Storie d’estate | GP Ungheria 2004: dominio Ferrari a Ferragosto
Il 15 Agosto 2004, la Scuderia di Maranello firmò la settima doppietta stagionale e conquistò all’Hungaroring il sesto Mondiale Costruttori di fila
Il giorno di Ferragosto coincide per molti con la grigliata, il mare e le vacanze. Tuttavia, il Circus della Formula 1 ha disputato in ben sei occasioni un Gran Premio nella giornata di Domenica 15, prima che il calendario iridato iniziasse a prevedere la cosiddetta “pausa” estiva. Di tali appuntamenti, l'ultimo fu il GP Ungheria del 2004, capace di rievocare dolci memorie ai tifosi della Ferrari in una stagione storica per il Cavallino Rampante.
La F2004, la monoposto della Scuderia di Maranello, stava dominando la scena con Michael Schumacher nel Mondiale 2004, firmando 11 vittorie e 6 doppiette nelle 12 gare fino a quel momento disputate. Il passo di quella Rossa, realizzata dallo staff capitanato da Rory Byrne, era talmente devastante da non lasciare che briciole agli avversari e, quando questi iniziavano a farsi minacciosi, c’erano Ross Brawn e compagnia a rappresentare una garanzia dal muretto box (vedasi le quattro soste a Magny-Cours).
La monoposto che fece paura…alla Ferrari stessa
Una monoposto che stupì persino uno come Jean Todt, che nel giorno della prima uscita della F2004 a Fiorano (con record del circuito in 55.999) si chiese se la vettura fosse in regola. Il dominio divenne evidente già dalla tappa inaugurale all’Albert Park di Melbourne, dove la Ferrari fu all’incirca un secondo più veloce delle scuderie rivali, un andamento che sarebbe andato avanti per tutta la stagione salvo qualche rara eccezione.
Ad aiutare il dominio del Cavallino ci furono anche McLaren e Williams, le due storiche avversarie della Ferrari, che non solo non riuscirono a tenere il passo, ma commisero errori importanti: a Woking tra le cause della poca competitività della MP4-19 spiccò il clima teso tra Ron Dennis e Adrian Newey, mentre nella scuderia di Grove gli esperimenti della FW26 (con il celebre muso a forma di tricheco ideato da Antonia Terzi) non andarono a buon fine.
Una festa Rossa già annunciata
Si arriva dunque al weekend di Budapest. Fuori dalla pista l’attenzione era tutta rivolta sulla firma di Button per la Williams (con l’inizio della saga contrattuale con la BAR) e sull’abbandono del muso a tricheco da parte di quest’ultima, ma una volta iniziata la prima sessione, tutte le luci erano tornate addosso a Schumacher e alla Ferrari come da programma. Nelle qualifiche, il Kaiser firmò la pole position con Barrichello secondo, per la quarta prima fila tutta Ferrari della stagione. In gara, non ci fu nuovamente storia: la coppia della Rossa scappò via dopo la partenza, lasciando agli altri solo la lotta per il terzo posto.
Nel mezzo la “noia”, salvo qualche duello nel centro gruppo e i classici ritiri per problemi d’affidabilità (a Budapest toccò a Raikkonen e Trulli, entrambi traditi dal motore). Al traguardo del GP Ungheria 2004, le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello chiusero primo e secondo con 40 secondi di vantaggio sulla Renault di Fernando Alonso, conquistando il Mondiale Costruttori per il sesto anno consecutivo, una striscia allora mai raggiunta da nessun’altra squadra nella storia della Formula 1. Il settimo iride di Schumacher, invece, sarebbe arrivato due settimane dopo in quel di Spa-Francorchamps.
Il simbolo dell'era Schumacher e la sua eredità
Così la Ferrari F2004 entrò nella storia della Formula 1: quella Rossa viene paragonata ancora oggi alla F2002, altra monoposto dominante dell’era Schumacher ma, risultati alla mano, è innegabile che la F2004 sia entrata più a fondo nel cuore dei Tifosi. Le sue 15 vittorie e 9 doppiette firmate nella stagione 2004 e il Titolo Costruttori conquistato con 5 gare d’anticipo, sono il simbolo di quella che è stata per i ferraristi e non solo la “macchina perfetta”, con il team che girava come un orologio svizzero.
La F2004 inoltre ha anche il record di essere l’unica monoposto della storia della Formula 1 ad andare a podio in tutte le gare che ha disputato, escludendo la F2004-M che corse le prime due tappe del Mondiale 2005. Dovendo riassumere in poche parole, la F2004 rappresentò il punto più alto dell’epopea Schumacher alla Ferrari, con una serie di vittorie consecutive che sarebbero diventate negli anni successivi solo un lontano ricordo per i tifosi del Cavallino.
Andrea Mattavelli