MotoGP | Tecnica: Desmosedici GP22 cosa cambia?
Ducati ha chiuso il 2021 con la tripletta di Valencia, la prima della sua storia e si prepara ad un 2022 da assoluta protagonista in MotoGP. Per farlo ha portato a disposizione dei propri piloti la GP22, un’evoluzione della già efficacissima GP21. La nuova moto dopo esser stata svezzata da Michele Pirro è andata in mano a Francesco Bagnaia, Jack Miller, Jorge Martin, Johann Zarco e Luca Marini. La GP22 differisce dalla moto campione del mondo team e costruttori in diverse componenti fondamentali, andiamo a scoprirle insieme.
BASE DI PARTENZA SOLIDA
Ducati ha chiuso il 2021 in maniera incredibile vincendo oltre il titolo costruttori e team MotoGP anche i titoli di Rookie of the year, miglior pilota e miglior team indipendente grazie a Pramac Racing. Una stagione 2021 in crescendo chiusa con le quattro vittorie e un podio nelle ultime sei gare di Pecco Bagnaia. A Valencia, atto conclusivo della stagione 2021 MotoGP, Ducati ha messo tre Desmosedici nelle prime tre posizioni sia in qualifica che in gara. Un risultato storico per la casa di Borgo Panigale che certifica quanto la Desmosedici GP21 fosse la moto da battere nella passata stagione.
CURIOSITÀ
Prima di entrare nel merito delle modifiche tecniche tra la GP21 e la GP22 parliamo di quelle estetiche. Fin dal rilascio delle foto lo scorso 31 gennaio ci si è accorti che la moto e le grafiche tra le due specifiche fossero molto simili se non uguali. Ma non è così, o meglio il posizionamento della maggior parte degli sponsor sulla moto è il medesimo dello scorso anno con l’aggiunta di un nuovo sponsor (noto marchio di occhiali, ndr). Ciò che cambia sostanzialmente è la tonalità di rosso utilizzato. Per la prima volta infatti dal 2003 quando è entrata in MotoGP Ducati utilizzerà sulla Desmosedici GP22 il color "Rosso Ducati". Questo perché Ducati non sarà più legata al gigante del tabacco Philip Morris. Negli anni abbiamo visto la Desmosedici vestire diverse tonalità di rosso, dal "Rosso Marlboro" al "rosso fluorescente" degli anni con Valentino in sella.
Nella foto qui sotto trovate le Desmosedici forse più significative: quella del debutto in MotoGP nel 2003 (in alto a sinistra, ndr), la GP7 vincitrice del titolo con Casey Stoner (in alto a destra, ndr), la prima Desmosedici di Valentino Rossi del 2011 (in basso a sinistra, ndr) e infine la GP22 di Pecco Bagnaia (in basso a destra, ndr)
Fonte; motogp.com[/caption]NUOVO PACCHETTO AERODINAMICO
Sappiamo bene quanto Gigi Dall’Igna sia abituato a stupire noi e soprattutto i rivali con soluzioni aerodinamiche incredibili. Dopo la rivoluzione portata in Qatar nel 2021 la Desmosedici si rifà completamente il cupolino e le ali. Nella foto qui sotto trovate gli ultimi cupolini che Dall'Igna ha portato sulle sue Desmosedici. Le ali 2022 sono una vera e propria rivoluzione. Ad un primo impatto sembrano molto simili alle precedenti versioni ma guardando bene si notano diverse differenze.
La più evidente è che ora le ali hanno una leggera curva verso il basso nella "lama" orizzontale. Questo ormai accomuna un po' tutte le MotoGP della griglia con Aprilia e Honda che in questo 2022 hanno soluzione veramente estreme. Soluzione probabilmente studiata per cercare di portare più aria possibile da incanalare all'interno delle ali. La seconda modifica è nel corpo del cupolino. Come potete vedere nella foto sopra la parte superiore dell'ala di anno in anno si è avvicinata sempre di più al bordo del cupolino. Se nella GP20 la distanza tra la fine dell'ala ed il bordo del cupolino era di circa cinque centimetri nella GP21 la distanza si era dimezzata.
Infine sulle carene viste prima a Jerez poi a Sepang ed infine anche a Mandalika (qui il report del primo giorno di test con Pol Espargaro al comando, ndr) si vede chiaramente come le ali finiscano esattamente sul bordo del cupolino. Sappiamo che Gigi è sempre alla ricerca di velocità massima e il nuovo motore aiuterà (di questo parleremo più tardi). Il nuovo disegno probabilmente permette uno scarico più veloce dell'aria che entra nelle ali migliorando la resistenza aerodinamica della GP22 senza compromettere il carico generato dall'ala. Proprio in questi ultimi test Dall'Igna ha fatto provare a Jack Miller anche un nuovo pacchetto aerodinamico leggermente diverso da quello provato a Sepang.
Le nuove ali provate da Miller differiscono oltre a livello estetico per la trama in fibra di carbonio non verniciata anche per le dimensioni: queste infatti sembrano leggermente più voluminose.
NUOVO MOTORE E NUOVO SCARICO
Fin dal suo debutto nel 2003 la Desmosedici è sempre stata il riferimento in termini di potenza massima. Negli anni Ducati ha fatto del proprio motore la propria arma vincente, ciò nonostante a Borgo Panigale hanno continuato a lavorare anche in questo inverno. Gigi Dall'Igna ha assicurato che la GP22 abbia in dotazione un nuovo motore ancora più potente. La cosa che l'ingegnere veneto non ha detto è dove si ritrova quella maggiore potenza. Difficile pensare che in Ducati abbiano migliorato ulteriormente la cavalleria massima. Più facile immaginare che l'aumento di potenza sia distribuito su tutto l'arco dei giri. Questo permetterà alla Desmosedici GP22 di uscire ancora meglio dalle curve più lente.
Fonte; motogp.com[/caption]Anche il nuovo scarico laterale, sempre marchiato Akrapovic, molto più lungo del precedente serve al motore per scaricare meglio i fumi di scarico. A Sepang grande lavoro sull'elettronica, con l'arrivo del nuovo motore anche quest'ultima va adattata e sia Pecco che Jack si sono concentrati sulle simulazioni di passo gara con gomma dura. Uno dei pochi punti deboli della GP21 era infatti la mal digestione della scelta più dura delle gomme.
NUOVO FORCELLONE E CODONE PIU' RASTREMATO
Tra la GP21 e la GP22 cambia anche il forcellone e, seppur parzialmente nascosto dalla carena e dallo scarico, questo sembra cambiare leggermente anche il link inferiore del monoammortizzatore. Il nuovo forcellone punta a migliorare ulteriormente le qualità di "turning" della GP22 oltre a, ovviamente, scaricare al meglio tutta la cavalleria della moto di Borgo Panigale. Cambia leggermente anche il codone, con la famosa "salad box" che ha esordito nel 2017, ora più lungo e rastremato ai lati. Il contenuto continua ad essere un mistero per tutti, anche se piano piano tutte le case stanno seguendo questa strada. Da quest'anno dopo Aprilia anche Honda avrà un codone molto voluminoso con lo scarico spostato di lato (nei prossimi giorni arriverà un'analisi anche sulla moto giapponese, ndr)
NUOVO HOLESHOT E DISPOSITIVO DI ABBASSAMENTO DINAMICO ANTERIORE
Continua anche il lavoro sui dispositivi meccanici di abbassamento della moto sia in fase di partenza da fermo che in maniera dinamica. Ducati ha modificato l'azionamento degli holeshot in partenza. Fino alla GP21 erano presenti due leve sulla piastra di sterzo mentre ora c'è una sola leva nascosta tra la piastra e il dashboard.
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La nuova procedura è sicuramente più facile rispetto alla precedente, la quale richiedeva l'esatto azionamento delle leve affinché la moto scendesse nella giusta posizione. Un'operazione che ha spinto il team Gresini a colorare in maniera differente le leve della moto di Di Giannantonio per aiutarlo a compiere le giuste procedure di partenza. Qui sotto il sistema di blocco della forcella normalmente nascosto sotto il parafango.
Ducati avrebbe provato anche un nuovo abbassatore dinamico: sono anni ormai che la Desmosedici è dotata di questo sistema che lavora sul mono posteriore abbassando il retro della moto. La novità portata a Sepang sarebbe un abbassatore che lavora anche sulla forcella in modo da schiacciare a terra l'anteriore. Il nuovo sistema permetterebbe alla GP22 di accelerare ancora meglio mettendo a terra tutta la sua potenza fin dalle marce più basse. In conclusione, la GP22 è una moto completamente nuova. I componenti da provare tra Sepang e Mandalika sono tanti e in Ducati stanno cercando di carpirne tutti i segreti e le potenzialità per presentarsi in Qatar come favoriti per gara e titolo.
Mathias Cantarini