IndyCar | Detroit, ecatombe di big: trionfa Bourdais
Anche la seconda gara di Detroit del campionato IndyCar, così come quella di 24 ore prima, è stata caratterizzata dalle incerte condizioni climatiche che hanno fatto sì che l'esito della stessa rimanesse incerto fino alla fine.
Al termine delle due ore (scadenza naturale prevista dal regolamento) a trionfare è stato Sebastian Bourdais, abilissimo a rimanere fuori dai guai e senza commettere errori, aiutato da una strategia che gli ha permesso a pochi giri dal termine di portarsi al comando e vincere davanti all'ottimo Takuma Sato ed al consistente Graham Rahal.
La pioggia come detto ha condizionato tutto il weekend, non permettendo neppure lo svolgimento delle qualifiche della domenica, con la Direzione Gara che decideva di stilare la griglia di partenza in base alla classifica generale.
La cronaca. Fin dalle battute iniziali è duello tra Juan Pablo Montoya e Will Power come sette giorni fa ad Indianapolis, con il colombiano che riesce immediatamente a fare il vuoto tra sé e gli avversari, proprio mentre il fresco neo vincitore di gara-1 Carlos Munoz deve alzare bandiera bianca per il cedimento del suo motore.
Tra il giro 19 ed il seguente incomincia la girandola dei pit che non sconvolge totalmente la classifica se non nella parte alta, dove Scott Dixon grazie ad una sosta ritardata scavalca Newgarden issandosi fino alla seconda posizione, grazie anche ai problemi elettrici di Power che deve rientrare ai box per sostituire il volante.
Intorno a metà gara inizia la saga delle caution, che viene inaugurata da Rodolfo Gonzalez il quale va a muro, bissando l'impatto con le barriere di gara-1: Pace Car in pista e tutti ai box per il cambio gomme (da asciutto) ad eccezione di Conor Daly, Ryan Hunter-Reay e Will Power che rimangono in pista.
La gara al giro 46 può ripartire ma le condizioni della pista sono tali da renderla ancora insidiosissima e ne sono la prova il testacoda di Luca Filippi e l'incidente di Stefano Coletti che richiede nuovamente una caution. Bandiera verde che però dura pochissimo causa il violento impatto di Newgarden, che nello stesso punto di Filippi perde il controllo della sua vettura impattando, fortunatamente senza conseguenze fisiche, contro le barriere. Nuova caution con Daly, Hunter-Reay e Power che rientrano ai box lasciando la leadership a Bourdais, Montoya e Graham Rahal.
Da questo momento in poi è una sequenza di caution: la prima è causata da Hawksworth che innesca una carambola coinvolgendo Karam, Jakes e Coletti; ripartenza e Charlie Kimball, in lotta con Will Power, manda contro il muro il compagno di squadra Dixon. Nuova bandiera verde e Castroneves scavalca Kimball alla prima curva, ma i due si toccano e la Pace Car deve tornare in pista per rimuovere i detriti volati via dalla monoposto del pilota statunitense.
L'ultima caution, che decide la gara, non avrà fatto felice Roger Penske: Will Power, in lotta con Pagenaud, finisce su una zona di asfalto ancora umida e si gira coinvolgendo l’incolpevole Castroneves e costringendo la Direzione Gara ad esporre la bandiera rossa per permettere la totale pulizia della pista.
Al restart, quando mancano 4 minuti alla scadenza temporale delle due ore, Takuma Sato prova ad attaccare Sebastian Bourdais ma ben presto deve guardarsi dall'attacco di Rahal, mentre Montoya per non rimanere senza etanolo deve rallentare vistosamente il passo e perde svariate posizioni.
A vincere, come detto, è Bourdais che si impone su Sato e Rahal, con Montoya solo al decimo posto, pur incrementando il vantaggio sui direttirivali in campionato tutti ritiratisi.
Il prossimo appuntamento per l'Indycar è già alle porte, con il weekend in programma sull'ovale di Fort Worth, in Texas.
DETROIT - GARA 2: ORDINE D'ARRIVO
Pos | Pilota | Team | Motore | Gap |
1 | Sebastien Bourdais | KVSH Racing | Chevrolet | |
2 | Takuma Sato | AJ Foyt Enterprises | Honda | +1.764 |
3 | Graham Rahal | Rahal Letterman Lanigan | Honda | +2.339 |
4 | Tristan Vautier | Dale Coyne Racing | Honda | +9.741 |
5 | Marco Andretti | Andretti Autosport | Honda | +9.984 |
6 | Conor Daly | Schmidt Peterson Motorsports | Honda | +10.564 |
7 | Jack Hawksworth | AJ Foyt Enterprises | Honda | +11.361 |
8 | Ryan Hunter-Reay | Andretti Autosport | Honda | +12.056 |
9 | Gabby Chaves | Bryan Herta Autosport | Honda | +13.991 |
10 | Juan P. Montoya | Team Penske | Chevrolet | +14.030 |
11 | Charlie Kimball | Chip Ganassi Racing | Chevrolet | +14.282 |
12 | Sage Karam | Chip Ganassi Racing | Chevrolet | +25.248 |
13 | Tony Kanaan | Chip Ganassi Racing | Chevrolet | +26.530 |
14 | Simon Pagenaud | Team Penske | Chevrolet | +27.118 |
15 | James Jakes | Schmidt Peterson Motorsports | Honda | +1 giro |
16 | Stefano Coletti | KV Racing Technology | Chevrolet | +1 giro |
17 | Luca Filippi | CFH Racing | Chevrolet | +2 giri |
18 | Will Power | Team Penske | Chevrolet | Ritirato |
19 | Helio Castroneves | Team Penske | Chevrolet | Ritirato |
20 | Scott Dixon | Chip Ganassi Racing | Chevrolet | Ritirato |
21 | Josef Newgarden | CFH Racing | Chevrolet | Ritirato |
22 | Rodolfo Gonzalez | Dale Coyne Racing | Honda | Ritirato |
23 | Carlos Munoz | Andretti Autosport | Honda | Ritirato |
Classifica generale (top 10):
Pos | Pilota | Punti |
1 | Juan Pablo Montoya | 315 |
2 | Will Power | 294 |
3 | Scott Dixon | 252 |
4 | Graham Rahal | 246 |
5 | Helio Castroneves | 245 |
6 | Sebastien Bourdais | 228 |
7 | Marco Andretti | 224 |
8 | Josef Newgarden | 206 |
9 | Simon Pagenaud | 193 |
10 | Charlie Kimball | 187 |
Vincenzo Buonpane
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