Credits: Ferrari Media Center
Credits: Ferrari Media Center

Ferrari lascia Shanghai con le ossa rotte a seguito di una doppia squalifica che cancella il quinto e sesto posto che Leclerc e Hamilton avevano conquistato – senza lode e senza infamia – in pista in una gara di gestione delle gomme che non ha lasciato spazio a lampi dal punto di vista delle performance. Se la McLaren, sulla distanza massima, si è confermata un passo avanti a tutti dal punto di vista del ritmo e della gestione gomma, la Ferrari in pista ha pagato 23” con un Leclerc che aveva trovato del danno all’ala anteriore la causa della mancanza di ritmo che – a suo modo di vedere – gli è costata una chance per la vittoria, mentre Hamilton, a 25" da Piastri, ha faticato a ripetere quanto di buono si era visto sabato mattina nella Sprint poi vinta con margine. La squalifica accentua tuttavia questa mancanza di competitività mostrando come la coperta, in questo momento, per la Ferrari sia veramente corta.

Leclerc è stato squalificato per una vettura sottopeso rispetto al limite minimo.
Leclerc è stato squalificato per una vettura sottopeso rispetto al limite minimo. Credits: Ferrari Media Center

Leclerc sottopeso dopo la gara

Il motivo della squalifica di Leclerc risiede nel mancato raggiungimento del peso minimo richiesto dal regolamento. Nel report del delegato tecnico, la FIA spiega come, nelle procedure di peso del post-gara la vettura del monegasco sia risultata con un peso di 800kg precisi, che rappresenta il valore minimo richiesto dall’articolo 4.1 del regolamento tecnico. Dato il danno all’ala anteriore, con i pezzi dell’endplate sinistro perso al via a seguito del contatto avuto dallo stesso Leclerc con Hamilton recuperati e pesati con la vettura, la macchina è stata verificata nuovamente con un’ala anteriore di riserva ed il suo peso era di 800.5kg. Dopo questo secondo passaggio, la benzina è stata tolta dalla vettura e ne sono stati rimossi 2 litri. La vettura è stata di nuovo pesata (con l’ala di riserva) e il peso emerso era di 799kg. La FIA ha voluto anche precisare come l’ala di riserva montata per la procedura aggiuntiva di peso fosse 200 grammi più pesante di quella danneggiata in gara. Con un peso effettivo inferiore rispetto a quello segnalato nel regolamento, la FIA ha confermato l’infrazione del già citato articolo 4.1 del regolamento, che dice come la massa della vettura, senza carburante, non dev’essere inferiore agli 800 chili più l’eventuale aumento di massa per i sistemi di raffreddamento del pilota, denominato Heat Hazard Mass. L’Heat Hazard Mass è quel dispositivo che permette ai piloti di poter godere di un sistema di raffreddamento introdotto dopo Qatar 2023 – in qualsiasi momento durante la competizione nei gran premi in cui ne viene richiesta l’installazione.  

Visto che il peso effettivo sulla vettura #16 di Leclerc è risultato essere inferiore di un chilo rispetto al richiesto, la squalifica è stata automatica e abbastanza telefonata, come era avvenuto in Belgio la scorsa estate quando George Russell fu squalificato per lo stesso motivo, con una vettura che era risultata 1,5kg sottopeso e che gli costò così la vittoria a favore di Lewis Hamilton.

Il consumo del plank è costato a Hamilton un'altra squalifica dopo quella di Austin 2023 per lo stesso motivo.
Il consumo del plank è costato a Hamilton un'altra squalifica dopo quella di Austin 2023 per lo stesso motivo. Credits: Ferrari Media Center

Hamilton beffato dal consumo eccessivo del plank

Dall’altra parte del box, invece, la squalifica di Lewis Hamilton è giunta a seguito di un consumo eccessivo del pattino presente sotto il fondo della vettura. In questo caso Hamilton ha infranto l’articolo 3.5.9 del regolamento tecnico, che disciplina le specifiche del plank. In questo articolo viene delineato come non sia permesso correre con altezze da terra eccessivamente basse che si pongono l’obiettivo di aumentare il carico generato dal fondo e viene spiegato come lo spessore del plank debba essere di 10 mm. Dello stesso, è ammessa un’usura in gara che ne riduca lo spessore fino a un minimo di 9mm. Nel caso di Hamilton, i valori rilevati in punti diversi della misurazione – anch’essi specificati nel regolamento e fatti in corrispondenza di specifici fori presenti nel plank – sono stati di 8,6mm sia sul lato sinistro sia nella linea centrale della vettura e di 8,5mm a destra. Valori inferiori ai 9mm citati precedentemente. La penalità che viene applicata è quella della squalifica, esattamente come accadde proprio a Hamilton (e a Leclerc) ad Austin nel 2023. 

Ferrari molto al limite: sue le responsabilità

Sulle due squalifiche, la Ferrari si è presa totalmente le responsabilità e non procederà, per nessuna delle due casistiche, a possibili ricorsi. Secondo la Scuderia, la causa della squalifica di Leclerc e di una vettura sottopeso è da trovarsi nel consumo della hard montata in gara che ha percorso oltre 40 giri: una ragione in linea con quella ipotizzata da Mercedes a luglio quando Russell, nel caso già citato di Spa-Francorchamps, aveva percorso 33 giri con lo stesso set di gomme. Per Hamilton, invece, in Ferrari confermano come sia stato “giudicato male il consumo di un piccolo margine”. Due motivazioni che sono però il segno di come la Ferrari sia scesa in pista con una vettura molto al limite dal punto di vista delle regolazioni sia di peso sia di altezza della vettura stessa – con Hamilton che sabato, dopo le qualifiche, aveva smentito un innalzamento della vettura, sulla scia di quanto era invece avvenuto in Australia la settimana scorsa. Segno che piccoli dettagli fanno una grande differenza, ma che la Ferrari, in questo momento, debba lavorare per rendere la SF-25 effettivamente competitiva per poter lottare con la McLaren. La Sprint di sabato, in un certo senso, è stata illusoria visti i soli 17 punti complessivi fatti in due appuntamenti che costringono la Ferrari a vedere la McLaren già a 61 lunghezze di distanza.

Mattia Fundarò