La Mercedes, come più volte ricordato, ha fatto un enorme balzo in termini di prestazioni a partire del GP del Belgio: anche se a Spa non ha vinto la Freccia d’Argento è comunque stata in grado di tenere il passo sul giro molto simile a quello Ferrari. I dubbi sono venuti con la vittoria, in parte facilitata dalla debacle Ferrari, di Monza ma soprattutto dalla prestazione monstre sul cittadino di Singapore. Circuito dove, almeno sulla carta, la Stella non partiva favorita per la vittoria.

Le varie supposizioni, in merito, si sono sprecate: tra ruote sterzanti al posteriore, sospensioni magnetiche e altre diavolerie. Ma la verità è sempre stata sotto gli occhi di tutti. Nelle Ardenne, subito dopo la pausa estiva, la W09 si è presentata con una nuova sospensione posteriore abbinata ad un nuovo cerchione, prodotto dall’italiana OZ Racing, forato con una lavorazione molto particolare che funge da “prolungamento” ad un mozzo che presenta anche esso dei fori.

Il suo funzionamento è presto detto: l’obiettivo è quello di smaltire quanto più calore possibile generato dall’impianto frenante e dal rotolamento degli pneumatici posteriori per mantenere le temperature di quest’ultimi nella giusta finestra di utilizzo evitando, così, il surriscaldamento del battistrada e di rovinarli anzitempo. La soluzione ha dato i suoi frutti, tanto da capovolgere le sorti di un mondiale nel giro di un mese e mezzo, e  che, abbinata alla questione della doppia batteria Ferrari, ha indirizzato la Mercedes verso il suo quinto alloro iridato consecutivo.

Ma entriamo nel dettaglio. Questa soluzione per certi versi è molto simile a quella introdotta dalla Red Bull nel 2012 sui mozzi anteriori e poi giudicata irregolare, perché questi fori “espellevano” l’aria calda verso l’esterno allontanando i flussi nocivi (prodotti dal rotolamento degli pneumatici anteriori) ripulendo la zona dei bargeboard e delle fiancate, comportandosi come dei veri e propri dispositivi mobili severamente vietati in Formula 1. Infatti l’articolo 3.15 del regolamento tecnico afferma: “Qualsiasi parte specifica della monoposto che influenza la prestazione aerodinamica deve essere fissata all’intera parte sospesa dell’auto stessa, restando immobile con essa”.

In Mercedes i fori sui mozzi posteriori sono presenti, ma hanno una dimensione piccola per cui la funzione aerodinamica è stata ritenuta trascurabile. Mentre è stato accertato che il vero scopo per cui sono stati costruiti è effettivamente quello di smaltire il calore delle gomme posteriori. Tramite il delegato FIA Nicholas Tombazis la soluzione Mercedes è stata definita “parzialmente illegale”, per questo il team tedesco ha portato una monoposto conforme al regolamento.

Resta il dubbio se questi approfondimenti siano stati effettuati con criterio e, soprattutto, con mezzi adeguati: in che modo si è potuto misurare il flusso generato da questa determinata soluzione? Malignando si può pensare che la Ferrari non abbia più il peso politico di una volta in parte dissolto per la prematura scomparsa di Sergio Marchionne. Non resta che attendere gli eventuali sviluppi sul caso, che non tarderanno ad arrivare già nel corso del fine settimana texano.

Michele Montesano