F1 | GP Francia: analisi tecnica
Il campionato di F1 arriva in Francia per la gara al Paul Ricard: nella nostra analisi tecnica vedremo le peculiarità del tracciato, come possono favorire determinate scuderie e le ultime novità viste sulla Ferrari.
Caldo
Secondo le previsioni del tempo, al Paul Ricard le scuderie di F1 avranno a che fare con temperature ambientali molto elevate. Attualmente la gara con temperatura ambientale più alta rimane il GP del Bahrain del 2005, con valori oltre i 40 °C. Ovviamente le temperature elevate non vanno molto d'accordo con le temperature d'esercizio massime a bordo delle monoposto, quindi aspettiamoci molte aperture sulle carrozzerie delle monoposto. L'Alfa Romeo, ad esempio, ha una superficie di feritoie sopra le pance laterali molto più estesa che nei recenti GP. Ricordiamo che lo smaltimento del calore rappresenta un esercizio vitale per il funzionamento delle F1, ma la dissipazione stessa va a creare delle problematiche addizionali sull'aerodinamica del veicolo.
Superficie levigata
L'asfalto particolarmente levigato rappresenta una peculiarità del Paul Ricard, dove tra l'altro trovano poco spazio anche cordoli particolarmente spinti. Per questi motivi la Mercedes potrà abbassare la monoposto senza incorrere in grossi problemi di saltellamento. La scuderia di Brackley ha portato in Francia alcuni piccoli elementi evoluti per quanto riguarda la veste aerodinamica. Tra questi segnaliamo il nuovo disegno delle due piccole prese d'aria presenti proprio sul muso della vettura. Per quanto riguarda il setup aerodinamico, notiamo un'ala posteriore da basso carico, perlomeno se comparata con le altre ali viste sulle monoposto delle scuderie concorrenti. Mercedes pare avere un approccio più aggressivo in Francia, dove, almeno secondo quanto riportano dalla scuderia, dovrebbe partire una fase più competitiva del campionato 2022. Per chiudere il discorso sulla Mercedes, segnaliamo il fatto che una gara con temperature ambientali più alte va ad aiutare le monoposto che hanno qualche problema di innesco del ciclo di isteresi sulle mescole (problema palesato sulla W13).
Nuovo fondo per la Ferrari
La seconda parte del campionato prevede un approccio più aggressivo da parte della Ferrari negli sviluppi. A dire il vero la scuderia di Maranello non è la sola, per esempio anche la McLaren ha presentato una nuova specifica di fondo. Per una scuderia che lavora sullo sviluppo della monoposto attuale, la Haas ha dichiarato che al Paul Ricard arriveranno gli ultimi macro aggiornamenti sulla vettura del 2022.
In ogni caso, la F1-75 pare aver messo alle spalle i problemi di porpoising e così i tecnici possono lavorare con più libertà sul fondo. L'aggiornamento visto in Francia comporta una nuova forma del fondo con un'importante e vistosa modifica all'imbocco del canale Venturi. La rampa d'ingresso risulta più accentuata, con l'inserimento di una paratia laterale (bargeboard) molto vistosa. Questa dovrebbe aumentare l'effetto di outwash, "spostando" le turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici anteriori fuori dal fondo vettura. Queste strutture turbolente diminuiscono la portata d'aria elaborata, dunque l'effetto aerodinamico per la generazione di deportanza.
Sempre in casa Ferrari si segnalano lavori per quanto concerne la frizione, a quanto pare tallone d'Achille per le monoposto spinte dalla PU di Maranello soprattutto per l'erogazione in fase di partenza.
Luca Colombo