Alex Lowes e il team Bimota alle prese con una prova di flag-to-flag
Credits: Kawasaki

Così come successo nel 2024, le gare del weekend inaugurale del WorldSBK a Phillip Island vedranno la formula del flag-to-flag obbligatoria. I piloti si fermeranno a cambiare le gomme verso metà della corsa. Questa decisione ha scaturito uno scontento generale tra piloti e non solo.

Flag-to-flag: ecco come funziona

Nella giornata di giovedì è arrivato un PDF a disposizione di team e media per quanto riguarda lo svolgimento di diverse procedure durante il weekend. Cose piuttosto superflue soprattutto per i giornalisti, se non per gli ultimi due punti descritti dalla Direzione Gara. Il punto 9 parla esclusivamente del WorldSBK riguardo il flag-to-flag. Infatti, il format adottato lo scorso anno è stato confermato anche per il 2025. Per i meno attenti, il nuovo asfalto presente a Phillip Island si è dimostrato essere decisamente abrasivo per gli pneumatici. Pirelli, d'accordo con Dorna, lo scorso anno ha deciso di introdurre un pit-stop obbligatorio per tutti i piloti. Una misura controversa, ma necessaria. Ancora prima dei test la sensazione era quella che il format si sarebbe ripetuto pure questo weekend, anche se i team avrebbero fatto pressione per fare in modo che le gare si svolgessero regolarmente.

Così non è stato: come riporta la nota, in Gara 1 e Gara 2 WorldSBK (20 giri se asciutte, ndr) i piloti non potranno fare più di 11 giri con la stessa gomma posteriore, chiaramente la più soggetta al degrado. Chiunque faccia più di 11 giri sarà soggetto alla bandiera nera. Situazione diversa in caso di gara bagnata: le gomme rain possono coprire l'intera durata della corsa, mentre in caso di condizioni miste vige il limite massimo di 11 giri su gomme d'asciutto. Stesso identico discorso vale per le gare del WorldSSP (18 giri), con l'unica differenza che il limite massimo di giri è 10.

Nicolò Bulega a capo della rivolta

Colui che si è fatto sentire maggiormente riguardo il flag-to-flag è Nicolò Bulega, dominatore sia dei test che del venerdì a Phillip Island. Il pilota Aruba.it Racing - Ducati è il grande favorito del weekend, come lui stesso ammette ai microfoni di Motosprint: “So di avere una grande opportunità di vincere questo weekend - le parole del ducatista, che poi ammette - ma si sa che le gare sono sempre diverse rispetto a test e prove, specialmente qui che dobbiamo fare i conti con lo stupido flag-to-flag che renderà tutto più incerto”. Il tutto perché, a detta della Direzione Gara, i piloti durante i test non hanno effettuato dei veri e propri long run da 20 giri (la distanza gara, ndr). Bulega quindi continua: “Capisco il punto di vista di Gregorio Lavilla, ma non capisco perché qui si debba fare il flag-to-flag e in altre piste molto esigenti per le gomme come Barcellona, Most e Donington invece no”. 

Parla Lavilla: “I commenti dei piloti non servono a nulla”

A prendere parola sulla delicata situazione del flag-to-flag è Gregorio Lavilla, Direttore Esecutivo del WorldSBK. Alcuni piloti in questi giorni hanno sostenuto che si potesse coprire la distanza di gara senza il bisogno del pit-stop. Lo spagnolo ha risposto in un'intervista rilasciata a Motosprint: “I commenti dei piloti fatti in questi giorni non servono a nulla, dato che nessuno ha fatto 20 giri di fila con le stesse gomme. Hanno coperto la distanza di gara a tratti, mentre il problema del surriscaldamento delle gomme può arrivare ad un certo numero di giri consecutivi”. Questo è il primo punto esposto dall'ex pilota WorldSBK, che poi continua: “A Phillip Island le condizioni cambiano spesso, soprattutto nei prossimi giorni quando le temperature dovrebbero crescere. Ufficialmente, solo una casa mi ha riferito di poter svolgere le gare normalmente, non tutte”. Lavilla poi pensa anche alla sicurezza: “Non posso cambiare le cose per il commento o le sensazioni di uno o dell'altro. Se dovesse succedere qualcosa immagino già i commenti del tipo ‘Si sapeva, lo hanno fatto per lo spettacolo, siamo dei giocattoli’. C'è una direzione e dobbiamo seguirla per evitare problemi”. 

La preoccupazione dei piloti riguardo i valori in cambio potenzialmente cambiati dal flag-to-flag è senza dubbio fondata. Dall'altro lato, si possono capire quali siano le ragioni della Direzione Gara. Ad essere onesti, nel 2024 questo format non ha sbaragliato più di tanto le carte in tavola rispetto alla vigilia. Lo stesso Bulega ha mantenuto la leadership sia prima che dopo il pit-stop in Gara 1, conquistando una storica vittoria al debutto.

Valentino Aggio

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