Sebastian Vettel: voto 10. Ormai tutti gli aggettivi per lui sono stati utilizzati: imprendibile, inafferrabile, imbattibile. In Corea riesce ad essere più forte delle Safety Car e della Jeep "impazzita" che gli si pianta davanti in pieno rettilineo. Alla fine porta a casa il quarto Grand Chelem della carriera. Quattro, come il numero dei titoli mondiali che presto potrà annoverare in bacheca.

Nico Hulkenberg: voto 10. E chi l'ha detto che il voto più alto va dato solo al vincitore? Nico ha 26 anni come Vettel, è anch'egli tedesco ma ha solo la sfortuna di non aver mai potuto guidare per un top team. Ma dategli una macchina appena decente e lui farà miracoli. Come quello di portare la semi-disastrata Sauber ai piedi del podio. Chi lo vuole si faccia avanti subito.

Kimi Raikkonen: voto 9. Inizio del week-end in sordina: prima distrugge la E21contro le barriere al venerdì mattina, poi non riesce ad andare oltre un modesto nono posto in qualifica. Poi, come suo solito, alla domenica si trasforma: corre da leone e viene battuto alla fine dal solo Vettel. Ma è impressionante la sua consistenza in gara: la Ferrari si sta già leccando i baffi.

Romain Grosjean: voto 9. Dimostra di aver raggiunto la definitiva maturità come pilota: adesso gli manca solo la vittoria. Commette solo un piccolo errore nel finale quando si fa sorprendere da Raikkonen, ma per il resto corre da pilota sul quale la Lotus potrà fare sicuro affidamento per il futuro.

Lewis Hamilton: voto 8. Sembra poter tornare ad essere il mattatore delle qualifiche, invece poi si deve inchinare a sua maestà Vettel. In gara soffre il degrado delle gomme e la scelta sbagliata del muretto di non richiamarlo subito ai box, ma appena può si dimostra combattivo e grintoso. Come sempre.

Nico Rosberg: voto 7. Merita un voto in più per il solo fatto di aver tenuto giù il piede dopo aver visto collassare la propria ala anteriore a quasi 300 orari. Non tutti l'avrebbero fatto: anche questo significa avere stoffa.

Mark Webber: voto 7. Se non altro riesce a regalare spettacolo anche stavolta, finendo pe la seconda volta consecutiva con la macchina in fiamme. Scherzi a parte, dopo la penalità inflittagli in qualifica rimonta alla grande e sarebbe potuto finire sul podio se non fosse stato per Sutil.

Fernando Alonso: voto 6. Fa quello che può, con una macchina ed un team ormai proiettati verso il 2014. Frustrante, per lui e la squadra, l'impossibilità di attaccare Hulkenberg, quasi a rievocare fantasmi del passato (vedi Petrov). In compenso, si fa infilare prima dal più veloce Raikkonen e poi anche da Webber, che lo beffa sfruttando una porta troppo aperta.

Jenson Button: voto 6. Probabilmente non vede l'ora che la stagione finisca, per voltare pagina e lasciarsi alle spalle un 2013 privo di soddisfazioni. Ancora una volta massimizza il potenziale della vettura, portandola al traguardo in ottava posizione. Che per la McLaren avrebbe significato in passato un flop completo, mentre di questi tempi è un risultato positivo.

Esteban Gutierrez: voto 6. Appare in crescita nelle ultime gare, anche se probabilmente il merito maggiore è della macchina. Bravo alla prima curva, quando guadagna tre posizioni, viene poi risucchiato sino a finire ancora una volta fuori dalla zona punti. La quota zero in classifica dopo quattordici gare parla da sola.

Sergio Perez: voto 5. E' vero, porta la vettura al traguardo in zona punti. Ma fa troppo poco per potersi guadagnare una riconferma tranquilla. Che difatti tarda ad arrivare. Almeno stavolta ha l'attenuante della foratura che gli fa perdere un pò di tempo.

Jean-Eric Vergne: voto 5. Toro Rosso in difficoltà a Yeongam, con i suoi piloti che non hanno l'esperienza necessaria per venirne a capo. La sua gara termina a due giri dalla fine, a conclusione di un week-end con poche luci e tante ombre.

Daniel Ricciardo: voto 5. Idem come sopra. Almeno stavolta approfitta del caos e guadagna diverse posizioni al via. Prima di arrendersi ad un guasto meccanico a poche tornate dal termine.

Valtteri Bottas: voto 5. In qualifica batte Maldonado di pochi millesimi: niente male, per essere un circuito sul quale non aveva mai corso. La Williams però è poca roba, e lui non ci mette molto del suo per migliorare la situazione.

Pastor Maldonado: voto 5. Finisce dietro al compagno (seppur di poco) sia in gara che in qualifica. Se l'anno scorso Bruno Senna prendeva manciate di decimi da lui, significa che Bottas è un fenomeno o che lui ha da tempo smarrito la retta via?

Charles Pic: voto 5. Può solo giocarsela col compagno di team. Sperando che il motore turbo possa dare una bella rimescolata alle carte.

Giedo Van Der Garde: voto 5. E' cresciuto da inizio anno, senza fare troppi danni e portando quasi sempre la vettura al traguardo. Che è poi, tra l'altro, il migliore risultato possibile per la Caterham.

Jules Bianchi: voto 5. Alla vigilia viene confermato come pilota Marussia anche per il 2014. Wow, un altro anno di esperienza passato ad osservare il posteriore delle altre vetture. A meno che il motore Ferrari non possa fare il miracolo.

Max Chilton: voto 5. Lo si nota in mezzo agli altri solo quando al giovedì va a firmare gli autografi, ma per il resto è sempre in fondo al gruppo. Non che con questa Marussia si possa fare molto altro.

Felipe Massa: voto 4. Compromette tutto con un tentativo di sorpasso troppo azzardato al primo giro. Nella sfortuna, gli va anche bene: sfiora per pochi millimetri la Ferrari del compagno e un paio d'altre vetture. Va bene tornare a sentirsi libero di fare la propria gara senza timori reverenziali, ma in questo modo non guadagna punti per il suo futuro in Formula 1.

Adrian Sutil: voto 4. Termina la propria gara con un errore alla staccata della curva 3, mettendo fine anche a quella di Webber. Un bel patatrac, considerando che poteva finire a punti.

Paul Di Resta: voto 4. Quarta gara consecutiva fuori gioco per incidente. Se non è un record, poco ci manca. Ma stavolta, le colpe potrebbero non essere tutte sue, qualora fosse confermato il guasto tecnico. Atteso alla riscossa in Giappone.