Il punto di "pista": emergenza Coronavirus
Questa sarà una puntata diversa della nostra rubrica. Più che un punto di “pista”, dato che i motori sono tutti fermi per cause di forza maggiore, sarà una vera e propria riflessione su quanto sta accadendo in questo momento a livello planetario. Senza troppi giri di parole, avrete certamente capito che il tema principale sarà ovviamente questo maledetto Coronavirus che rischia di mettere in ginocchio l’umanità intera.
Mettendo subito da parte il fatto che, riguardo ai motori, non si sa ancora bene se e come si partirà (la MotoGP è nel caos e la F1 partirà regolarmente in Australia e poi...chissà), la domanda che al momento mi viene (e “ci” viene) è: “Ma cosa diavolo sta succedendo?”. Sul serio c’è un super virus potenzialmente letale che si sta espandendo in tutto il globo? Detta così sembrerà surreale, ma cavolo...è esattamente ciò che sta succedendo intorno a noi. Sembra di ritrovarsi sulla scena di un film apocalittico, uno di quei fantasy dove esiste una minaccia invisibile, intangibile e inesorabile che fa razzie dell’umanità. Sembra finto, quasi impossibile… e guardandoti intorno ti aspetti che da qualche parte salti fuori Will Smith con la sua cucciola di pastore tedesco a farti capire che sei sul set di “Io sono leggenda”.
LA CINA...E' VICINA
Come sappiamo il Coronavirus è partito in Cina, con epicentro a Wuhan. Dopo il primo e scontato boom di contagio, alla data attuale i cinesi si stanno rialzando. Gli ammalati calano, le guarigioni aumentano e i positivi al tampone scendono. Tanto da spingere gli orientali a smontare gli ospedale provvisori che avevano costruito a tempo record. Significa che l’emergenza c’è ancora, ma che il peggio è passato. Quindi per noi, che nostro malgrado stiamo seguendo medesimo sentiero, dovrebbe andare più o meno allo stesso modo. Ma attenzione: una volta scoppiata l’epidemia, i cinesi pare siano stati ineccepibili. Complice forse anche un regime dittatoriale che ha “imposto” le regole, pare che il popolo asiatico si sia messo in quarantena in massa, debellando al massimo l’estensione del contagio e circoscrivendo l’allarme.
Ecco, è qui che noi dobbiamo prendere coscienza di quello che sta succedendo: se il nostro governo sta chiudendo gli uffici, non significa che possiamo usare quei giorni per andare in settimana bianca. Se il decreto ha chiuso le scuole fino al 3 aprile, non significa che dobbiamo portare i bambini al centro commerciale per farli giocare e levarceli di torno. Tutto quello che si sta facendo, serve per permetterci di “RIMANERE A CASA”. Solo così possiamo combattere il Coronavirus, impedendogli il contagio. L’incubazione dura 14 giorni al massimo, arco di tempo oltre il quale (se siamo stati contagiati) la malattia sfocia. Mentre, se nessun contagio è avvenuto, non succederà nulla e saremo sicuri di stare bene. Stessa cosa se invece risulteremo ammalati: un periodo tale vale come quarantena, per permetterci di guarire senza contagiare nessuno.
RESTIAMO A CASA
E’ questo l’unico vaccino che abbiamo. Stare in casa il più possibile, evitare assembramenti, centri commerciali e ogni luogo affollato. Può sembrare complicato, ma non lo è. E’ il momento di tirare fuori il proprio senso civico. Se non per se stessi, almeno per evitare di contagiare gli altri. Prima capiremo questo, prima passerà l’emergenza. Per cui, se non strettamente necessario, rimanete nelle vostre abitazioni. O quantomeno evitate i luoghi affollati che non vi consentano di mantenere il metro di distanza di sicurezza dagli altri individui. Usatelo magari come tempo in più da passare con le vostre famiglie: chissà, nella tragedia potreste così scoprire nuovi piaceri che non avevate considerato. E se questo non dovesse bastare per distruggere completamente l’epidemia da Coronavirus, servirà quantomeno a rallentarla. Perchè, come già detto da molti, non ci sono abbastanza letti in ospedale per tutti. E se ci ammaliamo in massa, la sanità va in tilt e non potremo curarci.
Immaginate di essere di fronte ad un ospedale, con vostra nonna o vostra mamma magari già in condizioni critiche per pregresse patologie. Il Covid-19 la sta mettendo in pericolo di vita, e voi siete convinti di essere arrivati nel posto giusto. Ecco: con gli ospedali saturi, immaginate ora lo staff sanitario che vi respinge, dicendovi di non potervi dare supporto e di tornare a casa per affidarvi solo alla preghiera. Direte voi: “Non possono mica farlo, faccio un casino, denuncio tutti, spacco l’ospedale”. Ecco, mi spiace dirvelo ma avete torto, e ciò non porterà a niente, dato che la situazione d’emergenza costringerà giustamente l’ospedale a fare così con migliaia di persone, in quanto sarà impossibile accogliere tutti. Pensateci domani pomeriggio, quando la giornata di sole e la giornata libera dal lavoro sembrerà perfetta per una passeggiata sul lungomare affollato più vicino, o il clima mite sembrerà invitante per una pizza fuori con gli amici.
Abbiate coscienza… e supereremo anche questa!
#rimaneteacasa
Daniel Limardi