IndyCar | Grosjean a caccia di sponsor: “Non so se sarò in pista nel 2025”
Il francese non ha al momento la certezza di avere un volante per la prossima stagione IndyCar nonostante l'ottimo lavoro svolto nel 2024.
L’approdo di Grosjean al team Juncos Hollinger Racing ha sicuramente portato il team a trazione argentina a fare un importante salto di qualità. Il francese, al volante della vettura #77, è arrivato sei volte all’interno della top ten, il doppio di quanto ottenuto dal team negli anni precedenti a partire dal 2017, stagione di debutto nel circuito IndyCar. Al momento, però, il driver nativo di Ginevra non ha alcuna certezza di poter essera al via a St. Pete, atto iniziale della stagione 2025. Il motivo? Principalmente la mancanza di sponsor.
Romain: “Al momento è solo una questione di soldi”
I progressi di Grosjean e della sua crew nel corso della stagione 2024 sono stati evidenti, specialmente quando si è trattato di trovare la prestazione in qualifica. L’approdo di Conor Daly nel finale di stagione ha poi sicuramente aiutato tutta la squadra a trovare una quadra che, con Canapino, francamente faticava ad arrivare. Ad oggi, poi, il team è all’interno del Leaders Circle, il gruppo di squadre con ingresso assicurato dopo l’istituzione del sistema Charter, con due sedili a disposizione. La conferma dei due drivers che hanno chiuso la stagione 2024 sembrerebbe la scelta più logica, ma al momento, soprattutto per una questione di sponsor, non c’è alcuna certezza. Lo stesso Grosjean, in una chiacchierata con la stampa specializzata americana, lo ha confermato.
E’ solo una questione di budget, e al momento non ho niente in mano. Penso che la scorsa stagione sia stata una delle migliori da parte mia, ma potrei non essere al via della prossima. Le cifre richieste sono sempre più alte, anche perché l’introduzione dell’ibrido ha portato ad un aumento vertiginoso dei costi. Credo che, insieme alla squadra, abbiamo iniziato a costruire qualcosa di molto buono e che vorrei continuare a portare avanti. Mi sto impegnando attivamente per questo, anche perché credo che sia un mio preciso dovere aiutare il team.
Una dimensione perfetta per ricominciare
All’inizio della passata stagione, ci eravamo chiesti se la scelta di Grosjean di andare a sposare la causa JHR sarebbe stata vantaggiosa per entrambi. Giunti ormai nella off-season, possiamo dare una risposta affermativa alle nostre domande. Come detto, il francese è riuscito a finire per sei volte all’interno della top ten con un team che fino a quel momento era riuscito solo in tre occasioni nell’arco di sei anni a portare così in alto una propria vettura.
Il francese è stato in grado di mostrare che, a 38 anni, ha ancora la velocità per lottare con i top in IndyCar, cosa non scontata. In America, Romain ha trovato la dimensione giusta per tornare alle corse dopo l’esperienza Haas e il botto terrificante di Sakhir. Il team Dale Coyne aveva avuto il coraggio di puntare su di lui, e ancora oggi lo stesso francese ha ammesso che i contatti tra di loro non sono mai cessati. Purtroppo, i due anni con Andretti hanno ancora oggi il sapore di un’occasione persa, anche se il team di Michael ha probabilmente avuto Grosjean tra le sue fila nel periodo più complicato, in cui anche i vari Herta e Rossi sono andati in difficoltà.
Certo, oggi sarebbe un peccato non vederlo più sulla griglia di partenza IndyCar, anche perché per lui sarà difficile trovare un’altra soluzione, dal momento che il progetto Lamborghini nel WEC è ormai in smobilitazione. Siamo certi, però, che Romain non lascerà nulla di intentato, e, se non dovesse concretizzarsi un futuro con Juncos, le possibilità per lui non mancheranno nel mondo americano ma non solo.
Nicola Saglia