F1 | GP Arabia Saudita: Mercedes terza forza
Il GP d'Arabia Saudita a Jeddah ha dato modo di verificare quello che già intuivamo: nella F1 del 2022 la Mercedes non occupa più la prima posizione, ma ricopre il ruolo di terza forza. Analizziamo la gara di Russell, Hamilton e diamo un'occhiata agli altri motorizzati dalla Stella a tre punte.
Partiamo proprio dalle PU Mercedes: dopo anni di dominio, perlomeno dall'introduzione dell'era turbo-ibrida, le unità di Brixworth sembrano cedere il passo alla concorrenza. Sui primi dieci solo tre piloti hanno alle loro spalle una PU Mercedes. Difficile comprendere dove possano risiedere i problemi e se questi effettivamente hanno a che fare in toto con l'unità motrice. Certamente se nella F1 del 2014 avere una PU Mercedes garantiva un buon posizionamento a prescindere, nel 2022 questo non è più vero. In ogni caso il miglioramento dei competitor ha eroso l'enorme vantaggio del biennio 2014-2015, ma il passaggio alle benzine E10 sembra aver scombinato le carte in tavola.
Sulla linea del traguardo di Jeddah Russell, miglior piazzato per la scuderia di Brackley, paga più di 32 secondi dal primo Verstappen. Lo svantaggio di Hamilton assume contorni enormi, oltre il minuto e dieci. Va considerato che l'inglese ha scontato una partenza nelle retrovie ed ha dovuto "giocare" di strategia. Nei giri più veloci Russell segna 1:32.821 e Hamilton ferma i cronometri su 1:32.997. Prestazione simile per entrambi, ma lontana più di 1.2s dal tempo veloce di Leclerc (1:31.634). Attenzione perché stiamo parlando di una media sul giro di quasi 3 km/h più lenta.
Con il quinto (George Russell) e decimo (Lewis Hamilton), Mercedes torna a casa da Jeddah con 11 punti. Rispetto al risultato roboante di una settimana fa, stiamo parlando di una prestazione che da la dimensione dell'attuale forza del team Mercedes. Nonostante il secondo posto nel Costruttori (38 punti, +1 su Red Bull e -40 su Ferrari), la scuderia di Brackley ricopre la terza posizione. Le voci di una monoposto completamente revisionata continuano a rincorrersi, così come i commenti di Hamilton su una vettura sbilanciata e che pare insensibile ai settaggi di correzione.
Luca Colombo