F1 | GP USA, nel sabato di Austin la Ferrari torna al top e insidia la Mercedes
Dopo le critiche, i fatti. La prestazione della Ferrari in qualifica ad Austin è di quelle che fanno tornare il sorriso: all'insegna del rilancio ma che inevitabilmente porta con sé del rammarico. Tornano competitive le Rosse ad Austin, Vettel e Raikkonen sono secondo e terzo vicinissimi ad Hamilton; è battuta invece l'altra Mercedes di Bottas, quarto. Ma il ritorno ad una prestazione ragguardevole fa il paio lo sconforto per la leggerezza di ieri di Vettel in qualifica che gli costerà tre posizioni di penalità sulla griglia in cui scatterà quinto alle spalle proprio di Bottas ed anche di Ricciardo. Il dibattito se si sia trattato di eccesso di zelo dei commissari o applicazione alla lettera del regolamento tiene banco in queste ore, ma questo in ogni caso cambierà e non poco la faccia della griglia di partenza ma anche di tutta la lotta per il titolo.
Fondamentale dunque sarà la partenza: per impedire la fuga di Hamilton (che non sbaglia una partenza da due anni, ndr) ci vorrà la migliore aggressività di Vettel insieme ad uno scatto imperioso. La prima curva del Circuit of the Americas si presta ai sorpassi e per il tedesco sarà fondamentale inventarsi qualcosa per passare la Mercedes di Bottas e provare la rimonta verso il secondo posto, risultato minimo per mantenere vivo il campionato almeno fino al prossimo weekend in Messico.
Durante la qualifica inoltre ecco la strategia diversificata per la Ferrari; Vettel in pista con gomma supersoft in Q2 scatterà dunque al via con gomma rossa così come Hamilton, Bottas e Ricciardo. Una rimonta difficile anche se in gara tempi e ritmi, come abbiamo visto ultimamente, sono molto più lenti che in qualifica e trasformano la gara in una lotta di strategia e di gestione delle gomme. Per la Ferrari c'è dovere di onorare la bella prestazione di oggi e spazzare via almeno in parte il rammarico di un campionato ormai quasi perduto pur con una macchina di alto livello che sa ancora essere veloce e convincere su una pista tecnica come quella di Austin. Le critiche alla dirigenza e alla direzione tecnica per ora lasciano il tempo che trovano, mentre pare scontata la conferma di Maurizio Arrivabene alla guida del team in nome della continuità di un progetto che - come visto oggi- può ancora funzionare.
Stefano De Nicolo'