F1 | Test Montmelò, analisi tecnica: incidenti, scarichi, Bracket e creste
Siamo alle battute finali dei test pre-stagionali di Formula 1 sul circuito del Montmelò, ma giorno dopo giorno si iniziano a vedere soluzioni interessanti portate dai vari team. Ormai siamo certi che le soluzioni vere e proprie le scopriremo solo a Melbourne, ma qualcosa di definitivo possiamo già notarlo: dopo la grande mole di novità portata dalla Mercedes, vediamo ora gli altri team come hanno risposto.
Ferrari Il team di Maranello è stato costretto a rivedere i piani di sviluppo a causa di un brutto incidente che ha coinvolto la SF90 con Vettel al volante: per il pilota tedesco fortunatamente nessun problema, ma la vettura è stata pesantemente danneggiata sull’avantreno considerano il violento impatto di oltre 20 g di decelerazione. Molto probabilmente a cedere è stato qualche componente sull’asse anteriore, ma oltre non è dato sapere. Per quanto concerne la parte più prettamente tecnica si è notato che la Ferrari, insieme alla Haas, ha portato un scarico rivisto e questa volta i terminali sono solamente due (vedi ingrandimento): oltre allo scarico della parte endotermica è presente un solo scarico per la valvola Wastegate.
L’obiettivo è di energizzare ulteriormente il flusso che va a lambire il dorso del profilo principale dell’alettone posteriore, con lo scopo di generare maggior carico sul retrotreno. Sono stati provati nuovamente i cerchi posteriori dotati di nervature (ingrandimento) per migliorare l’evacuazione del calore abbassando la temperatura degli pneumatici e non rovinarli anzitempo. Ultima curiosità: anche Leclerc sta utilizzando il volante con la terza leva che Vettel ha usato durante tutta la passata stagione e che Raikkonen ha sempre rifiutato.
Red Bull Il team anglo-austriaco dopo aver sfoggiato (brevemente) due tiranti nel corso della prima giornata di test per irrigidire il fondo piatto che si torceva per via delle vibrazioni della Power Unit Honda, ora ha continuato a sviluppare la sua monoposto. Si sono visti diversi sensori e videocamere soprattutto sull’asse anteriore: una di queste ancorata sulla sospensione per monitorare il movimento dell’avantreno e il comportamento degli pneumatici, altri dicono che questa videocamera monitora la flessione del condotto di raffreddamento dei freni, quest’anno più che mai un oggetto di studio per cercare di recuperare il carico aerodinamico perso.
Renault Il team con base a Enstone ha portato alcune novità sull’anteriore: si comincia con un piccolo flap all’interno dell’endplate (freccia rossa) per migliorare il flusso diretto verso l’esterno della monoposto (foto @AlbertFabrega)
Anche sulla R.S.19 è stato introdotto il puntone ancorato al portamozzo per mezzo del Bracket (ingrandimento): questa soluzione serve per migliorare la geometria delle sospensioni e facilitare la messa a punto della monoposto, il rigonfiamento è mascherato dalla generosa presa dei freni. Si è visto un curioso sistema, fatto di tiranti e torrette, per misurare le flessioni dell’alettone anteriore e, di conseguenza, verificare i flussi che impattano per primi sulla vettura.
McLaren Prove di aerodinamica e raccolta dati per il team di Woking: sulla MCL34 si è vista la vernice di paraffina sull’ala anteriore per vedere l’andamento dei flussi e se effettivamente siano direzionati verso l’esterno degli pneumatici. Sul posteriore sono comparsi dei laser per misurare costantemente le variazioni di altezza da terra dell’estrattore del fondo piatto e la deformazione degli pneumatici. (foto @AlbertFabrega)
Alfa Romeo Racing È il team che nella sesta giornata di test ha portato una soluzione più interessante: sulla C38, in corrispondenza dell’uscita dell’S-Duct, hanno fatto la comparsa 4 "creste" per lato (frecce rosse) con l’obiettivo di ripulire la zona superiore della scocca e la parte che avvolge l’abitacolo. Inoltre i flow viz sparsi sotto il musetto (freccia gialla) hanno permesso di notare la velocità con cui i flussi si attorcigliano verso il sotto scocca.
Toro Rosso Anche il team faentino ha deciso di adottare il puntone del tirante ancorato al portamozzo con il bracket. Nonostante la STR14 abbia abbandonato la sospensione a Pivot, tale soluzione prevede comunque una pulizia aerodinamica, oltre alla maggior facilità di settare la monoposto.
Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano