I circuiti storici del Motomondiale, capitolo 2: dall'Isola di Man a Hockenheim
Ci eravamo lasciati nella puntata precedente con il tracciato di Clermont-Ferrand in Francia, ed ora ripartiamo con due tracciati mitici sull’Isola di Man: Clypse Course ed il più famoso Mountain Course. Dei due tracciati, quello notoriamente più famoso è il Mountain Circuit, il tracciato di ben oltre 60 km sul quale si disputa l’annuale Tourist Trophy dell’Isola di Man, la Road Race più importante del panorama di questa disciplina. Ma il Tourist Trophy è stato anche tappa del Motomondiale dal 1949 al 1976: nella prima edizione (valida per il Gran premio di Gran Bretagna) essa fu la gara inaugurale della stagione. Questi furono i risultati: Harold Daniell vinse in 500, Freddie Firth in 350 e Manliff Barrington in 250. L’ultima edizione si tenne nel 1976, come quinta prova del campionato. A vincere quella gara furono Tom Herron in 250 e 500 e Chas Mortimer in 350.
Prima dell’arrivo di Austin, negli Stati Uniti si corse in altri tre tracciati: Daytona, Indianapolis ed il mitico Laguna Seca. Tutti conosciamo Daytona per le grandi gare automobilistiche, ma il Daytona International Speedway ospita anche le gare del MotoAmerica Superbike ed in passato ha ospitato alcune gare del Motomondiale. Due solamente furono le edizioni del Gran Premio degli Stati Uniti disputate a Daytona, nel biennio '64-'65: Mike “The Bike” Hailwood vinse entrambe le gare della 500.
Quando si parla di storia del motociclismo non si può non parlare del mitico tracciato inglese di Donington Park. Su questa stessa pista, il 3 aprile 1988 si disputò la prima gara in assoluto del Mondiale Superbike. Ma questa è un’altra storia. Il tracciato di Donington Park ha ospitato ben 23 edizioni del Gran Premio di Gran Bretagna, dal 1987 al 2009, data dell'ultima gara su questa pista coincisa con la prima vittoria in carriera in MotoGP di un giovane Andrea Dovizioso. La prima edizione, quella del 1987 appunto, ha visto le vittorie di Jorge Martinez in classe 80, Fausto Gresini in 125, Anton Mang in 250 ed Eddie Lawson in 500. L’ultima, quella del 2009, invece ha visto questi risultati: Julian Simon vincitore in 125, Hiroshi Aoyama in 250 e lo stesso Dovizioso in MotoGP.
Se si dovesse chiedere ad un appassionato di corse australiano, subito la mente andrebbe al meraviglioso tracciato di Phillip Island. Ma in Australia, per 6 edizioni, si corse anche sul tracciato di Eastern Creek. Situato a circa 40 km dal centro di Sydney, l’Eastern Creek Raceway misura 3,930 km ed è stato inaugurato nel 1990. La prima edizione del Gran Premio d’Australia disputata su questo mitico tracciato risale al 1991 con le vittorie di Loris Capirossi in 125, Luca Cadalora in 250 e Wayne Rainey in 500. E allora perché è così importante nella storia del Motomondiale il tracciato di Eastern Creek? 1996, classe 500. Alta tensione in casa Repsol Honda tra Doohan e Criville, dopo i fatti di Jerez (un contatto tra le due Honda causò l’high side in uscita dell’ultima curva dello spagnolo). Doohan e Crivillè scattano bene con Capirossi che li segue. Ben presto i due alfieri del team ufficiale distanziano Capirex che non riesce a tenere il ritmo. Alex vuole passare a tutti i costi Mick, ma lo tampona ed entrambi finiscono a terra nel ghiaione. Riescono a ripartire entrambi e chiudere la gara rispettivamente al 7° e 9° posto, ma a vincere è proprio Capirossi.
Ah, quanto manca una gara in Portogallo nel calendario del Motomondiale! Non si corre in terra lusitana dal lontano 2012 e si vocifera che il Portogallo potrebbe rientrare nel 2019 con l’Autodromo do Algarve di Portimao. Dal 2000 al 2012 il Motomondiale fece tappa sul tracciato di Estoril, non lontano dalla capitale portoghese Lisbona. Lungo 4182 metri, venne inaugurato nel 1972. Corsero ad Estoril sia la Formula 1 che il Mondiale Superbike, oltre a 13 edizioni del Gran Premio del Portogallo del Motomondiale. La prima edizione, datata 2000, vide questi risultati: Emilio Alzamora vincitore in 125, Daijiro Kato in 250 e Garry McCoy in 500. L’ultima, quella del 2012, vide invece questi risultati: Sandro Cortese vincitore in Moto3, Marc Marquez in Moto2 e Casey Stoner in MotoGP. Da ricordare la gara di MotoGP del 2006, quella del famoso crash Pedrosa-Hayden e della vittoria, la prima ed unica in carriera in MotoGP, di Toni Elias in volata su Valentino Rossi.
L’Automotodrom Grobnik, situato nei pressi della città croata (o italiana, quando l’Istria era ancora italiana) di Fiume è direttamente collegabile al circuito di Abbazia, già visto nella prima puntata poiché esso sostituì proprio il circuito di Abbazia come location del Gran Premio di Jugoslavia, vista la sua pericolosità. Inaugurato nel 1978 e lungo 4168 metri, il circuito di Grobnik entrò in calendario direttamente nel 1978 e vide le vittorie di Ricardo Tormo (50), Angel Nieto (125) e Gregg Hansford (250 e 350). Dopo quella inaugurale del 1978 seguirono altre 12 edizioni del Gran Premio di Jugoslavia, l’ultima nel 1990 con questi risultati: Stefan Prein vincitore in 125, Carlos Cardus in 250 e Wayne Rainey in 500.
Suzuka, Motegi e…il Fuji. Ebbene sì, in quanto a tracciati il Giappone non era messo affatto male. Il tracciato del Fuji, inaugurato nel 1965, ebbe vita brevissima nel Motomondiale con solamente due edizioni ospitate del Gran Premio del Giappone, nel biennio 1966-67. Nell’edizione del 1966 vinsero Yoshimi Katayama in classe 50, Bill Ivy in 125, Hiroshi Hasegawa in 250, Phil Read in 350. Nel 1967 invece i risultati furono questi: Mitsuo Itoh in classe 50, Bill Ivy in 125, Ralph Bryans in 250 e Mike Hailwood in 350.
Il grande Brasile per gli appassionati di motosport è conosciuto per il tracciato di Interlagos, sede del Gran Premio del Brasile di Formula 1. Ma nella terra del samba ci sono altri tracciati utilizzati per il Motomondiale: parliamo di Rio de Janeiro e Goiania. La pista di Goiania ha ospitato tre edizioni del Gran Premio del Brasile, dal 1987 al 1989. La prima registrò questi risultati: vittoria di Dominique Sarron in 250 e Wayne Gardner in 500. L’ultima, quella del 1989, vide invece il successo di Luca Cadalora in 250 e di Kevin Schwantz in 500. In seguito, il Mondiale si sarebbe spostato sul tracciato di Interlagos nel 1992, per poi trasferirsi a Rio dal 1995 al 2004, anno dell’ultimo GP del Brasile del Motomondiale.
In quanto a tradizione pistaiola non scherza nemmeno la grande Germania. Sachsenring, Nurburgring-GP, Nurburgring Nordschleife, Solitude, Schottenring e…Hockenheim. Non tutti sanno che anche il mitico pistone di Hockenheim, con i suoi lunghi rettilinei, ha ospitato il Motomondiale in ben 22 occasioni dal 1957 al 1994, prima di cedere il passo definitivamente al Sachsenring. La prima edizione del 1957 venne monopolizzata dagli italiani Carlo Ubbiali e Libero Liberati: Ubbiali vinse in 125 e 250, mentre Liberati in 350 e 500. L’ultima edizione, quella del 1994, vide invece questi risultati: vittoria di Dirk Raudies in 125, Loris Capirossi in 250 e Mick Doohan in 500.
Anche per questa puntata è tutto: appuntamento alla prossima, con tante altre chicche dal passato. Perché è troppo facile parlare di Mugello, Phillip Island e Laguna Seca, quando ci sono ben altri tracciati storici che vale la pena rievocare…
Marco Pezzoni - @marcopezz2387