F1 | Altri guai per Horner: l'accusatrice fa reclamo alla FIA
Torna alla ribalta il caso riguardante il team principal Red Bull: la dipendente, secondo la BBC, porta la sua battaglia davanti alla Federazione
Continua a non esserci pace per Christian Horner e per un caso che sembra non essere arrivato al capolinea. Il team principal Red Bull, che era stato accusato lo scorso mese di molestie e comportamenti inappropriati da una dipendente della squadra e successivamente scagionato dall'azienda austro-thailandese, ora potrebbe dover fare i conti con la FIA. Secondo la BBC, la Federazione ha infatti ricevuto un reclamo ufficiale proprio dall'accusatrice del dirigente britannico e, dopo le provocazioni del leak delle sue chat private, ora potrebbe decidere di andare fino in fondo ad una faccenda che sta tenendo banco in Formula 1.
Le ultime voci dai box Red Bull
Non è un caso se nelle prime gare di questo Mondiale, dominate da Verstappen e dalla Red Bull (che sta contribuendo insieme ad altri fattori al calo degli ascolti TV), abbiano avuto maggiore impatto le vicende extra-pista riguardanti proprio il team di Milton Keynes. La Red Bull, dopo aver riconfermato Horner al comando della squadra in seguito ad un'indagine interna, aveva sospeso la dipendente che aveva presentato l'accusa nei confronti del team principal, attuando una mossa che aveva scatenato diversi malumori nel paddock.
Nel weekend di Jeddah, poi, sono cominciati a girare voci di un sospetto addio/sospensione di Helmut Marko in Red Bull, a causa delle varie “fughe di notizie” che avrebbe causato durante l'indagine su Horner. Tutto ciò al momento sembrerebbe essersi risolto con un nulla di fatto per lo storico consigliere austriaco, ma anche il solo averne parlato ha contribuito ad aggiungere altra benzina sul fuoco del team, come confermato dalle parole di un Max Verstappen intervistato sul tema.
Ho sempre detto nella squadra, alle persone in posizioni di spicco, che lui è una parte importante per tutto il mio processo decisionale e per il mio futuro nella squadra, quindi è molto importante che rimanga. È importante restare uniti perché penso che se perdessimo un pilastro del genere sarebbe un grosso problema per il team e per me. Quindi Helmut deve restare.
Insieme a ciò, nell'ottica del mercato piloti, si è espansa a macchia d'olio l'indiscrezione di una clausola nel contratto di Verstappen che gli permetterebbe di lasciare la Red Bull a fine anno nel caso di una conferma di Horner e di un addio di Marko. Una clausola che sarebbe stata inserita dallo stesso Helmut ad insaputa dei vertici del colosso delle bevande energetiche, persino dello stesso Horner che nel frattempo stava cercando di mettersi definitivamente alle spalle il caso. Questo anche grazie alla fiducia che ha ricevuto con il sostegno del magnate thailandese Chalerm Yoovidhya, che detiene il 51% dell’azienda austriaca.
E ora cosa succederà?
Dal nascere del caso e dalle prime indagini su Horner, era facile intuire che la Red Bull fosse diventata una polveriera pronta ad esplodere, ma con l'entrata in gioco della FIA (che finora aveva sempre deciso di farsi da parte), ora la sensazione è che Christian non se la possa cavare così facilmente.
Al momento la Red Bull non ha voluto rispondere in merito al reclamo presentato dalla dipendente del team di Milton Keynes ai vertici della FIA. Ma con un Horner che aveva sempre respinto tutte le accuse e un Jos Verstappen, manager e padre del pilota Max, sempre più sul piede di guerra con Christian, la sensazione è che una decisione definitiva sul caso arriverà a breve, indirizzando una volta per tutti il futuro del team che sta dominando l'attuale era della Formula 1.
Andrea Mattavelli