Dodici costruttori, cinquantaquattro vetture e tre ore di gara nel tempio della velocità. Con questi ingredienti era lecito attendersi un'apertura di stagione infuocata per il Blancpain Endurance Series, al suo debutto in Brianza. E le aspettative non sono state tradite, grazie ad una corsa a dir poco emozionante, con tanti colpi di scena e diversi protagonisti a contendersi il successo assoluto. Sin dalle primissime fasi si è infatti intuito il livello di equilibrio tra i vari contendenti, primo dei quali la Ferrari 488 Gt3 #72 condotta da Miguel Molina. Dopo la pole position conquistata in mattinata, lo spagnolo del team Smp ha comandato senza particolari indugi la prima ora di gara, mentre dietro di lui impazzava la bagarre con la Jaguar#54 di Fontana, la Mercedes #4 di Engel e la sorprendente Lamborghini Gallardo dello svizzero Niederhauser. Problemi invece per la Nissan #22, costretta a partire dai box mentre la nuova Bentley #7 ha rovinato subito la sua gara, oltre che l'aerodinamica, in un contatto nei primi giri.

Le prime scaramucce in testa al gruppo cominciano con il primo cambio pilota, ovvero quando Aleshin prende il volante della Ferrari e Stolz quello della Amg GT3 della Black Falcon, che nel frattempo ha scavalcato Alex Fontana, al volante della Jaguar G3. Il duello per la prima posizione è però interrotto da un drive trough alla Mercedes #4, che in questo modo lascia da solo il russo mentre la seconda piazza viene contesa tra la Jaguar di Adrian Zaugg e l'altra Mercedes #43 guidata da Buhk, risalita fino alle posizioni da podio. Dopo una intensa fase di studio, il duello si risolve in seguito ad un tratto in regime di FCY, durante il quale è proprio il sudafricano dell'Emil Frey Racing ad avere la peggio. Probabilmente una distrazione o un problema al pit limit, ma sta di fatto che la blu Jaguar impiega qualche secondo di troppo nel ripartire, perdendo cosi' la seconda posizione e trovandosi in piena bagarre con l'Audi #1 e la Lambo #63.

Là davanti nel frattempo, in chiusura di seconda ora, Maxi Buhk fa segnare dei tempi stratosferici grazie ai quali si porta in pochi giri alle calcagna della 488 #72. Non passa molto che la vettura di Strakka passa al comando grazie ad un sorpasso studiato al meglio dal tedesco all'esterno della Parabolica. Gara messa in cassaforte e posizioni congelate? Neanche per sogno; anzi, è proprio nel corso della sua ultima ora che la corsa vive le sue fasi più emozionanti per la lotta al successo. Dopo la supremazia della Mercedes #43 e ultimato anche l'ultimo cambio pilota, è infatti l'Audi #1 di Wrt a fare la differenza sui tempi grazie al giovane Vanthoor. A circa quarantacinque minuti dal termine, il belga è alle calcagna della vettura leader mentre non ha avuto medesima fortuna la Ferrari di Smp. La compagine russa è stata infatti estromessa dalla lotta per la vittoria in seguito a quello che probabilmente è stato un problema tecnico, impedendo al nostro Davide Rigon, appena subentrato al suo compagno di squadra, di esprimere tutto il suo potenziale già visto in qualifica.

In questo modo l'attenzione di tutti gli appassionati assiepati sulle tribune brianzole poteva dividersi su due duelli ben distinti, quello per la prima piazza e quello per l'ultima posizione del podio, quest'ultimo che vedeva impegnate la Huracan #63, la mai doma Jaguar e la Mercedes #4, risalita nel frattempo nelle posizioni di vertice. Con ritmi altissimi, equilibrio incredibile e tempo per respirare inesistente a rendere ancor più calda la temperatura sull'autodromo lombardo ci ha pensato proprio il duo di testa con un botta e risposta davvero intenso. Prima il sorpasso di Vanthoor in prima variante al quale è arrivata la pronta replica di Maxi Gotze che, dopo un sorpasso alla Parabolica, ha mandato sull'erba l'Audi del rivale sempre alla staccata della prima chicane. Una manovra che ha costretto il tedesco a restituire la prima posizione alla R8 contrassegnata dal numero 1 e che da quel momento ha preso pian piano il largo fino a costruirsi un solido margine di tre secondi.

Se davanti non si sono affatto risparmiati in tema di sportellate e sorpassi, lo stesso discorso è valido anche per la bagarre per la terza piazza. Dirette interessate sono state la Lambo del team Grasser #63 condotta da Engelhart e la Mercedes #4 con al volante Yelmer Burrman, e la Jaguar #54 protagonista privilegiato di un duello davvero emozionante. A circa cinque minuti dal termine, dopo tre ore di gara, l'olandese del team Black Falcon è riuscito a sfruttare una maggior velocità in uscita dalla Parabolica per passare la vettura del connazionale, andando cosi' a prendersi un podio forse insperato fino a metà gara. Sulla gara del team tedesco incombe tuttavia qualche rimpianto per quello che poteva essere e che non è stato, in seguito proprio a quel drive trough che li ha estromessi dalla lotta per la vittoria.

Con le emozioni vive fino all'ultimo minuto di gara, il primo round di Monza viene monopolizzato dai tedeschi, con l'Audi #1 vincitrice ed accompagnata sul podio dalle due Amg GT3 del team Strakka e Black Falcon. Lascia il tempio della velocità con l'amaro in bocca, invece, il team Grasser, che ha mancato il podio proprio nel finale di gara con la Huracan affidata a Caldarelli-Bortolotti-Engelhart. Discorso tutto diverso per l'Emil Frey Racing, che con la sempreverde Jaguar ha conquistato alla fine un'ottima quinta piazza.

In una giornata complessivamente negativa per gli italiani, a salvare la baracca ci ha pensato il team Rinaldi Racing grazie alla vittoria conquistata in classe Pro-Am con una Ferrari 488 GT3 affidata a Salikhov-Mattschull-Schwager. In AM invece, successo per la Mercedes Amg GT3 del team Akka con Giacque-Debard-Barthez al volante.

Alessio Sambruna