F1 | Perché De Vries potrebbe essere la rivelazione del 2023
Il percorso di De Vries verso la F1 è stato lungo e non convenzionale: la vittoria del titolo in Formula 2 e in Formula E donano al Circus un pilota fatto e finito che meritava una stagione nel Mondiale.
Definire “rookie” Nyck De Vries è solo un obbligo formale per chi si presenta per la prima volta ai nastri di partenza di un Mondiale di Formula 1. Ma l’olandese – classe 1995 – è tutto tranne che un debuttante come dimostra la carriera costruita fuori dalla F1. Una Formula 1 trovata, dopo 3 anni di attesa, grazie a una fortunata coincidenza.
UN PILOTA A TUTTO TONDO
Vinto il titolo della F2 nel 2019 con ART, la carriera di De Vries ha dovuto prendere una strada differente rispetto a quella della F1. ELMS, WEC, Formula E ed un ruolo di riserva con Mercedes sono stati gli impegni dell'ultimo triennio. Nel WEC ha ottenuto buoni risultati in LMP2 (con una vittoria di classe al Fuji nel 2019-2020 e un podio di classe a Le Mans lo scorso anno). In Formula E ha vinto il titolo con Mercedes nel 2021. Risultati di tutto spessore che hanno consentito a Mercedes stessa di contare su un pilota di riserva di alto livello. La possibilità di essere “prestato” anche a Aston Martin e Williams per dei turni di libere, nei quali ha ulteriormente mostrato le sue alte capacità di adattamento a mezzi diversi, gli hanno permesso di acquisire ulteriore esperienza.
MONZA: IL PUNTO DI SVOLTA
Con Alex Albon messo ko nel sabato mattina di Monza per un’appendicite, l’unica opzione disponibile per la Williams era quella di schierare proprio De Vries. L’olandese non si è fatto pregare e, approfittando di una serie di penalità, in griglia di partenza si è piazzato in top-10. Una posizione mantenuta per tutto il GP, chiuso al nono posto con una vettura che l’anno scorso è risultata essere la meno performante dello schieramento. 2 punti al debutto che hanno messo De Vries sotto i riflettori dei team che erano a caccia di un pilota per il 2023: Williams su tutti, ma anche Alpine e AlphaTauri. Una prestazione che ha dato a De Vries il coltello dalla parte del manico e che l’olandese ha sfruttato a dovere con la benedizione di Max Verstappen, che gli aveva consigliato di chiamare Helmut Marko per valutare un futuro in AlphaTauri che si è poi realizzato.
ALTE ASPETTATIVE
La forte duttilità che De Vries ha dimostrato tra F1, FE e WEC è un punto a favore per l’olandese e per la stessa AlphaTauri. Il team italiano si trova così in casa un pilota già pronto per sostituire Gasly. Non è infatti un caso che Franz Tost abbia ammesso, al sito ufficiale della F1, come De Vries “non ha bisogno di tre anni ma di alcuni test e sarà pronto, perché ha già esperienza”. Il 28enne dovrà essere capace di trascinare il team verso lidi migliori rispetto a quelli esplorati nel difficile 2022. La sua capacità di adattamento alza quindi le attese in casa AlphaTauri: “Mi aspetto che sia molto competitivo sin dalla prima gara”. I risultati passati dimostrano che De Vries abbia tutte le capacità per riuscirci.
Mattia Fundarò