Quella che si aprirà venerdì 24 febbraio con le prime prove libere sarà la 30^ stagione del Mondiale Superbike, nato ufficialmente il 3 aprile del 1988 con l’appuntamento di Donington Park. 30 anni di grandi piloti e grandi case costruttrici, 30 anni di emozioni tra sorpassi incredibili e gare pazzesche, traversi e colpi di classe, 30 anni nei quali si è cambiato più volte il regolamento ma mai si era arrivati a cambiare lo starting grid di gara-2. La 30^ stagione segnerà appunto il debutto della griglia parzialmente invertita: vedremo delle sorprese o saranno i soliti noti a stare davanti?

Calendario

Rispetto alla bozza presentata sul finale del 2016 poco è cambiato, se non il ritorno di Jerez come penultimo round stagionale prima della chiusura in notturna sul tracciato di Losail, in Qatar. Si parte, come da nove anni a questa parte, da Phillip Island per poi spostarsi verso Buriram in Thailandia, nel weekend del 10-12 marzo. La stagione europea inizia da Aragon (31 marzo – 2 aprile), quindi a fine aprile si passa sul tracciato di Assen (28-30 aprile), mentre per la prima delle due gare italiane bisogna attendere metà maggio (12-14) per il Motul Italian Round sul tracciato Enzo e Dino Ferrari di Imola. Dopo Imola, la Superbike si sposta a Donington Park nel weekend del 26-28 maggio, per poi tornare in Italia a metà giugno (16-18) per il Pirelli Riviera di Rimini round sul World Circuit Marco Simoncelli di Misano Adriatico. Ancora una trasferta oltre oceano per andare al sole della California, sul mitico tracciato di Laguna Seca, per il Geico US round in programma dal 7 al 9 luglio. Rispetto allo scorso anno, la sosta estiva è più corta e ci riporta nuovamente in Europa per il Prosecco DOC German round, sul tracciato del Lausitzring, in programma il weekend del 18-20 agosto. La grande novità di quest’anno è rappresentata dal rientro in calendario dei saliscendi portoghesi di Portimao, per il round previsto nel weekend del 15-17 settembre. Dal 29 settembre all’1 ottobre la Superbike si sposta in Francia per il Pirelli French round, mentre dal 20 al 22 ottobre è tempo del Pirelli Spanish round sul tracciato andaluso di Jerez de la Frontera. La chiusura della stagione 2017 è affidata ancora al tracciato di Losail in Qatar, dove la programmazione non è più dal venerdì alla domenica bensì dal giovedì 2 al sabato 4 novembre.

Regolamento

La novità che ha fatto storcere il naso a non pochi addetti ai lavori è rappresentata dallo starting grid di gara-2. In 29 stagioni del Mondiale Superbike mai si era arrivati a pensare di stravolgere il format di partenza della seconda manche: il 2017 porta questa novità ma con differenze importanti rispetto ad altre categorie nelle quali viene adottato un metodo simile. L’ordine di partenza di gara-2, infatti, non rispetterà quello della Superpole bensì l’ordine di arrivo in gara-1, con i primi 3 che retrocederanno in terza fila ed il 1° e 3° classificato che si invertiranno di posizione. Questo per creare ancora più spettacolo e mescolare le carte, nell'intento di creare i presupposti per vedere piloti diversi dai soliti noti partire in testa ad una gara del Mondiale. Tutto questo può anche avere dei contro, perché potenzialmente il 4° in griglia, se ha il passo dei primi, può creare il buco tra sé e gli inseguitori ed andarsene indisturbato creando i presupposti per una gara noiosa. 

Categorie

Come sempre per il Mondiale Superbike si parla di tre categorie principali: Superbike, Supersport e Stock 1000, che da quest’anno si chiamerà Europeo Stock 1000. Esse entreranno in gioco da Aragon e gireranno sui tracciati europei. Dopo l’interessante esperimento della scorsa stagione dello European Supersport Championship (vinto da Axel Bassani del team Puccetti), l’ESS viene confermato anche quest’anno, ma sono solamente 6 i piloti a prenderne parte a dispetto dei 12 dell’anno scorso. La novità però più curiosa è l’introduzione della nuova classe Supersport 300 (che sostituisce lo European Junior Championship), la nuova classe entry level con moto di 300 cc di cilindrata destinate ai giovani riders che sognano un giorno di arrivare in Supersport o Superbike. In questo senso la Superbike si sta un po’ orientando verso la MotoGP, con la sostituzione delle vecchie categorie ed introducendo qualcosa di nuovo.

Favoriti

Una griglia di partenza, quella di quest’anno, riempita di tanti debuttanti ma anche di ritorni eccellenti, come quelli di Marco Melandri (Ducati Aruba.it), Eugene Laverty (Aprilia Milwaukee) ed Ayrton Badovini (Kawasaki Grillini). La squadra da battere neanche a dirlo è il Kawasaki Racing Team, che ha in Jonathan Rea e Tom Sykes un mix di talento ed esperienza per portare ad Akashi un’altra doppietta mondiale. Cercheranno di rendere loro la vita più dura i due alfieri del team Aruba.it Ducati Chaz Davies, vincitore di 11 gare lo scorso anno, e Marco Melandri, già in simbiosi con la sua Panigale #33. Quindi i favoriti d’obbligo per la lotta al titolo saranno i due team che si sono dati battaglia in questi due anni: Kawasaki e Ducati.

