F1 | Masi out e VCR, era proprio necessario?
Tanto tuonò che piovve: nella giornata di ieri il neopresidente FIA Mohammed Ben Sulayem ha comunicato tramite un video la decisione di sollevare Michael Masi dall’incarico di Direttore di Gara della F.1. Inoltre, a partire dalla prossima stagione, anche nel Circus verrà utilizzata una Virtual Control Room, sulla falsa riga della VAR nel calcio, per coadiuvare gli stewards nel prendere le decisioni relative a eventuali penalità. Ma quanto c’è di veramente necessario e innovativo in queste decisioni?
L’australiano paga per tutti, Mercedes accontentata
Alla fine dei conti, la decisione di sollevare Michael Masi dall’incarico è tutto fuorché un fulmine a ciel sereno. Le veementi proteste di Mercedes e Toto Wolff in particolare dopo i fatti di Abu Dhabi non lasciavano presagire nulla di buono per l’australiano delfino di Charlie Whiting, subentrato nel 2019 al ruolo di Direttore di Gara. Evidentemente, durante la riunione tenutasi tra team e Federazione lo scorso 14 febbraio, le squadra di Brackley non ha fatto nessun passo indietro, e il Presidente non ha potuto fare altro che rimuovere Masi dall’incarico.
Ancora una volta, dunque, la spunta Toto Wolff. C’è poco da dire, sul piano politico l’austriaco, che ancora non ha digerito la sconfitta di Hamilton (perché la Mercedes, giova ricordarlo, è Campione del Mondo Costruttori), non ha rivali in questa F.1, e anche la Federazione pare spesso essere in soggezione al suo cospetto. Una vittoria politica importante, che sancisce un fatto fondamentale: anche la nuova presidenza FIA, almeno per il momento, riconosce a Mercedes il ruolo di leader in F.1, senza se e senza ma.
Quello che lascia abbastanza straniti è la scelta sui sostituti di Michael Masi, e non certo per le capacità delle persone in questione. Niels Wittich, ex Direttore di Gara DTM, ed Eduardo Freitas, Direttore di Gara WEC, si alterneranno in plancia di comando dei GP per la prossima stagione. Insieme a loro è stata richiamata una vecchia conoscenza dell’era Ecclestone; Herbie Blash, infatti, avrà la funzione di consulente senior, e li affiancherà in ogni gara della stagione.
Tutto questo, però, lascia aperti diversi punti: era veramente necessario inserire due figure al posto di una? La dicotomia tra i due potrebbe acuire le problematiche viste la scorsa stagione, non risolverle. Come vediamo nel collegio degli stewards, infatti, un’alternanza spesso provoca una divergenza di vedute e di valutazione delle stesse situazioni, che tutto fa meno che giovare alla chiarezza per team e piloti. Insomma, c’è il rischio pesante di aver peggiorato la situazione, e di aver allargato la falla dove si voleva mettere una pezza.
Virtual Control Room, sai che novità…
La seconda grande novità voluta dal Presidente Ben Sulayem è la creazione della Virtual Control Room. Si tratta fisicamente di una stanza dotata di diversi monitor, che “sarà di backup per tutti gli ufficiali FIA e sarà connessa in tempo reale con la Race Direction, aiutando ad applicare il regolamento con tutte le migliori e più moderne tecnologie a disposizione”.
Ora, ben vengano il progresso tecnologico e ogni innovazione che aiuti a portare serenità e chiarezza in pista, ci mancherebbe. Ma gli stewards della F.1, e del motorsport in generale, nella tanto decantata Virtual Control Room ci stanno da almeno 30 anni a questa parte. I commissari attuali non giudicano forse sulla base delle immagini video di tutte le telecamere disponibili? O almeno, questo è quanto sempre stato dichiarato.
E allora, era veramente necessario creare questa specie di VAR derivata dal mondo del calcio? Anche perché la conseguenza è una sola: più occhi che guardano, più teste che pensano. E, di conseguenza, quello che rischia di accadere è un’ulteriore discrasia nelle decisioni, con ancora più variabili e sempre meno certezze per team e piloti in pista. Logico, occorre attendere almeno i primi GP per giudicare le decisioni prese, ma le premesse, visti gli episodi passati, sono tutto meno che incoraggianti.
Finita l’era di Masi, la parola passa ai fatti, con la speranza che i rinnovamenti effettuati tolgano respiro a polemiche e urla, per lasciare spazio alla pista e ai piloti.
Nicola Saglia