris ha rappresentato un'occasione mancata, compromessa da una serie di errori evitabili.

E dire che la gara era iniziata al meglio: partito sesto, Norris ha avuto uno scatto brillante che lo ha portato subito in terza posizione alla prima curva. Ma la penalità di cinque secondi per un posizionamento irregolare in griglia – si è mosso prima dell'accensione dei semafori – ha complicato radicalmente la sua corsa. La sanzione, scontata al primo pit stop, lo ha costretto a rincorrere per tutto il resto della gara.

Nonostante un passo solido, simile a quello di Russell nel secondo stint, Norris non è mai riuscito ad avvicinarsi davvero alla seconda posizione. Ha faticato nella gestione delle gomme e ha riscontrato problemi di bilanciamento nella seconda parte di gara: la McLaren soffriva di sottosterzo soprattutto in curva 11 e 13, punti chiave del secondo settore. A differenza di Piastri, Norris ha impiegato qualche giro in più per ritrovare feeling dopo la safety car, compromettendo ulteriormente la sua progressione. A fine gara, il britannico ha ammesso:  

"È stata una gara caotica. Ho commesso troppi errori, e questo mi ha impedito di conquistare una doppietta per il team. Non sono soddisfatto della mia prestazione, anche se il podio è un buon risultato."

La parte finale della corsa lo ha visto impegnato in duelli intensi con Leclerc e Russell, ma è mancato quel guizzo decisivo per salire al secondo posto, lasciando che fosse il compagno di squadra a brillare ancora una volta.

Il talento di Norris non è in discussione, ma la sua tendenza a perdere lucidità nei momenti chiave sta iniziando a pesare. In una stagione dove ogni dettaglio conta, la differenza tra un contendente al titolo e un eterno inseguitore può passare proprio da qui.

La McLaren c’è, ma il dilemma leadership è aperto

Il Bahrain ha messo in luce la solidità complessiva del progetto McLaren. Il team di Woking ha portato aggiornamenti aerodinamici già dalla seconda gara, dimostrando di aver imboccato la direzione giusta nello sviluppo. La MCL38 è competitiva sia sul passo gara che sul giro secco, e la doppietta sfiorata dimostra che il pacchetto è ormai stabilmente da vertice.

podio GP Bahrain F1 2025: Oscar Piastri, Lando Norris, George Russell e Andrea Stella (team principal mclaren)

Ma se la macchina c’è, il vero nodo è interno: chi è il vero leader della squadra?

Norris, fino all’anno scorso punto di riferimento tecnico e politico del team, sembra ora affiancato – se non superato – da un Piastri sempre più completo, determinato e veloce. La vittoria in Bahrain, sotto gli occhi dei vertici del fondo Mumtalakat (proprietario del team), ha un forte valore simbolico: è arrivata nel "secondo GP di casa" della McLaren e Piastri non se l’è lasciata sfuggire.

Prossima fermata: Jeddah

Il Bahrain ha chiarito un punto: Oscar Piastri è ormai un protagonista a tutti gli effetti. La McLaren dispone di un pacchetto altamente competitivo, ma dovrà gestire con attenzione l’equilibrio tra i suoi due piloti per evitare frizioni interne, come già accaduto in passato. Per Lando Norris è tempo di reagire: se vuole restare al centro del progetto, dovrà alzare il livello e rispondere alla crescita del compagno con determinazione e lucidità. 

La stagione è lunga e ogni weekend, a partire da Jeddah, sarà decisivo per definire gli equilibri interni e la reale portata della sfida al vertice.

 

Anna Botton