Charles Leclerc ad Abu Dhabi
Credits: Ferrari Official X page

È vero, in F1 il secondo classificato è considerato il primo dei perdenti. Uscendo però da una retorica che spesso fa solo danni, il secondo posto conquistato da Ferrari assume un significato assolutamente positivo, considerando soprattutto il punto di partenza e le vicissitudini vissute dal team di Maranello. Una stagione complicata, quella del 2024, iniziata con l’annuncio dell’arrivo di Lewis Hamilton e proseguita con la necessità di gestire un Carlos Sainz “esodato”. In tutto questo, non è da dimenticare l’addio a campionato in corso, destinazione Aston Martin, del direttore tecnico Enrico Cardile, che qualche ripercussione la ha sicuramente avuta. 

L’anno dei cambiamenti con vista sul futuro

La stagione 2024 è stata la prima in cui Frèderic Vasseur ha potuto dare la propria impronta decisiva, e, va detto, i risultati si sono delineati in maniera importante. Dopo un inizio di stagione incerto, è arrivata la vittoria di Melbourne a riportare il sorriso sui volti degli uomini di Maranello. La vettura è sembrata tornare ad essere al livello dei migliori, giocandosela costantemente con Red Bull prima e McLaren poi, almeno fino al Gran Premio di Monaco, dominato da Charles Leclerc. Poi, però, qualcosa è cambiato, e il buio si è impossessato per buona parte dell’estate delle prestazioni della Ferrari. 

L’addio di Cardile, inutile negarlo, qualche equilibrio lo ha certamente spostato, e da Montreal a Budapest il team di Maranello ha perso la direzione, oltre a punti che si sono poi rivelati importantissimi nella lotta Mondiale. La pausa estiva, e il trittico formato da Zandvoort, Monza e Baku ha però segnato il ritorno su alti livelli della SF-25, con il rimpianto della mancata vittoria in Azerbaijan per Leclerc a farla da padrona, addirittura più che il trionfo in Brianza. Alla fine, sono solo quattordici le lunghezze che separano gli uomini di Vasseur dai campioni del Mondo della McLaren: troppi, forse, ma bisogna sempre considerare il punto di partenza, che non era proprio dei migliori. Ora, la sfida sarà portare l’asticella sempre più in alto, senza ricadere nei soliti vecchi errori, e se c’è una persona che può farcela, quella sembra proprio essere il manager transalpino.  

Voto: 7,5

Leclerc: cuore Rosso, adesso è il suo momento

Credits: Ferrari Official FB

Ci sono tre vittorie nel 2024 di Charles Leclerc, delle quali un paio particolarmente significative. Eppure, l'ultimo team radio di Abu Dhabi era pieno di delusione per il Titolo Costruttori mancato: questo dà la misura di quanto sia uomo squadra il monegasco, che pure ha vissuto una stagione non certo facile, agli sgoccioli di una convivenza con Sainz tra alti e bassi. Anche il suo campionato ha vissuto di alti e bassi, questi ultimi concentrati soprattutto nella fase estiva, quando tutto il team ha perso veramente la bussola. 

C'è forse un rimpianto grande nel cuore di Charles, un cruccio che gli rimarrà: quel secondo posto a Baku, alle spalle di Piastri e di una McLaren non regolare fino in fondo. Un successo in terra azera lo avrebbe sicuramente aiutato nella rincorsa al secondo posto finale tra i piloti, sfuggitogli anch'esso per una manciata di lunghezze. Il 2025 porterà a Leclerc tante nuove sfide, con un team mate che definire scomodo non rende l'idea fino in fondo. Ma Charles ha tutte le carte in regola per confermare i propri galloni da capitano in seno al team, che ormai è casa sua a tutti gli effetti, perchè se Leclerc ha bisogno della Ferrari, è fuori discussione che il team di Maranello non può prescindere da lui, l'uomo che ha il cuore più Rosso di tutti. 

Voto: 8,5

Sainz: addio senza rimpianti e con tanta grinta

Credits: Ferrari Official FB

Che non sarebbe stata una stagione facile per Carlos Sainz lo si sapeva sin da gennaio, quando l'arrivo di Hamilton in Ferrari era stato ufficializzato. Lo spagnolo, però, ha risposto con una serie di prestazioni maiuscole, forse mettendo in pista la stagione migliore della sua carriera. La vittoria di Melbourne, dopo l'operazione per appendicite che lo aveva tenuto fuori dalla contesa di Jeddah, è forse la più bella della sua carriera, per diversi motivi. A Mexico City, poi, la ciliegina sulla torta, che ha dato ulteriore spinta al team nella lotta per il primo posto con la McLaren. 

In pista, tante luci per Carlos Sainz, che però si è trovato ad essere escluso dai piani di tutti i top team in ottica 2025. Forse, proprio questo deve essere un campanello d'allarme per lui e per il suo entourage, pesantissimo sotto diversi punti di vista, e per questo scomodo. La convivenza con Leclerc, amenità social a parte, è stata sicuramente complicata, ma alla fine Carlitos ne è uscito molto bene, con il quinto posto tra i piloti F1 e 290 punti nel carniere. Ora, il suo futuro sarà lontano dai riflettori di Maranello: buona fortuna a lui, senza alcun tipo di rimpianto. 

Voto: 7,5

Nicola Saglia