Non sembrano destinate ad esaurirsi le novità relative al calendario di Formula 1 della prossima stagione. Dopo la diffusione della prima bozza emanata dalla FIA, contenente ben 21 gare con il primo appuntamento stagionale previsto a Melbourne per il 3 Aprile, sembra ormai praticamente certo che le sessioni di test subiranno un drastico ridimensionamento a partire dal 2016.

Le varie scuderie, prima della trasferta australiana, potranno provare le nuove monoposto soltanto in due sessione collettive, previste entrambe a Barcellona dal 1° al 4 marzo e dal 15 al 18 dello stesso mese, stando a quanto ha rivelato l'inglese Autosport. Salterebbero così interamente le prove previste sino a quest'anno sul circuito di Jerez ai primi di Febbraio, con un abbassamento delle giornate a disposizione dei vari team da 12 a 8. Inoltre, pare che anche i test in-season, previsti quest'anno dopo le gare in Spagna e in Austria, verranno completamente eliminati: sicuramente non una bella notizia per Pirelli, che aveva spesso utilizzato queste occasioni per testare le nuove mescole, ma soprattutto per i vari test driver, i quali si troveranno così con un'occasione in meno per salire in vettura.

Le motivazioni che hanno portato a questa drastica riduzione stanno principalmente nel voler ridurre le spese dei vari team, anche in vista del calendario record di 21 gare previsto per il prossimo anno, in seguito all'introduzione della gara in Azerbaijan e del ritorno del Gp Germania. Una misura che lascia molte perplessità, visto il tempo ridotto che avranno le scuderie per provare le nuove vetture, anche se la penalizzazione più evidente riguarderà i giovani piloti, i quali saranno sempre più penalizzati ed avranno ancora minori possibilità di emergere e farsi notare in Formula 1. Lo stesso discorso varrà per i rookie, chiamati a dover testare monoposto vecchie di almeno due anni o effettuare lunghe prove al simulatore al fine di potersi allenare in pista e prendere confidenza con la nuova realtà. Insomma, la Formula 1 sembra volersi trasformare sempre più, come sottolineato in passato da Luca Cordero di Montezemolo, come l'unico sport (per non dire categoria del motorsport) dove allenarsi equivale ad un lusso limitato a poche occasioni.

Carlo Luciani

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