F1 | GP Bahrain: il Focus sul Gran Premio
Ed è ancora Mercedes. Nella notte di Sakhir che sembrava doversi tingere di rosso, è il colore argento che invece la fa da padrone. Vince Hamilton, seguito a ruota dal compagno Bottas, il quale a sua volta precede un Charles Leclerc che per tutto il weekend è stato impressionante. E’ il monegasco infatti ad aver dominato la gara, dovendosi poi però accontentare sul finale di un mesto terzo posto per un problema tecnico. Cominciamo con i nostri Focus.
Al via: è Vettel il piu lesto allo spegnersi dei semafori. Partito dalla casella 2 il tedesco prende la testa della gara, portandosi dietro un aggressivo Valtteri Bottas che, a sua volta, supera Hamilton e Leclerc. La cavalcata dei due dura però appena un giro, dato che il poleman Leclerc non è affatto intenzionato a fare sconti… Il neo ferrarista infatti è un demonio e assalta prima la Mercedes e poi la vettura gemella, portandosi inesorabilmente al comando con un ritmo insostenibile per tutti.
Primo stint di gara: in cima alla classifica nulla si muove sino al pitstop. E’ la Mercedes ad aprire le danze là davanti, nel tentativo di sorprendere la Rossa di Maranello con un undercut. La manovra riesce su Vettel (Leclerc è irraggiungibile), con il tedesco della Ferrari costretto ad ingaggiare duello con Hamilton al rientro in pista. I due se le danno di santa ragione, con il ferrarista che, nel tentativo di rendere il soprasso a Lewi,s finisce in testacoda per poi disintegrare l’ala anteriore in un successivo contatto. Si ritroverà costretto a fermarsi ai box e a rimontare fino al quinto posto finale.
La comunicazione radio che non ti aspetti! Diciamo la verità: alzi la mano chi ormai non dava già per scontata la vittoria di Leclerc. Tutte abbassate vero? Purtroppo la Formula Uno è così e, ad appena 15 giri dal termine, il sangue del popolo ferrarista si ghiaccia…. “Non ho più potenza, che diavolo succede?” – chiede Charles. Purtroppo non si tratta di fantasmi immaginari come quelli che spesso sente Hamilton quando si trova al comando di una gara. Sul volante del monegasco infatti è visibile la scritta “engine”, che segnala un’anomalia alla power unit. Da quel momento, la parte ibrida della Ferrari smette di funzionare, con una perdita totale di circa 200 cavalli di potenza. Allo stato attuale risulterà impossibile per Leclerc mantenere il vantaggio, con Hamilton e Bottas che da li a poco lo sorpasseranno e con Verstappen che non gli soffierà anche il terzo posto solo grazie al regime di Safety sul finale, reso necessario a causa del doppio ritiro della Renault.
Gran prestazione: al netto di com’è andata la gara, va assolutamente spesa qualche parola per il giovane rampollo monegasco di casa Ferrari. Nel weekend del Bahrain il dominio del neo ferrarista è stato allucinante. Sempre in testa in tutte le sessioni, una pole position con un vantaggio ridicolizzante anche per il compagno di squadra, un ritmo gara semplicemente impossibile da sostenere. Il tutto con una tendenza all’errore pari a zero. Se questo è il Charles Leclerc vestito di rosso… beh signori, mettetevi l’anima in pace perché questo ce lo ritroviamo tutte le domeniche a dare spettacolo. Bravo Bravo Bravo. E che non si abbatta se gli è sfuggita la prima vittoria in rosso. Ci saranno tante altre occasioni per riscattarsi. Le parole positive ovviamente ci sentiamo di estenderle anche al team Ferrari, il quale, nonostante la noia tecnica (che può sempre capitare), ha dimostrato di aver portato in pista una gran macchina.
Conclusioni: per chiudere vorremmo aggiungere una nota positiva anche per coloro che non ti aspetti. Nel caso specifico, parliamo della Mclaren. Sarà un caso isolato, una situazione fortuita, un momento propizio o un casuale allineamento di pianeti, ma cavolo se vanno. Ok, col nome che portano tutto ciò non è niente e non può bastare, ma su due gare disputate sono entrati due volte in Q3, e a Sakhir sarebbero arrivati a punti con entrambe le vetture senza i guai di Sainz. Se ci aspettavamo un piccolo segnale di crescita dopo la notte fonda degli ultimi anni… beh, eccolo!
Alla prossima.
Daniel Limardi