La Cina è stato il primo paese al mondo ad affrontare il Coronavirus e sarà il primo anche nella fase post pandemia. Nei giorni scorsi Ipsos ha condotto un'indagine sui comportamenti della popolazione su 1.620 cinesi. Sono emerse nuovi modi di percepire l'automobile. Le vendite auto potrebbero crescere post Coronavirus.

I risultati dell'indagine

Nonostante l'esiguità del campione l'indagine della società francese ha rilevato che, post Coronavirus, l'automobile privata verrà scelta dai cinesi come il mezzo preferito di mobilità: era il terzo prima della pandemia. Ha tolto il primato ad autobus e metropolitane, ma anche a scooter e moto, che erano sul secondo gradino del podio. L'abitacolo delle automobili da non condividere con nessuno sembra essere la scelta migliore per la fase post lockdown per continuare a ridurre i contatti sociali.

Le risultanze delle indagini Ipsos sono confermate anche da Kantar, altra società di consulenza. Dopo il Coronavirus, infatti, le persone cambieranno modo di pensare al futuro. Questo cambiamento potrebbe investire anche le abitudini di acquisto delle automobili. Il mercato dell'auto in Cina dopo il crollo potrebbe tornare a crescere per il desiderio di mobilità e di distanza sociale.

L’indagine Ipsos mostra che i 2/3 degli intervistati non posseggono un'auto, ma hanno dichiarato di volerne acquistare una nei prossimi 6 mesi. Il principale motivo d'acquisto per il 75% di questi potenziali acquirenti è la protezione dai virus che garantisce l'abitacolo dell'auto. Dunque la protezione sanitaria scalza i bisogni della famiglia e la flessibilità negli spostamenti tra le motivazioni d'acquisto.

Le case automobilistiche

Le case automobilistiche sono ottimiste. Volkswagen, ad esempio, per bocca del suo CEO China Stephan Woellenstein, si aspetta che "il settore raggiunga il livello dell'anno scorso già all'inizio dell'estate". In questo momento i costruttori sperano che ci siano nuovi clienti disposti ad acquistare le automobili dopo il Coronavirus, cambiando le abitudini di mobilità. VW, in virtù di questo ottimismo, in Cina ha già riaperto 22 plant produttivi su 24 ed il 98% dei concessionari.

Anticipare il futuro

Il Coronavirus ha cambiato il mondo ed in questo momento di lockdown le società sentono  già la necessità di anticipare gli effetti di questo cambiamento, implementare nuove forme di vendita e ripensare ai propri processi produttivi. Non meraviglia, quindi, la voglia di libertà post pandemia. La Cina farà da apripista nella fase post blocco. Le vendite auto potrebbero crescere post Coronavirus: è questa una speranza e fonte di ottimismo.

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Fabrizio Crescenzi