A seguito del round del CIV femminile di lmola, tenutosi nel primo fine settimana di Ottobre, abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Denise Dal Zotto, giovane pilota italiana in queste stagioni impegnata a tempo pieno in Gran Bretagna nel campionato British Junior Supersport. Ne abbiamo tratto una conversazione a trecentosessanta gradi, passando dai dolori fisici alla visione del motorsport.

A lmola nel CIV femminile ti sei infortunata alla clavicola: come procede la riabilitazione?

DDZ: "Inizialmente (dopo l'incidente di Settembre a Oulton Park, ndR) mi avevano detto non ci fosse bisogno dell'operazione perché è un osso di tipo elastico che forma callo osseo. Siccome ci sono ricaduta a Imola, abbiamo pensato ce ne sia bisogno. Ho sentito anche il papà di Marco (Bezzecchi, ndR), reduce quest'ultimo dallo stesso tipo di infortunio, e mi ha detto che non è un'operazione difficile. Stiamo valutando."

Pensi di tornare presto in moto dopo l'operazione?

DDZ: "Già due o tre giorni dopo l'operazione si riesce a muovere il braccio. Ci metti meno tempo operandoti piuttosto che facendolo saldare da solo. Accelererei molto i tempi di recupero, quello sicuramente."

C'è un pilota a cui ti ispiri?

DDZ: "Valentino Rossi, penso sia l'ispirazione di tutti i piloti italiani da quando sono piccoli. Però mi piace tanto anche Casey Stoner."

Quanto ha inciso la figura di Leon Haslam nella tua carriera?

DDZ: "Con Leon Haslam ho corso l'anno scorso, ero nella sua Academy (Affinity Racing Academy). Sia lui che suo papà (Ron Haslam, pilota Moto GP negli Anni '80) aiutano tantissimo a livello di esperienza. Sai che ti dicono le cose perché le hanno vissute e ti fidi maggiormente. Anche vedere come si allenano aiuta a livello lavorativo. Leon è tanto amico dei fratelli Lowes, hanno lo stesso preparatore atletico. Mi è capitato di allenarmi con Sam e Alex. Aiuta molto perché stai con persone che danno sempre il massimo e questo porta anche te a spingere sempre di più. Il loro limite è molto alto e quindi te spingi ancora di più, è una cosa che fa crescere molto."

Considerando che tu corri in Gran Bretagna, cosa manca secondo te al motorsport italiano?

DDZ: "Il pubblico inglese è assurdo. Arrivano a fare alcuni eventi sold out di sessantamila persone due mesi prima della gara. Tanta gente va a vedere le gare, hanno un modo unico di seguire le corse. Arrivano già dal giovedi per seguire tutto il weekend. Poi il campionato coinvolge molto, è organizzato veramente bene. Forse in ltalia, per quello che ho visto a lmola, manca proprio il pubblico a livello di quantità."

La presenza di piloti arrivati dal mondiale SuperBike aiuta?

DDZ: "Vero, infatti la SuperBike britannica è un campionato molto competitivo (considerando che il titolo è stato vinto per mezzo punto, ndR). Tanti vengono a vedere le gare anche per questo motivo. Qui in Italia comunque c'è Pirro, famoso anche lui. Però penso che la differenza sostanziale sia proprio nel modo di vivere le corse. Con il TT, il Nord West, il BSB... Loro sono tanto tanto appassionati."

Come vedi il futuro delle ragazze italiane sulle due ruote?

DDZ: "Credo che questo sia uno sport molto mentale, quindi non vedo questa gran differenza tra uomini e donne nel motorsport. Una donna molto allenata riesce a fare bene e può competere con i maschi, è uno sport equo. Spero sia un mondo che cresca sempre di più. Sono aumentate le ragazze che fanno questo sport, il che è positivo."

CIV femminile e Women's cup sono valide realtà per aumentare la popolarità delle donne che vi corrono?

DDZ: "Come aiuto ad aumentare la quantità di donne hanno fatto molto. Sono campionati molto competitivi, almeno le prime quattro o cinque motocicliste vanno forte. Rispetto al primo anno è aumentato sia il numero di partecipanti che il livello."

Cosa ne pensi del fatto che il prossimo anno la Women's cup da campionato europeo diventerà mondiale?

DDZ: "Penso sia una bella opportunità che offre anche maggior visibilità. E anche per permettere alle ragazze in futuro di gareggiare con i maschi. È un po' confusionaria la situazione, perché era tutto incerto fino a poco tempo fa, ma adesso che hanno ufficializzato tutto posso dire che è una finestra importante sul mondo."

Pensi in futuro di gareggiare in uno di questi campionati o ti vedi solo in Gran Bretagna?

DDZ: "Non ho ben chiaro quale sarà il mio futuro. Per fortuna ho varie opzioni per il prossimo anno, le sto valutando con il mio manager. Magari in futuro potrei andarci, che sia CIV o Women's Cup. Non si può sapere."

Intervista a cura di Anna Botton e Giulia Scalerandi