MotoGP | GP Spagna, le pagelle ai protagonisti di Jerez
Capolavoro Bagnaia, Marquez sempre più vicino alla vittoria. Martin sprecone, Viñales (e Aprilia) lontano
Una corrida a tutti gli effetti quella di Jerez de la Frontera, dove a trionfare nel GP di Spagna di MotoGP è stato uno spettacolare Francesco Bagnaia, che si prende con merito (e carattere) la vittoria davanti al padrone di casa Marc Marquez, tornato a lottare carena contro carena “come ai vecchi tempi”. Alle loro spalle ecco un ritrovato Marco Bezzecchi, di nuovo sulla “retta via” dopo un inizio di stagione complicato. Che dire poi dell'eterno Dani Pedrosa? Un peccato la sua caduta in gara, ma il quarto (pardon, terzo) posto nella Sprint hanno fatto scendere una lacrimuccia a molti.
Deve voltare pagina in fretta, invece, il leader del Mondiale Jorge Martin, caduto mentre si trovava al comando. Weekend da archiviare alla svelta anche per l'eroe di Austin Maverick Viñales, caduto nella Sprint e solo nono in gara; è andata pure peggio al compagno di squadra Aleix Espargarò, a terra sia sabato che domenica.
I promossi | Bagnaia da sogno, Marquez chiude il cerchio (e il conto) con Jerez
FRANCESCO BAGNAIA: 10 e LODE. Impossibile fare diversamente dopo una gara superlativa, impreziosita da staccate da paura (vedasi il doppio sorpasso all'esterno al primo giro) e una bagarre con Marquez al cardiopalma. Pecco vince, ma soprattutto convince. Semplicemente perfetto.
MARC MARQUEZ: 9. Pole e secondo posto in gara: sarebbe da 10, peccato per la caduta nella Sprint. Ma quel che Jerez toglie, Jerez ridà: proprio su questa pista, quattro anni fa iniziava il calvario del ‘Cabroncito’. Ora, quattro anni dopo, Marquez chiude il cerchio (e i conti), pronto a ricominciare una sua personalissima “seconda” vita con Gresini (e Ducati).
MARCO BEZZECCHI: 7.5. Finalmente il ‘Bez’. Dopo un inizio di stagione difficile, dove è sembrato la brutta copia del pilota dello scorso anno, l'alfiere VR46 è tornato sugli scudi e - soprattutto - a podio. La speranza è quella di vedercelo spesso.
DANI PEDROSA: 8. Inossidabile. ‘Camomillo’ a 38 anni è ancora lì, a giocarsela da wild card con i migliori, cogliendo addirittura un podio nella Sprint [grazie alla penalità inflitta a Quartararo, ndr], finendo ancora una volta davanti ai due colleghi “ufficiali”. Se KTM ha tra le mani un mezzo performante è soprattutto (se non addirittura solamente) merito suo.
FABIO QUARTARARO: 7. Un voto per premiare il "quasi podio" conquistato nella Sprint prima di essere retrocesso per via della pressione delle gomme non a norma. A dimostrazione che Fabio c'è, Yamaha (molto) meno.
PEDRO ACOSTA: 6. Benissimo nella Sprint (secondo), in ombra in gara (decimo): dopo tre show consecutivi, arriva il primo weekend in chiaroscuro anche per il rookie maravilla. Speriamo sia stata solo una pausa momentanea.
I bocciati | Martin, quanto spreco! Aprilia, dove sei finita?
JORGE MARTIN: 5. Si salva dall'insufficienza grave solo grazie alla vittoria nella “sua” Sprint, ma non basta. In gara cade mentre è solo al comando: uno spreco di punti incredibile, che fa riavvicinare la concorrenza e - forse peggio - rischia di minare quella sicurezza che si stava costruendo in questo 2024. Weekend da archiviare in fretta.
MAVERICK VIÑALES: 4.5. Dopo l'exploit di Austin, weekend amaro per Viñales, caduto nella Sprint e solo nono in gara. Un risultato che brucia, soprattutto in casa propria. Dov'è finito il feeling trovato in Texas? Urge ritrovarlo alla svelta. Viñales,
JACK MILLER: 4. Quattordicesimo nella Sprint e caduto in gara (seppur non del tutto colpa sua): troppo per JackAss, ancora una volta lontano dai top (e dal collega collaudatore 38enne). Se è questo il passo, difficilmente lo rivedremo in sella a una KTM anche l'anno prossimo.
BRAD BINDER: 4. Stesso voto del compagno, ma per motivi diversi: troppo irruento nella Sprint, dove provoca la caduta di un incolpevole Bagnaia. Ancora troppo poco lucido in certe situazioni per essere considerato un top rider.
ALEIX ESPARGARO: 2. Doppia caduta e doppio zero: un fine settimana da dimenticare per il ‘Capitano’ di Aprilia, lontano da tutto (e da tutti).
Giorgia Guarnieri
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