F1 | GP Azerbaijan, libere 2: nella sagra dei testacoda svetta ancora Verstappen
Che il circuito cittadino di Baku fosse di per sè difficile ed impegnativo, già lo si sapeva. Ma che la seconda sessione di prove libere avrebbe costituito un valzer quasi stucchevole di bandiere gialle, rosse e Virtual Safety Car, francamente era difficile da immaginare. Decine, infatti, le escursioni che hanno visto come protagonisti i vari piloti, impegnati a cercare il limite su una pista difficilmente interpretabile e ricca di trabocchetti. Le strette vie di fuga hanno poi regalato scene quasi...tragicomiche, con l'apice rappresentato da Vettel e Massa finiti lunghi in curva 8 ed entrambi costretti ad una farraginosa manovra in retromarcia per poter tornare in pista. Situazioni che dovrebbero quantomeno far riflettere in merito al fatto che un circuito con le caratteristiche di Baku possa essere in linea con le esigenze delle moderne monoposto di Formula 1, anche se è inevitabilmente difficile pensare a soluzioni alternative, viste le strettoie del centro cittadino attraverso cui si snoda il tracciato azero.
Passando all'aspetto più prettamente sportivo, Max Verstappen si è confermato in vetta alla classifica dei tempi, bissando così la migliore prestazione già ottenuta nel corso della mattinata. L'olandese ha strappato il crono di 1:43.362, in una sessione che ha visto i primi cinque racchiusi in meno di tre decimi. L'olandese, come detto, ha poi chiuso l'ora e mezza di prove finendo contro le barriere in curva 1 e danneggiando la propria monoposto, anche se ciò poco o nulla toglie alla bella prestazione che sembra poter restituire il sorriso agli uomini Red Bull. A conferma di ciò, anche il terzo tempo ottenuto da Daniel Ricciardo, con il solo Valtteri Bottas in grado di inserirsi tra le due vetture di Milton Keynes. Ma attenzione però a non sottovalutare la Ferrari: Raikkonen e Vettel hanno infatti ottenuto il quarto e quinto tempo rispettivamente a 0"127 e 0"253 dal leader, ma soprattutto mostrando un passo gara al momento inavvicinabile per tutti i propri rivali. Tutto questo in attesa che Mercedes possa sprigionare tutto il proprio potenziale nella giornata di domani, anche se all'appello per ora è mancato clamorosamente Lewis Hamilton: il britannico ha chiuso una giornata incolore ottenendo il decimo tempo nelle FP2, senza mai riuscire a trovare l'attimo giusto per realizzare una prestazione convincente con gomma Supersoft. Il tre-volte campione del mondo è apparso particolarmente in difficoltà, rendendosi autore di diversi lunghi in frenata e dando l'impressione di faticare nel trovare i giusti punti di riferimento su un tracciato che sembra proprio non riuscire a digerire.
All'interno della top ten si è confermata in palla la Force India (Perez 7° e Ocon 9°), così come Daniil Kvyat, nuovamente tra i protagonisti dopo la buona prestazione del mattino, mentre a brillare è stato soprattutto Lance Stroll, eccellente sesto ed in continua crescita al volante della Williams. Detto della bandiera rossa causata da Palmer (il britannico è finito a muro contro le barriere di curva 8, replicando quanto fatto al mattino da Perez), da segnalare l'ennesimo problema al propulsore Honda accusato dalla McLaren di Fernando Alonso, costretto ad abbandonare mestamente in pista la propria vettura. Un inizio di weekend decisamente storto per il fuoriclasse spagnolo, il quale sarà anche costretto a scontare (insieme al compagno Vandoorne) una penalità di quindici posizioni sulla griglia: come dire, piove sul bagnato in casa McLaren...
Marco Privitera
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