Outsider

Come dicevamo prima, la griglia di partenza 2017 ci regala tanti spunti interessanti per capire chi saranno i favoriti ed i possibili outsider. Se per quanto riguarda i favoriti i nomi sono facili da fare (Rea, Davies, Sykes, Melandri), la scelta sugli outsider è molto più articolata e merita una particolare riflessione, considerando anche i rookie presenti in griglia (Bradl, Krummenacher, Russo, Jezek). Tra gli outsider veri e propri possono sorprendere sia i piloti Aprilia Laverty e Savadori, che i piloti Honda Hayden e Bradl, pur con tutte le problematiche del caso (gioventù della moto, pochi riferimenti sui tracciati, il tedesco non conosce alcune piste). Se guardiamo invece ai rookie, la vera sorpresa può essere lo svizzero Randy Krummenacher con la Kawasaki del team Puccetti: nonostante il team sia nuovo in Superbike, Krummenacher ha dalla sua parte una persona di riferimento importante come Andrew Pitt che può insegnargli i segreti della Superbike dopo un grande anno in Supersport.

Statistiche

324,6 – La massima velocità mai registrata a Phillip Island è di 324.6 km/h ed è stata siglata da Max Biaggi in sella alla sua Aprilia nella gara del 2012.

177 – L’anno scorso Tom Sykes ha siglato la maggiore velocità media per realizzare la pole position nella storia di Phillip Island, a 177,760 km/h.

170 – L’ultima corsa in cui è stata toccata una velocità media inferiore ai 170 km/h è stata Gara-2 nel 2008, quando Bayliss raggiunse i 169,636 k/h, mentre la pole in media più lenta dei 170 km/h risale al 1998, quando a siglarla fu Troy Corser, a 168.683 km/h.

51 – Phillip Island è il tracciato su cui si sono disputate più gare del WorldSBK: 51. La prima apparizione della pista australiana in calendario risale al 1990.

23 – I piloti australiani ad aver vinto la loro gara di casa sono 23 su 51: l’ultimo è stato Troy Bayliss nel 2008 con una doppietta. Da quell’anno hanno vinto piloti provenienti da sette paesi diversi.

21 – L’anno scorso Tom Sykes non ha battuto il muro dell’1’30 per soli 21 millesimi, dato che il suo crono della pole è stato di 1'30.020.

16 – Nella storia del campionato, in 16 stagioni su 29, il vincitore della gara d’apertura ha poi vinto il titolo alla fine dell’anno. Jonathan Rea l’ha fatto sia l’anno scorso, sia due anni fa. 

13 – L’ultimo pilota che ha vinto a Phillip Island partendo oltre la decima posizione in griglia di partenza è stato Noriyuki Haga; il giapponese era 13° in Gara1 del 2009, alla fine del primo giro era già in seconda posizione e al quarto era già primo.

9 – Per il nono anno di fila, Phillip Island ospiterà il round d’apertura della stagione. La pista australiana è quella in cui si è disputato più volte il primo round del campionato, seguita da Donington, Valencia e Losail, a quota quattro.

5 – In tutte le 29 stagioni disputate finora, il campione di quell’anno ha sempre concluso la prima gara nella top 5, con Tom Sykes che è stato l’unico a terminare quinto nel 2013.

4 – I piloti inglesi hanno vinto le ultime quattro gare. Solo gli australiani per ora li superano, con sei vittorie di fila, da Gara2 del 2004 a Gara1 del 2007 (Garry McCoy, Troy Corser, Troy Bayliss). La striscia consecutiva è stata interrotta dal pilota inglese James Toseland.

1 – Nel 2015 e 2016 i vincitori delle gare sono scattati sempre dalla prima fila: Rea l’anno scorso era terzo e si è assicurato una bella doppietta, mentre due anni fa Rea scattava dalla pole position quando ha vinto Gara1 e Leon Haslam, terzo in griglia, vinceva Gara2.

0.004 – Il più breve distacco nel WorldSBK è stato ottenuto a Phillip Island, in Gara1 nel 2010. Leon Haslam vinse con 4 millesimi di vantaggio su Michel Fabrizio.

0 – Le vittorie nelle ultime cinque gare disputate qui sono state decise da meno di un secondo. L’ultima volta che si è superato il secondo di distacco è stato nel 2014, quando Eugene Laverty vinse con  2.959 secondi su Marco Melandri.

Il count down è iniziato: tra poco si comincia a fare davvero sul serio e giocarsi i primi punti di una lunga e difficile stagione, piena di insidie e incognite. Gentlemen, start your engines!

Marco Pezzoni