Si tratta indubbiamente di due notizie che hanno scosso gli equilibri interni dei due team che si sono contesi il Mondiale appena trascorso e che influiranno, quasi sicuramente, sulla prossima stagione. Ma la causa scatenante di questi avvenimenti è riconducibile ad un unico "indiziato": la Power Unit 062, che avrebbe dovuto equipaggiare la Ferrari del 2018.

Il responsabile del reparto motori Sassi già in primavera aveva iniziato l'impostazione della Power Unit 2018 che, nonostante le nuove restrizioni a livello di affidabilità, avrebbe garantito un incremento di circa quaranta cavalli; vista la lotta in pista e la sfida mondiale divenuta sempre più intensa e serrata, i vertici Ferrari avrebbero deciso di forzare lo sviluppo ed introdurre la nuova specifica già a Monza, con la fatidica quarta evoluzione.

Ciò che è successo è ancora ben impresso nelle menti degli uomini del Cavallino e di tutti i tifosi che hanno visto sfumare il sogno iridato; a pagarne le conseguenze sono stati in primo luogo Sassi ed in seconda battuta il mancato rinnovo della partnership con AvL, quest'ultima accusata di scarsa reattività di sviluppo, con il conseguente allontanamento di Zimmermann che ha gestito la collaborazione tecnica fra le due strutture.

Il compito più gravoso, senza ombra di dubbio, spetta ora a Mattia Binotto, chiamato a riorganizzare un intero reparto orfano di figure chiave e specializzate nell'utilizzo dei banchi prova come i tecnici austriaci; l'ingegnere svizzero, tenendo fede alla strategia voluta dal presidente Marchionne di premiare le figure presenti già in Ferrari (la quale ha dato già i suoi frutti con l'esperto di aerodinamica Enrico Cardile) ha posto a capo del reparto motore termico Corrado Iotti, proveniente dalle GT.

Sorte diversa per l'ex Lorenzo Sassi che, dopo un periodo di gardening, potrebbe seguire la strada tracciata da altri suoi illustri colleghi, come Aldo Costa e James Allison, rafforzando le fila del team Mercedes.

In particolare, sotto la direzione di Andy Cowell, andrebbe ad incrementare le figure chiave che già lavorano nella sede di Brixworth della Mercedes AMG High Performance Powertrains, che si occupa della progettazione e sviluppo delle Power Unit tedesche.

Inutile dire che ad uscirne indebolita da questa vicenda sarebbe la Ferrari che, ancora una volta, si troverebbe chiamata a far fronte ad un cambiamento importante in un lasso di tempo davvero esiguo. Gli uomini di Maranello ci hanno comunque abituato a veri e propri miracoli: il tempo ci dirà chi avrà intrapreso la giusta scelta.

Michele Montesano

 

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