Mercedes e Pirelli, scoppia il test-gate
Mille chilometri, nell'epoca della Formula 1 senza test, fanno la differenza. Esattamente come quella messa in mostra a Monaco dalla Mercedes. Guarda caso, proprio il team che ha provato per quattro giorni a Barcellona, all'indomani del Gp Spagna, le nuove mescole Pirelli destinate alla stagione 2014. Un test lontano dalla luce dei riflettori, svoltosi all'oscuro (sicuramente) dei team rivali e (per certi versi) anche della stessa Federazione. E mentre Rosberg sbaragliava il Principato, contemporaneamente montava la polemica: Ferrari e Red Bull presentavano reclamo, la Fia diceva di non saperne nulla o quasi, Pirelli e Mercedes dichiaravano di avere la coscienza a posto. Insomma, un vero e proprio caso, che rischia ora di finire davanti al Tribunale parigino. Ma andiamo con ordine, anche perchè sono tanti i punti ancora "misteriosi" in questa vicenda. Innanzitutto, appare incredibile come, nell'era dei media digitali e della copertura televisiva a 360°, la notizia del test Mercedes si sia sparsa soltanto dopo dieci giorni, in maniera del tutto casuale (a quanto pare, durante una riunione dei piloti). In secondo luogo, risulta inconcepibile pensare come, a dispetto di un regolamento che vieta i test a stagione in corso (se si eccettuano le prove aerodinamiche in rettilineo e gli eventi promozionali) uno dei team di punta (ma forse faremmo meglio ad aggiungere uno dei team più potenti) del Circus si conceda il lusso di girare per la distanza di oltre tre gran premi con i propri piloti titolari, per giunta (beffa delle beffe) con la vettura 2013, ovvero in palese contrasto con quanto previsto dall'art. 22.1 del regolamento sportivo. La "strana alleanza" tra Ferrari e Red Bull ha quindi posto il caso agli occhi dell'opinione pubblica e della Federazione Internazionale, la quale sarà ora chiamata a pronunciarsi in merito a possibili (probabili) sanzioni a carico della Mercedes. La quale, però, si dichiara innocente: "Tutti sapevano, avevamo l'autorizzazione della Fia" dichiara Niki Lauda. In effetti, Pirelli ha la possibilità, in base agli accordi in vigore, di percorrere 1000 km durante l'anno per sviluppare i nuovi prodotti: ma il fatto che ciò sia accaduto con un solo competitor quale protagonista, lasciando tutti gli altri a bocca asciutta, ha fatto storcere il naso a molti. E adesso, cosa accadrà? Da un lato, si attende il giudizio del Tribunale Internazionale sulla Mercedes, il quale potrebbe penalizzare team e piloti in classifica o escluderlo addirittura da una delle prossime gare. Dall'altro, questo episodio potrebbe dare il colpo di grazia definitivo alla limitazione forzata dei test, la quale trova tra l'altro proprio nella Ferrari un proprio accanito oppositore. Peccato che, nel frattempo, un altro duro colpo sia già stato messo a segno: quello nei confronti della Formula 1, uno sport dove la trasparenza e la presenza di regole certe e valide per tutti sembrano spesso soltanto un'utopia.